Questo capitolo è in revisione
Thomas Hiddleston
Erano giorni ormai che continuavo a rimuginare sulle stesse cose... passavo ore al casinò, fissando un bicchiere a metà di Whisky, confuso e amareggiato. Lei non voleva abbandonare i miei pensieri, desideravo soltanto di rivederla ancora una volta, volevo bearmi della sua vicinanza un'ultima volta.
Ero realmente convinto di poterla trovare e forse ci sarei riuscito se solo non fosse stato per David, che con una alquanto semplice richiesta, aveva stravolto i miei piani.
Era uno di quei pomeriggi in cui mi dedicavo ai resoconti delle finanze e ogni aspetto burocratico, mai mi sarei aspettato una sua visita, soprattutto in quell'ora. Sorpreso lo accolsi in casa e non diedi peso alla sua espressione agitata.
Iniziò a parlare solo dopo essersi seduto comodamente sul divano in stoffa e aver scaldato la gola con un goccio d'alcol. Oltre i suoi sospiri ricordo che lo strano silenzio creato, mi permise di sentire il sottile ticchettio dei secondi dell'orologio a pendolo appoggiato al muro.
<è successo qualcosa di cui devo preoccuparmi, David?> gli dissi dopo fin troppi rintocchi delle lancette, stanco di aspettare.
<Thomas, ho bisogno di chiederti il favore più grande che tu possa mai farmi> emanava una serietà immane che mi travolse in pieno, tanto da poter percepire lieve ansia nel mio petto.
Quando iniziò a parlare l'aria in quella stanza divenne assai tesa, i suoi occhi colmi di preoccupazione mi schiacciavano sullo schienale come se la gravità rispondesse a lui. Mi stava chiedendo un favore a vita.
<sposa mia sorella e te ne sarò per sempre grato> le sue parole mi colpirono in pieno come lancie affilate <te ne prego Thomas, non voglio che lei soffra come Diana, voglio per lei un futuro migliore affianco ad un uomo che la renda felice... tu amico mio sei l'unico di cui mi fidi, l'unico a cui possa affidare la mia sorellina. Adesso ha l'età in cui tutti gli uomini la puntano come avvoltoi, ma se tu le dedicassi attenzioni...> lasciò in sospeso il discorso per bere l'ultimo sorso di alcool, cercando di smorzare il peso al petto.
Ero alquanto confuso, mi trovavo davanti un bivio, ogni strada avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Congedai David, promettendogli una risposta, ma non prima di una lunga riflessione.
I miei pensieri volsero veloci a quella ragazza dalla pelle diafana. Se avessi sposato Sophia, lei sarebbe diventata sono un ricordo. Avvertì una morsa al cuore... ma non avevo intenzione di deludere David. Accidenti! Sarebbe stata la scelta più difficile della mia vita.
Per la prima volta intravidi il fondo della bottiglia dopo pochi minuti dall'apertura.
<avanti> la porta si apre
<signore il barone David Anderson è qui, lo faccio entrare?> dice una cameriera
<si certo>
<permesso>
<vieni accomodati>
<Thomas non avrei mai immaginato che una scelta del genere ti avrebbe distrutto in questo modo>
<eh invece sì, ma non preoccuparti>
<ascolta ti farò conoscere Sophia, poi mi dirsi se accetti oppure no, questa mattina, come mi ha detto John, sono arrivati due corteggiatori non degni>
<mi dispiace, comunque va bene accetto di incontrarla a patto che non sappia che potrei sposarla>
<ci sto, sarai sono un semplice amico che abbiamo incontrato al parco>E così fu, adesso mi trovo al parco ad aspettare di "incontrare per puro caso" il mio caro amico David con la sua sorellina, che stanno facendo un giro a cavallo.
Vedo in lontananza Diana, sua sorella, con suo marito, quel scommettitore e piantagrane di Enrico, cavolo se lo odio. Poi vedo David che si sta avvicinando a me. Io faccio finta di niente.
<Thomas, amico mio, come mai da questa parti?>
<stavo facendo due passi> rispondo, wow sono proprio bravo a recitare!
<buongiorno Thomas> dice Diana scendendo dal suo cavallo
<Diana> le bacio il dorso della mano
<credo tipo non conosca mia sorella Sophia> la più piccola scende dal cavallo e mi viene incontro.
<piacere Thomas>
<il piacere è mio, Sophia> le bacio il dorso della mano, poi alzo lo sguardo e incontro quegli occhi verdi così famigliari, dove li ho visti? Lei sorride ed io ricambioE in pochi minuti ci ritroviamo in una caffetteria a bere un tè. E non so perché ma ho l'impressione che David abbia un piano in mente.
<allora Thomas non so se ti sarai accorto di come la mia sorellina sia dolce e gentile>
<dai David non chiamarmi sorellina, sono grande ormai> dice sorridendo
<sarai sempre la mia dolce sorellina>
<nostra> precisa Diana e le guance di Sophia assumo un colorito roseo
<lei è fantastica, va d'accordo con i bambini, è responsabile, empatica... sai Sophia ora che ci penso saresti un'ottima moglie!> finisce di dire David, so dove vuole andare a parare.
<ok David credo che basti adesso> era in evidente imbarazzo
<oh si fatto proprio tardi devo andare, con permesso! > dico, mi alzo, saluto chinato il capo ed esco.Sono nel mio letto sto cercando di dormire, non so cosa fare... eppure giuro di aver già visto Sophia, come se la conoscessi, come se l'avessi già vista da qualche parte... aspetta! Occhi verdi, tinta rosea sulle guance, stesso sorriso... PER TUTTI I WHISKY, SONO LA STESSA PERSONA! Esclamo nel bel mezzo della notte.
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Il duca Hiddleston
Historical Fiction-Fanfiction su un attore, ambientata in epoca vittoriana- La baronessa Sophia Anderson, ragazza dolce, amabile e bella. Il duca Thomas Hiddleston, gentiluomo affascinante e rispettabile. Vari eventi porteranno i due ad incontrarsi e ad amarsi in b...