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Torno a tavola. Non dico una parola e neanche Carter. Mio fratello sembra essere in imbarazzo. Resta in silenzio anche lui.
"Dove eravate finiti?" Domanda Adele.
"Sono andata a prendere dell'acqua." Sorrido con gentilezza e addento uno degli antipasti ancora nel piatto.
"Io dovevo andare in bagno." Continua Stewart tutto d'un fiato.
Mi guarda e non appena ricambio, decido di spostare la mia attenzione su altro.

Arriva un messaggio e rabbrividisco non appena leggo il nome di Jessica sul display.
Perché le sto facendo questo?
Mi domando. I sensi di colpa per quello che è appena successo mi inondano, non lasciandomi un attimo di pace.
Come sta andando la serata? Carter è bello come sempre?
Scrive, accompagnando l'sms con due emoji sorridenti. Quel nome, pronunciato dalla mia migliore amica mi provoca una stretta allo stomaco per quello che è successo qualche minuto fa.
Vorrei solo dimenticare.
Vorrei solo non fosse mai successo.
Va tutto bene. Non dobbiamo farci vedere insieme per un po'...
Invio. Le spiegherò tutto domani.

Dylan prende posto accanto a me sul letto, rubandomi un auricolare. Sto ascoltando la stessa playlist composta dalle medesime canzoni di sempre. In questo momento, la melodia di Clocks dei Coldplay inonda la mia mente, rilassandomi. La parte in cui le note si uniscono per formare quella sinfonia meravigliosa mi tocca il cuore.
"Vuoi parlare con me?" Domanda mio fratello, girando il viso verso di me con occhi colmi di comprensione.
"Di cosa?" Fingo di non ricordare il fatto che la sera prima abbia visto il suo migliore amico e sua sorella con le labbra talmente vicine da potersi sfiorare.
"Chanel, lo sai."
Resto in silenzio, riflettendo sulle frasi che dovrò pronunciare per dargli una spiegazione. E forse per fornirla anche a me stessa.
"Non so cosa sia accaduto. Lui è venuto in cucina perché credeva stessi avendo un attacco di panico. Era preoccupato."
L'angolo destro delle mie labbra tende verso l'alto involontariamente. Cerco di nasconderlo.
"Ho preso un pacco di patatine dalla dispensa. Le voleva anche lui. Abbiamo iniziato a ridere e scherzare."
Sbuffa, pensieroso.
"So a cosa stai pensando. Ma non preoccuparti. Non succederà niente tra noi." Affermo con convinzione, cercando di essere il più convincente possibile. Ma tutto ciò che ottengo è un'espressione incerta, colma di punti interrogativi. E non posso fare a meno di esporre ciò che mi tormenta da qualche ora. Quel senso di colpa nei confronti della mia migliore amica che non mi lascia.
"Mi chiedo: se non fossi arrivato, cosa sarebbe successo?"
Se ci fossimo baciati? Se le nostre labbra si fossero catturate invece di essere sul punto di accarezzarsi?
Avrei davvero permesso tutto ciò? Avrei davvero fatto questo alla mia migliore amica?
"Non lo so. Tu lo avresti voluto? Avresti voluto baciarlo?"
Una domanda semplice, infinite risposte. Una più complicata e generatrice di guai di quanto possa realmente sembrare.
Resto ancora in silenzio. Non sono ancora pronta a rispondere.

Qualche ora dopo sono seduta nella decappottabile di Landon Collins, mentre il vento della California passa tra i miei capelli.
"Sai, ci sono stati giorni in cui non sembravi lo stesso di sempre. C'è qualcosa che non va?" Gli domando dando finalmente voce ai miei dubbi. Assume un'espressione tesa, a tratti indecifrabile. Le nocche diventano sempre più bianche con il passare dei secondi, mentre stringe il volante.
"No. Tutto bene. Avevo solo un po' di mal di testa."
"Con gli altri parlavi."
Sospira. Sembra essere in difficoltà. Probabilmente sono stata un po' troppo scontrosa. Avrò detto qualcosa di sbagliato, oppure avrà pensato che io non mi fidi di lui.
"Pensi di non piacermi?" Chiede dando finalmente spazio ad un confronto.
"No."
"Forse." Ammetto.
Scuote la testa. Inaspettatamente prende la mia mano, provocandomi stupore.
"Tu mi piaci tanto."
Fa una pausa per poi continuare.
"Io vorrei provare a stare con te per un po'."
È una proposta che mi spiazza, lasciandomi senza fiato per qualche secondo.
Non mi aspettavo mi chiedesse di provarci, ma se lo sta facendo è perché probabilmente vuole dimostrarmi che prova qualcosa per me. Vuole farmi capire che i miei sono solo dubbi.

Parcheggia l'auto. Gli altri ci attendono in spiaggia da un po'.
"Proviamoci." Rispondo senza pensarci troppo, in piedi vicino allo sportello dell'auto.
Sorride, prendendomi la mano. Camminiamo verso gli altri, i quali ci attendono in spiaggia per una giornata da trascorrere insieme. Il sole di Los Angeles è così caldo e l'acqua dell'oceano è talmente invitante che non credo di aspettare molto prima di gettarmi al suo interno.

"Eccoli." Landon indica un gruppo di ragazzi poco più avanti, quasi vicini alla riva.
Candice e Jessica leggono una rivista stese sul telo da mare, mentre il sole illumina le loro pelli e i ragazzi bevono una birra. C'è anche Carter e per poco non rabbrividisco ricordandomi ciò che è successo ieri sera.
È stato solo uno sbaglio. Uno sbaglio mai commesso.
"Hey!" Gli sguardi di tutti su di noi. Le bocche aperte delle mie amiche, gli occhi sgranati di Evan, lo sguardo confuso di Dylan e quello impenetrabile di Carter.
Tutti osservano le nostre mani unite.
"Voi due..." Inizia Evan.
"Sì." Confermo, guadagnandomi le loro congratulazioni.
Mi siedo tra Jessica e Candice che mi chiedono insistentemente di raccontare loro ogni singolo particolare, mentre Evan fa lo stesso con il suo migliore amico. Dylan sorride, o almeno cerca di farlo. Non mi sembra così felice di quello che ha appena visto.
"Dai, raccontaci."
"Non è il momento. Dopo."
La conversazione viene interrotta da Dylan che cerca in tutti i modi di convincerci a fare un bagno in quell'acqua splendente. Brilla sotto i raggi del sole.
"Arriviamo."

Divento un tutt'uno con l'acqua e la sensazione di fresco mi pervade. Riesco a vedere gli altri arrivare. Aspettano le ragazze che li hanno costretti a mettersi la crema solare. Rido quando sento Evan ricordare loro che non sono le loro mamme con una nota di disperazione nella sua voce.
"E così state insieme." Sento una voce famigliare dietro di me.
Mi volto e la figura di Carter si riflette nelle mie iridi. Ha un fisico scolpito e dei ciuffi bagnati lasciano cadere delle gocce sul viso rigido e teso.
"Sì." Rispondo.
"Perché?"
"Perché lui mi piace. Ed io piaccio a lui. Semplice." Solo ora mi rendo conto del tono di voce scontroso che sto utilizzando. Ma non riesco ad essere quella di sempre con lui. Non dopo quello che è successo. O che stava per succedere.
"Lui non mi piace, Chanel." Dice abbassando lo sguardo. Continua a mantenere quello sguardo privo di emozioni che ha da quando siamo arrivati.
"Non deve piacere a te." Concludo mentre i nostri amici corrono finalmente verso l'acqua.

Eh già, pare che la situazione si stia facendo più complicata del previsto. Voi cosa avreste fatto al posto di Chanel?
Pensate che Landon sia la persona giusta per lei? O siete d'accordo con Carter?
Fatemi sapere! <3

Xoxo 💋

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