Io e Jess arriviamo in spiaggia. Riesco a vedere il grande falò e alcuni ragazzi prendere posto intorno ad esso, seduti sui tronchi degli alberi. Alcuni dì loro stanno già bevendo bevande alcoliche e altri sembrano già brilli. Barcollano sulla spiaggia e sembra che stiano per vomitare.
"Siamo ad inizio serata e guarda un po'..." Rifletto trattenendo una risata. Le facce dei ragazzi già ubriachi sono davvero buffe. Non riesco a non ridere, anche se mi dispiace per loro dato che passeranno la serata a buttare fuori tutto quello che hanno mangiato e bevuto fino ad ora.
"Non ti sarai già pentita dì essere venuta, vero?" Mi domanda sconsolata la mia migliore amica.
"No. Ci voleva una serata come questa. Oggi è stata una giornata davvero stancante in atelier."
Dopo aver partecipato ai casting, siamo andati in pausa pranzo e successivamente sono passata in ufficio da mia madre e ho ascoltato alcune delle sue telefonate dirette a Parigi e Milano. A quanto pare tra due settimane dovremmo prendere un volo per l'Italia e atterrare nella città della moda. Spero dì riuscire a fare un salto nella così detta "città eterna". Roma. Ci sono stata tante volte, ma non ne avrò mai abbastanza.
È una città stupenda, piena di particolari e monumenti. Amo le vibrazioni che trasmette.
"Immagino." Fa una pausa e rivolge il suo sguardo verso il campo da Beach Volley.
"E sembra che andrà dì male in peggio." Indica mio fratello che sorseggia una bevanda fresca mentre si diverte con Stewart.
"Ancora lui..." Sbuffo e ci dirigiamo verso mio fratello e il suo amico.
"Ciao a tutti!" Rivolgo un saluto educato.
"Guarda un po' chi c'è. La signorina Taylor è arrivata. È dì suo gradimento questa serata, signorina?"
"Sí, lo è, Stewart." Lo canzono. Odia essere chiamato così.
Jessica mi fulmina con lo sguardo e mi domando perché mi stia guardando così, dato che ormai è abituata a queste tensioni tra me e Carter.
"Che fate?" Chiedo per rompere il silenzio.
"Penso che andremo a giocare a Beach volley. Si stanno divertendo molto i ragazzi laggiù. Venite anche voi?"
Non sono molto agile negli sport. Non amo praticarli. Ma la pallavolo in spiaggia è sempre stata il mio punto debole. Giocare con i raggi del sole che sfiorano i granelli di sabbia o con i colori del tramonto che riflettono sull'oceano dall'acqua cristallina o con la luce della luna che riflette bianca sull'acqua scura della sera, mi trasmette serenità ed una felicità interiore che a volte mi sorprende.
"Io ci sto." Affermo alzando la mano. La mia migliore amica mi segue e ci dirigiamo verso il campo.
Alcuni ragazzi ci lasciano il posto. Decidiamo di formare due squadre: maschi contro femmine. Carter e Dylan si posizionano da un lato del campo ed io e Jessica dall'altro. Un altro gruppo ci raggiunge e così, ora a giocare, siamo cinque contro cinque.La partita comincia. Dylan tira la palla dall'altra parte del campo, dove c'è la mia squadra.
Utilizzo il bagher e successivamente una ragazza alta e bionda colpisce la palla con forza, segnando.
Vado da lei per congratularmi, ma appena si volta, noto che si tratta di Brianna Jones.
È la figlia di altri due stilisti molto famosi negli Stati Uniti. Hanno sempre avuto una rivalità con i miei genitori, anche se la competizione era unilaterale.
Questa rivalità, crescendo, si è creata anche tra me e lei, anche se da parte mia c'è sempre stata indifferenza.
"Ci sei anche tu..." Mi guarda con sufficienza, come se non valessi nulla.
"Ci sono anche io, Brianna. Se questo ti disturba, il campo non ha porte. Puoi uscire da qualsiasi lato."
Si crea silenzio. Dylan si avvicina preoccupato e lo stesso fa Jessica.
"Io non mi muovo di qui." Afferma, incrociando le braccia al petto.
"Allora me ne vado."
Non so per quale motivo, ma sono io quella che esce dal campo. In altri casi, avrei continuato a giocare, ma avevo gli occhi di tutti puntati addosso e sono stanca di essere guardata da tutti in qualsiasi momento. Perciò quando posso, evito.
Ci saranno altri momenti in cui potrò divertirmi.
Lascio il campo. Mio fratello mi ferma e cerca di farmi tornare indietro.
"Dai, C. Gioca con noi. Brianna non sa fare altro che infastidirti e lo sai."
Sbuffo.
"Per ora preferirei tornare a casa. Sono stanca e poi tutti ci stavano guardando prima. Non mi va di tornare indietro."
"Va bene. Ci vediamo a casa."
Mi stringe in un abbraccio e torna a giocare. Poco dopo, lo sento urlare di gioia e insieme alla sua voce, riesco a sentire anche quella di Carter e del resto del gruppo.Una volta sulla strada, decido di accelerare il passo. Non impiegherò molto per arrivare a casa, ma non amo camminare da sola.
Mentre cammino, comincio a riflettere sulla giornata di oggi. Tutto sommato, sono felice. Anche se molto stanca. Mi sono divertita ai casting e in più ho conosciuto tante persone nuove. Non vedo l'ora di scoprire chi è stato selezionato.
Il suono di una macchina fotografica che scatta, mi riporta alla realtà. Mi fermo, per qualche istante. Ma poi, continuo a camminare, ignorando l'accaduto.
Poi, però, vengo fotografata nuovamente.
"Potresti smetterla di fotografare? Cosa ci sarebbe di interessante da pubblicare in questo momento? Chanel Taylor che torna a casa dopo una serata in spiaggia con i suoi amici? Wow! Notizia davvero interessante!"
Esclamo con un tono di voce irritato. A volte vengo fotografata nei momenti meno opportuni. Mentre torno a casa da scuola, mentre mi dirigo a una festa...
Non credo che alla gente interessi che io vada a festeggiare. Non penso che la gente sia interessata a sapere a che ora torno a casa dopo essere uscita con i miei amici. Ma i paparazzi fotografano comunque.
"Signorina Taylor, mi scusi. Queste informazioni mi servono." Il giornalista esce allo scoperto: era nascosto dietro un cespuglio. Faccio qualche passo indietro.
"Va bene, ma se ne vada."
Ritorno a camminare, questa volta a passo svelto.
"Signorina, può darmi l'indirizzo della vostra villa?"
"COSA?!"
"È che il mio datore di lavoro mi ha spiegato che se non ho una notizia originale che vi riguardi, sarò licenziato entro due giorni."
Scuoto la testa e continuo a camminare.
Lui mi segue.
Comincio a preoccuparmi e la paura si impadrona di ogni centimetro del mio corpo, se pur stia facendo il possibile per restare calma. Cerco di comporre il numero di mio fratello che non dovrebbe impiegare molto ad arrivare.
Il giornalista continua a seguirmi.
"Signorina, per favore. Mi serve quel lavoro."
"Si tenga le foto che mi ha scattato. Se ne vada."
Mi afferra il braccio e mi strattona, facendomi voltare verso di lui.
È alto, castano ed ha una corporatura abbastanza robusta. Nonostante questo, tento di difendermi cercando di svincolarmi dalla sua presa. Non ci riesco.
"Chanel?" Dylan arriva correndo verso di noi. Tira un destro all'uomo che si piega per il dolore. Se pur così robusto, non sembra essere molto forte fisicamente. Probabilmente non conosce le tecniche della boxe.
Mi fiondo tra le braccia di mio fratello e mi sento subito al sicuro. Comincio a piangere. Le lacrime scendono una dopo l'altra sulle mie guance. Lo stringo forte e lui fa lo stesso con me, accarezzandomi i capelli.
"Va tutto bene, sorellina."
"Signor Taylor, io non volevo arrivare a questo. Ho spiegato a sua sorella che il mio capo mi ha dato un ultimatum. Potrei essere licenziato se non avessi notizie originali sulla vostra famiglia entro pochi giorni."
Mio fratello scuote la testa.
"Lo spiegherai alla polizia."
Guardo l'uomo, spaventata. Non mi era mai capitata una situazione del genere e dovevo ancora riprendermi.
Dopo poco, sento il suono assordante delle sirene che si fa sempre più intenso man mano che le auto della polizia si avvicinano a noi.
"Che sta succedendo qui?" Un poliziotto esce dall'auto, spegnendo la sirena. Si dirige verso di noi sistemandosi il cappello. Mio fratello gli indica il giornalista e lui gli blocca le mani con le manette.
"Lo porteremo in questura. Le faremo sapere a breve."
Annuisce.
"Ti senti meglio?" Mi domanda guardandomi con preoccupazione. Lo rassicuro e torno ad abbracciarlo, mente ci incamminiamo verso casa.

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HEAD AND HEART
RomanceCom'è vivere la vita di una famosa adolescente a livello mondiale? Chanel Taylor è il perfetto esempio di tutto quello che porterebbe la fama. Lei ha diciassette anni e vive a Los Angeles, nella villa dei rinomati stilisti Taylor, i suoi genitori...