CAPITOLO 2 ~ Il ballo in maschera

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L'orchestra suonava canzoni popolari e mondane da un pò, sembravano tutti felici e pochi erano quelli che non avevano ancora danzato. Victor, ovviamente, non si fermò un secondo e trascinò anche me sulla pista; le sue gote rosse erano dovute hai bicchieri di troppo, nonostante John lo controllasse di continuo.

Uscì in terrazza per prendere un pò d'aria, eravamo al primo piano e da quel punto si poteva vedere tutto il meraviglioso giardino della tenuta... sapevo quanto la signora Wilson tenesse all'estetica, peccato non poterci andare.

Mi appoggiai al parapetto in marmo, il cielo era sgombro di nuvole dopo giorni, quindi la luna riuscì ad illuminare tutto. I miei pensieri involontariamente si rivolsero a lui, Robert.

Lo conobbi qualche mese prima ad un ballo di stagione, da quel giorno iniziò il suo corteggiamento, facevamo conversazioni, passeggiate, ore del tè assieme; ero contenta con lui e piaceva anche alla maggior parte della mia famiglia, stavamo soltanto aspettando la sua proposta. E mi chiedevo perché ancora non l'avesse fatta.
Quella sera, poi, non l'avevo ancora visto, chissà dove si era cacciato.

Il venticello freddo mi provocò alcuni brividi, rimasi lì per un pò era tranquillo e la musica ovattata dava sollievo alle mie orecchie... peccato per la maschera che continuava a provocarmi un persistente prurito.
La fontanella al centro del labirinto di rose rosse, attirò la mia attenzione... non l'avevo ancora notata. Alcune coppie si stavano baciando nascoste tra le foglie, ma illuminate appena dai lampioni, non era ciò che prevedeva l'etichetta, ma non mi sentii di giudicare.

Pensai fosse meglio andare, ma di sfuggita notai ciò che rovinò quella bella serata. Senza maschera e appiccicato alla lingua di Marlene l'odiosa vipera c'era Robert, colui che in teoria aveva preso un impegno con me. Traditore, bugiardo e disonesto, proprio come lo aveva definito tempo fa David.

Delusa. Questo era ciò che sentii in quel momento. La mia prima cotta in assoluto mi aveva spezzato il cuore e da gran tifosa delle storie d'amore, quale ero, la mia testa aveva immaginato fin troppi finali positivi per prevedere una cosa del genere. Volevo piangere, nonostante il pensiero intrusivo, di tirargli uno schiaffo per la rabbia.

<Ehy Sophia> la voce squillante di Elizabeth, mi svegliò dallo stato di trans in cui era la mia mente. <perché non mi hai salu... ehy tutto ok?> appena vide la mia espressione assorta smise di scherzare, come era nostro solito. Si avvicinò e mi abbracciò con calma.

<no, non è tutto ok, guarda lì... quello è Robert> la mia voce fragile e amareggiata, risvegliò nelle mia amica un represso senso di protezione.

Scrutò i due e il suo sguardo disgustato mi strappò un sorriso< Tranquilla, appena lo trovo->

< No> la fermai mentre col dito tolsi l'unica lacrima che mi era sfuggita <voglio affrontarlo a testa alta, ho aspettato fin troppo i suoi comodi, non voglio pensare ancora a lui> le dissi con voce ferma e occhi tremolanti... non parve assai convinta, forse perché infondo non lo ero neanch'io.

Mi detestavo quando non controllavo le mie emozioni... uno come lui non se lo sarebbe meritato tutto il dispiacere che il mio ingenuo cuore nutrì. Elizabeth sorrise e la sua euforia risvegliò quella che avevo in corpo qualche ora prima.

Mi guidò festosa nella sala da ballo, dove la situazione non era cambiata poi così tanto... la bella musica occupò la mia mente.

Sorseggiai la mia bevanda rossa con calma... un ragazzo aveva chiesto ad Elizabeth di ballare e lei, prima di accettare l'invito, mi ha guardata con la sua solita espressione di stupore e di esaltazione. Era così solare e spontanea.

<come mai tutta sola signorina> asserì una voce profonda e maschile alle mie spalle.

<aspetto la mia amica> mi voltai curiosa, trovando costui porgermi una mano e con la testa chinata.

Il duca HiddlestonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora