Capitolo 3

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Jayla e Javon si catapultarono nei loro letti senza esitare, io invece non subito; prima di ciò decisi di sdraiarmi un attimo in soggiorno per riprendermi completamente dalla serata alquanto diversa dalla mia solita routine.

D'improvviso la porta d'ingresso si aprì facendomi sobbalzare prontamente, e da dietro essa si rivelò la figura di Jaden che corse velocemente verso il bagno, probabilmente a vomitare tutte le sostanze da lui ingurgitate.
Preoccupata lo segui, ma prima mi curai di chiudere la porta.

Giunta in bagno lo vidi rannicchiato contro il WC che vomitava persino l'anima.
t/n: "ti serve aiuto?" domandai tenendomi a debita distanza.
Jaden: "vattene e mi aiuterai alla grande"
t/n: "non esiterò a farlo, la mia era solo compassione nei tuoi confronti. Affoga nel tuo vomito."
Lui mi riservò un occhiataccia alquanto torva e prima che potesse controbattere me ne andai, avendo l'ultima parola. Curvai le labbra soddisfatta della mia risposta, per poi rintanarmi in camera mia, abbandonandomi alle braccia di Morfeo.

***

Jayla: "t/n, necessito il nome del figo con il quale ieri sera stavi parlano appassionatamente."
t/n: "chi?" risposi ancora assonnata, dato che io e i ragazzi eravamo tutti riuniti attorno alla tavola a fare colazione e mi ero svegliata meno di mezz'ora fa.
Jayla: "il biondo t/n"
Jaden: "Probabilmente un tale idiota come lei."
t/n: "cos'è, ti rosica ancora per ieri ?"
Jaden mi fece il verso come un bambino al che io li riservai un alzata di occhi.
Javon: "perché? cosa è successo ieri sera?"
t:n: "lasciamo stare, qualcuno qui potrebbe arrabbiarsi se viene esposto troppo."
Lanciai un occhiataccia a Jaden che non esitò a ricambiare il mio gesto.
Javon fece un risolino e suo fratello lo liquidò dicendoli di tacere.
t/n: "comunque, si chiama Ethan, ha 17 anni, va nella vostra stessa scuola e non so altro mi dispiace Jayla."
Jaden: "che nome orrido."
t/n: "la smetti di ficcare il naso in tutto ciò che dico?"
Jaden: "se si tratta di farti innervosire, non esiterò un istante a farlo."
Non ebbi l'occasione di ribattere perché Jessica fece il suo ingresso in cucina per poi richiamare la mia attenzione:
Jessica: "Buongiorno ragazzi."
Noi tutti ricambiammo il suo saluto.
Jessica: "ah t/n, sei già qui? Perfetto allora, volevo parlarti."
t/n: "di che si tratta?" domandai incuriosita, mentre mi alzavo ed andavo a riporre la ciotola ormai vuota, dei cerali nella lavastoviglie.
Jessica: "Tuo padre voleva parlartene di persona ma oggi è andato in ufficio molto presto quindi non ne ha avuto l'occasione, perciò lo faccio io"
t/n: "capisco" risposi
Jessica: "Volevo informarti che ti abbiamo iscritta alla stessa scuola dei ragazzi e comincerai già da domani."
t/n: "va bene, qualcos'altro?"
Jessica: " ah si, sei nella stessa sezione di Jaden, così magari potrà farti visitare la scuola."
t/n: "non se ne parla!"
Jaden: "scordatelo!"
Dicemmo io e lui all'unisono verso sua madre.
Javon: "lo farò io mamma, non preoccuparti." intervenne Javon, placando le acque.
t/n: "così va meglio, grazie Javon"
Jessica: "Beh questo è tutto t/n, pensavo l'avresti presa peggio."
t/n: "è inutile, conosco mio padre; non avrebbe cambiato idea a prescindere dalle mie opinioni, nonostante il nostro patto fosse quello di continuare ad andare nella mia ormai vecchia scuola. Lui vive con un costante 'io e solo io' rivolto verso se stesso impresso nella mente."
Dissi con un tono di delusione che toccò profondamente Jessica, la quale mi riservò un occhiata compassionevole.

***

La mattina seguente mi toccò interrompere il fastidiosissimo suono della sveglia, che rimbombava nei miei timpani senza sosta.
Zoppicai come un morto fino in bagno e senza bussare spalancai la porta, ma prima di entrare mi beai di un momento per stiracchiarmi e sbadigliare animatamente e per concludere passarmi una mano sul viso per svegliarmi un po'.
Jaden: "si può sapere che fai? Chiudi quella cazzo di porta e vattene, la prossima volta bussa prima di irrompere qui dentro come un soldato."
Spalancai gli occhi di stucco a quella frase e ripresi completamente i sensi.
Jaden si presentava davanti a me a torso nudo, coperto solo da un asciugamano avvolto in vita, con il ciuffo di capelli tutto bagnato.
Era appena uscito dalla doccia, sicuramente.
Non potevo lamentarmi della visuale che mi si presentava davanti, ma nonostante ciò non feci trasparire nulla che potesse accrescere il suo ego smisurato.
t/n: "Diamine, la porta puoi anche chiuderla a chiave, esiste per questo." lo canzonai, cercando di farlo passare nel torto.
Jaden: "Dio ti ha donato le mani per un motivo, la prossima volta utilizzale per bussare." rispose con un cipiglio incazzato e frustrato in viso prima di sbattermi la porta in faccia e lasciarmi li davanti come una totale idiota.
t/n: "maleducato" dissi
Jaden: "non sono sordo, e ora sparisci da lì fuori, avverto una certa deficienza nell'aria."
t/n: "ma quanto siamo burloni questa mattina" me ne andai in stanza e mi sedetti sul letto in attesa che lui uscisse da quel maledetto bagno.

two different souls || Jaden Walton FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora