La mattina seguente iniziò alla grande, con la colazione a letto... Poi fecero l'amore, senza fretta, godendone ogni istante. Era strano, ma a Emeline sembrava del tutto naturale essere sposata con Oliver. Forse ad unirli era tutto quel sesso focoso e sensuale.
"Perché stai ridendo?" chiese lui.
"Niente... solo un pensiero..."
"Marito e moglie non dovrebbero condividere i pensieri?"
"Non saprei. Non sono mai stata sposata prima."
"Nemmeno io, Em. Penso significhi che dobbiamo stabilire le regole a mano a mano. E inizieremo già da adesso. Regola numero uno: dovremmo fare la doccia insieme."
Emeline sorrise.
"Quella doccia è grande abbastanza per due."
Oliver la sollevò dal letto e la portò in braccio nel bagno, scintillante di marmo bianco. Aprì la porta di vetro della doccia e, dopo averla depositata sul piatto, regolò la temperatura dell'acqua.
"Mi stai viziando, amore," disse lei.
"È un privilegio al quale non intendo rinunciare, tesoro."
Lui le mordicchiò il collo e le tracciò una scia di baci fino alla bocca mentre venivano inondati da getti di acqua calda. Emeline leccò le gocce che gli imperlavano il torace. La sua pelle aveva un gradevole sapore salato.
Si insaponarono a vicenda con un sapone al profumo di muschio bianco, poi si risciacquarono. Con le mani di Oliver su di sé e i suoi occhi che si beavano del modo in cui l'acqua le scendeva a ruscelli tra i seni, Emeline si sentiva una dea.
Il desiderio le saettava in ogni cellula del corpo, tenendola in uno stato perpetuo di massima eccitazione. Oliver era solido come una statua greca, una vera opera d'arte. L'acqua scorreva sulla sua pelle olivastra e gocciolava lungo la linea di peluria scura che poneva in risalto i muscoli scultorei del torace.
Le sue mani, scivolose di sapone, la esploravano quasi con venerazione, facendola sentire come un oggetto prezioso. Emeline stentava ancora a credere di essere così fortunata.
Sembrava che il suo desiderio fosse insaziabile ed era un sentimento reciproco. Non aveva mai immaginato di voler passare tutta una mattina a baciarsi e a fare l'amore... dopo una notte intera dedicata a quelle stesse attività.
Il puro e semplice piacere che le formicolava in tutto il corpo era una droga intossicante che la faceva smaniare dalla voglia di sentire la pelle di Oliver a contatto con la propria. Si stuzzicarono, si toccarono e si leccarono a vicenda, finché furono sopraffatti dall'intensità dell'eccitazione.
Gemendo di sollievo, Oliver la penetrò e insieme raggiunsero l'orgasmo quasi subito, sotto i getti d'acqua.
"Sei perfetta, amore mio... Perfetta..." mormorò lui, tremando tra le sue braccia mentre si accasciavano contro le piastrelle della parete.
Emeline stentava a reggersi in piedi e il suo cervello era troppo intorpidito dalla gioia per formulare pensieri coerenti.
"E tu... tu sei sbalorditivo..."
Non riusciva neanche a trovare le parole giuste per descrivere l'uomo che le aveva sconvolto la vita e l'aveva resa... felice. Più felice di quanto avesse mai ritenuto possibile. Era vero che i sogni diventavano realtà, quando meno te lo aspettavi.
*****
Passarono quella giornata e la successiva a godersi le bellezze di Sausalito. Una gita in barca, una squisita cena a base di cucina francese e una serata passata a ballare in un nightclub.

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DECISAMENTE TU
ChickLitAttraente senza essere sfacciata, intelligente e riflessiva, ricchissima. Bastano queste doti per convincere Oliver Alexander, manager della 'Jameson Communications', che Emeline Dixon è l'aspirante ideale al ruolo di signora Alexander. L'incentivo...