Tornata a casa prima di lui, Emeline passeggiava avanti e indietro per l'appartamento. Monica aveva cercato di consolarla e di convincerla che lui meritava una seconda possibilità, ma in quel momento soffriva troppo per fare qualsiasi cosa tranne tentare di superare quella notte. Oliver tornò a casa poco prima di mezzanotte.
"Ciao, Em."
Alto ed elegante nel completo scuro, Oliver era più affascinante che mai.
"Ciao, Oliver."
La voce le si incrinò appena e lei si sforzò di rivolgergli un sorriso smagliante.
"Tutto bene con Martin?" gli chiese guardando il suo viso un po' stanco.
"Sì, abbastanza. Puoi dirmi, per favore, di che cosa avete parlato tu ed Monica dopo che ve ne siete andate?"
Emeline s'irrigidì. Monica gli aveva detto che lei era al corrente del patto che aveva stretto con suo padre?
"Lo chiedo perché... Be', Martin ha scoperto che Monica è la spia."
Oliver lanciò la giacca su una sedia e avanzò nella stanza.
"Cosa?"
Ad Emeline girava la testa. Il puzzle ordinato della sua nuova vita era in sfacelo e lei non aveva più tutti i pezzi.
"Martin aveva assunto un detective privato che ha lavorato alla 'Jameson' sotto copertura... Faceva parte dell'ufficio Clienti. Un pessimo acquisto, potrei aggiungere..."
Oliver prese una bevanda dal frigo e la stappò.
"Vuoi anche tu?"
"No... Monica è un'imbrogliona?" chiese Emeline con voce stridula.
"Non lo so se ha infranto qualche legge, ma di sicuro, ha infranto la fiducia di Martin."
"Ma tra loro c'è..."
Emeline si sentì avvampare. Forse Oliver era all'oscuro del legame tra Monica e Martin...
"C'è una relazione. Me l'ha detto lei. Forse l'ha voluta lei, in modo da non essere sospettata..."
Lei indietreggiò barcollando verso il divano e vi si lasciò cadere pesantemente. Indossare tacchi alti tutto il tempo era una pessima idea quando il mondo continuava a ondeggiare sotto i suoi piedi.
Batté le palpebre, conscia delle lenti a contatto verdi che ultimamente non toglieva quasi mai. Era un'impresa interpretare la piccola Miss Perfezione. Soprattutto una volta scoperto che tutti quelli di cui si fidava avevano un secondo fine. Oliver le si avvicinò.
"Ti ha chiesto qualcosa del lavoro? Qualche informazione?"
"Monica?" chiese Emeline e rifletté un attimo. " A me? No, niente. Che genere di informazione poteva volere da me?"
"Riguardo i clienti della 'Jameson', suppongo."
"Non so niente di loro. Come potrei?"
"Può darsi che voglia informazioni sulla mia nuova agenzia. Io diventerò un altro concorrente per la 'Golden Gate'. Ti ha chiesto dei miei progetti?"
"No, ma anche se l'avesse fatto, non avrei saputo cosa rispondergli. Non so niente neanche di quelli."
C'era una traccia di amarezza nella voce di Emeline. Oliver gliene aveva parlato solo dopo essersi assicurato i fondi per realizzarli sposandola.
"È vero..."
Lui si passò una mano nella folta capigliatura ed Emeline imprecò contro la fitta di desiderio che la fece avvampare.

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DECISAMENTE TU
ChickLitAttraente senza essere sfacciata, intelligente e riflessiva, ricchissima. Bastano queste doti per convincere Oliver Alexander, manager della 'Jameson Communications', che Emeline Dixon è l'aspirante ideale al ruolo di signora Alexander. L'incentivo...