Un ragazzo diverso dagli altri

Capitolo 9

Settembre, nuova scuola, nuova classe, nuovi compagni, tutto nuovo.
Il primo giorno di scuola provavo una sensazione strana, ma forse la ritenevo tale solo perché erano 6-7 mesi che non andavo a scuola in presenza, a causa del covid.

Mi preparai, presi su mascherina e telefono e mi diressi a scuola. Lì incontrai delle mie amiche e restammo un pò a parlare, per poi dirigerci davanti a scuola ed entrare al suono della campana, per provare ad accaparrarci gli ultimi banchi. Il mio era in terza fila, comunque non male. Mi guardai un pò in giro, i miei compagni avevano già fatto una buona impressione su di me. Ne conoscevo sei, cinque di loro avevano frequentato le stesse scuole medie che avevo frequentato io, anche se in classe differenti, mentre per quanto riguarda l'altra ragazza, l'avevo conosciuta a judo, anche se ormai io avevo smesso.

In classe ci vergognavamo anche solo ad alzare lo sguardo, e poi vi fu la nostra prima ricreazione in presenza dopo più di 6 mesi, un momento in cui potevamo parlare gli uni con gli altri sapendo che da quel giorno in poi saremmo stati nella stessa classe per 5 anni. Tra tutto quel che ricordo di quel giorno, c'è senza dubbio la prima frase che ho rivolto a due miei compagni di classe che non conoscevo ancora. Gli ho sentiti parlare di calcio, una mia passione, più in particolare della stagione precedente della Serie A, e del fatto che l'Inter è arrivata seconda distanziata dalla Juventus per un solo punto, "come dimenticarselo" pensai, allora mi girai e chiesi: "Che squadra tifate?". Come risposte ricevetti Juve, per me un colpo al cuore, ma anche Napoli, che invece mi rallegrò, dato che era la seconda squadra a cui tenevo di più; poi dissi che tifavo Inter.

Il secondo giorno di scuola ci scambiammo già i numeri, ricordo che ero in ansia perché temevo che a mio padre non sarebbe andato bene che io facessi parte del gruppo classe, ma non mi ha mai detto nulla a riguardo.