Oliver inspirò, e l'ampio torace si sollevò sotto la T-shirt bianca.
"Temo sia stato lui... In un primo momento, ho pensato che stesse scherzando. Ci eravamo sentiti per telefono qualche giorno prima... Pensavo di aggiungere un altro cliente per la 'Jameson', ma tuo padre aveva altre idee. Così, mi ha chiesto d'incontrarlo nel suo ufficio. Lì, abbiamo iniziato a parlare delle mie ambizioni, in modo casuale e molto generico. Poi ha cominciato a tempestarmi di domande sulla mia vita personale... da dove venivo, che scuola aveva frequentato, quali erano i miei obiettivi per il futuro..."
"Senza dubbio, voleva accertarsi che le tue origini non mettessero in imbarazzo il 'buon' nome dei Dixon."
"Senza dubbio... Credo gli facesse piacere che la mia famiglia vantasse una lunga serie di militari... Ho dei nonni, zii, cugini che sono dei nomi piuttosto conosciuto nell'ambito militare."
"Ma tu guarda... Avevi anche il pedigree giusto..."
"Io sono uno di quelli che non ha mai seguito una carriera militare... Non mi piacciono le armi..."
"Questo non ti ha impedito di spararmi dritto nel cuore..." disse lei con un tono triste e quasi a bassa voce.
"Em..."
"Lasciamo stare questo per adesso... Continuiamo con l'incontro della tua vita, Oliver... Parlo di quello con mio padre... Sono sicura che subito dopo aver sentito le belle notizie sul tuo background, ti ha chiesto se avresti preso in considerazione la proposta di sposarmi per una cifra adeguata..."
Oliver abbassò di nuovo gli occhi.
"Sì, è così. Come ho detto, in un primo momento ho pensato che scherzasse. Invece, tuo padre era più deciso che mai. Sapendo che saresti andata al gala, Arthur mi ha chiesto di raggiungervi lì... E poi... Poi mi ha presentato a te e noi due siamo andati subito d'accordo. Più tardi, quella sera abbiamo parlato e lui mi ha assicurato un'altra volta che la sua era una proposta serissima e che per me era un ottimo inizio. Che questi soldi erano più che sufficienti per portare avanti la mai agenzia publicitaria per parecchio tempo..."
Ad Emeline si strinse il cuore.
"Santo cielo... Non posso credere che stai parlando di mio padre... Non posso credere che abbia una così bassa stima di me... della propria figlia... Così poca fiducia... Così poco apprezzamento..."
"Emeline, io..."
"E tu...? Come hai potuto? Oliver, hai una vaga idea di quanto sia umiliante per me tutto quello che è successo? Il modo in cui vi siete comportati?"
"Mi rendo conto adesso che era sbagliato, ma all'epoca... Non so, Em... All'epoca, mi sembrava una cosa vecchio stampo. Come tuo padre."
"Già. Una specie di dote..."
Emeline socchiuse gli occhi.
"Esattamente... Suppongo che tutto quel denaro per avviare una mia attività mi abbia fatto trascurare gli aspetti più ripugnanti di questa situazione."
Oliver si lasciò sfuggire un sospiro.
"Non era mia intenzione ferirti... Sono veramente molto dispiaciuto, Emeline."
"Non esserlo. Non sei sicuramente l'unico uomo che è indotto a sposarsi dalla promessa di un milione di dollari. Suppongo che dovrei considerarmi fortunata perché, quanto meno, mio padre ne ha scelto uno di bell'aspetto."
L'ombra di un sorriso comparve all'angolo della sua bocca.
"Lo prenderò come un complimento."
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DECISAMENTE TU
ChickLitAttraente senza essere sfacciata, intelligente e riflessiva, ricchissima. Bastano queste doti per convincere Oliver Alexander, manager della 'Jameson Communications', che Emeline Dixon è l'aspirante ideale al ruolo di signora Alexander. L'incentivo...