CAPITOLO 12

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"Non lasciarti influenzare," si sgridò Emeline mentre le parole le danzavano come una macchia confusa davanti agli occhi. "Non è come se Oliver ti stesse parlando."

Tuttavia, mentre rientrava in casa e cercava gli occhiali, sentì dentro il suo cuore una strana sensazione... Cos'era? Speranza o paura? Trovò gli occhiali sul comodino e, dopo averli inforcati, scorse la prima pagina del giornale. Quello che lesse la lasciò a bocca aperta.

'San Francisco è in fermento per la misteriosa scomparsa dell'ereditiera e fresca sposa Emeline Dixon.'

Trasalì. Scomparsa? Detto così sembrava che le fosse successo qualcosa di sospetto. Oliver era forse nei guai?

'Non l'hanno più vista da giovedì, quando se n'è andata dopo aver detto al marito di aver scoperto che lui era stato pagato per sposarla.'

Si sentì serrare in una morsa di panico. Come facevano a saperlo?

'A quanto pare, il padre di Emeline era così ansioso di vedere la figlia sposata ad un uomo adatto che ha pagato un milione di dollari al giovane manager perché lo liberasse da lei.'

Emeline rabbrividì. Quello che era accaduto era già abbastanza brutto, ma che fosse di dominio pubblico... Le salirono le lacrime agli occhi. Chi poteva essere stato così crudele da spedirle il giornale?

Ricordò il biglietto che la sollecitava a guardare il notiziario alla TV. L'istinto di conservazione le suggeriva di non farlo. Voleva davvero vedere la sua storia e la sua persona esposta e derisa anche alla TV?

Tornò a leggere l'articolo.

'Dall'improvvisa partenza della moglie, Oliver è come impazzito. Nel tentativo disperato di trovarla, si è rivolto ai giornali chiedendo il loro aiuto.'

Emeline rimase a bocca aperta. Poi la richiuse di scatto. Era ovvio che l'avesse fatto. Non voleva perdere quel milione di dollari, perciò doveva darle la caccia e convincerla a tornare prima che il suo generoso padre si riprendesse il denaro.

Le sfuggì un lungo sospiro e buttò via il giornale. Anche il titolo, 'TI AMO! TORNA DA ME!', assumeva un significato diverso alla luce della cifra esorbitante in gioco. La maggior parte della gente non avrebbe esitato a sopportare un po' di imbarazzo pubblico pur di non perderla e Oliver non faceva eccezione.

Lei immaginò quanto questa storia abbia infastidito suo padre. Arthur Dixon odiava la pubblicità ed era fedele al vecchio credo secondo il quale il nome di un uomo doveva apparire sui giornali tre volte nel corso della vita: l'annuncio della nascita, quello del matrimonio e il necrologio.

Emeline avrebbe avuto voglia di ridere... Peccato che le lacrime non smettessero di sgorgare dagli occhi. Milo le si strofinò contro una gamba e, chinandosi per accarezzarlo, vide il biglietto, caduto sul pavimento.

"Non voglio guardare la televisione, Milo. Sarà perfino peggio. Perché non può lasciarmi in pace? Ha avuto quello che voleva... Non capisco cosa vuole ancora da me."

Ciononostante, la curiosità la spinse a tornare in camera da letto, dove sul cassettone c'era un televisore piccolo ma nuovo.

"Devo essere una vera masochista," mormorò mentre lo accendeva. "Oppure sono soltanto una stupida. Sono sicura che nella zona della baia succedono cose molto più interessanti della fuga di un'ereditiera infelice."

In effetti, sul primo canale era in onda una pubblicità dove alcune persone si scolavano bottiglie di una bibita energetica, il secondo trasmetteva un incontro di pugilato e il terzo una televendita di anelli con enormi zirconi.

DECISAMENTE TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora