Il duca Hiddleston

CAPITOLO 12 ultimo appuntamento

Thomas Hiddleston

Come la maggior parte delle mattine sono al "tre di picche", è divertente stare qui, bevi un pò svuoti la mente e ti diverti guardando gli ubriaconi e chi sbraita per aver perso una scommessa.

È da mezz'ora che una donna ci sta provando con me, ma io non la sto calcolando di striscio, non tradirei mai la mia Sophia, sarebbe un oltraggio.

Manca ormai una settimana al matrimonio e sono passati due giorni dall'ultima volta che l'ho vista.

Oggi le farò una sorpresa, arriverò a casa sua senza preavviso e la porterò, all'opera per stare un pò solo con lei.

Quel giorno l'ho presa per mano senza che ballassimo e lei non l'ha lasciata, forse perchè si sente in obbligo con me  o perchè le dispiaceva, oppure, ciò che spero, lei ricambia ciò che provo: oggi riproverò e vedrò se riuscirò a strapparle un bacio dolce da quelle sue labbra carnose.

Esco dal casinò e mi dirigo alla mia meta. Appena arrivato la vedo giocare con sua sorella più piccola in giardino, è radiosa, la immagino già con i nostri piccoli a torno sarà un'ottima madre.

Appena Susan mi vede mi corre vicino e mi abbraccia le gambe, così io le scompiglio i capelli. Negli ultimi tempi ci siamo affezionati l'un l'altra.

<Susan, non si fa così> la rimprovera Sophia
<oh non preoccupatevi Sophia, mi piace la sua dimostrazione d'affetto> dico sorridendo e lei fa lo stesso
<perché non vi baciate mai?> rimango sorpreso dalla sua domanda, non so cosa dirle
<piccola, quando sarà il momento lo faremo> le dice Sophia
<ok> e corre a giocare

<cosa ci fate qui> dice con un'allegria che mi fa sciogliere
<volevo farvi una sorpresa> dico con un sorriso
<beh ci siete riuscito>
<vorrei portarvi in un posto>
<con piacere, avviso Laurea e vengo, intanto seguitemi in soggiorno>

Adesso siamo in carrozza, ha avvisato Lauren, lei è molto contenta per noi e lo sono anch'io

<Dove volete portarmi> chiede con curiosità
< A teatro>
< Sono contenta, è da tempo che non ci vado>
< Allora sono contento anch'io >

Scendiamo dalla carrozza, io le porgo il braccio per farla scendere e lei lo afferra.
Entriamo e ci accomodiamo nel nostro palchetto.

L'opera è iniziata da circa un quarto d'ora; è il momento di entrare in azione.

Avvicino la mia mano alla sua, ma prima che io possa prenderla lei afferra la mia, come se fosse bisognosa di quel contatto. Quindi anche lei prova qualcosa per me. Sorrido involontariamente a questo pensiero.

<Eravate voi colui con cui ho ballato>
si sta riferendo al ballo in maschera.
< Esatto, come lo avete capito> in tutto questo guardiamo fissi l'opera.
<Me lo ha detto la duchessa Wilson... voi come lo avete scoperto>
< L' ho capito ben presto>
< vorrei sapere come>
<I vostri meravigliosi occhi, il vostro delicato sorriso, la vostra radiosa risata, ho capito subito chi eravate, dal primo momento che vi ho vista>

Mi giro per guardarla e la trovo a fissarmi arrossita.
Non so perchè lo stia facendo ma piano piano mai sto avvicinando a lei, in pochi secondi mi trovo vicinissimo alle sue labbra, ci soffio su e lei chiude gli occhi.

La bacio. È un bacio semplice e tranquillo, soltanto due labbra che si sfiorano, non voglio sembrare rozzo, infondo credo sia il suo primo bacio. Dura tutto pochi secondi. Sentiamo dei passi e velocemente ci stacchiamo.
La sto riaccompagnando a casa, dopo quel bacio non ci siamo rivolti più parola... Ho paura che se ne sia pentita.

<Grazie per la sorpresa> dice a testa bassa
<È stato un piacere>
<Allora arrivederci>
<Arrivederci> dico in modo flebile

Lei scende ed io ritorno a casa, spero vivamente che non si sia pentita.

Sophia Anderson

<Che cosa!?>
< Zitta Elizabeth, non farti sentire>
<Lui ti ha baciata> dice a bassa voce
<si... è stato bellissimo > dico a testa bassa
< Sei proprio colta> dice contenta.
<Esatto> dico timidamente

Mi sento entusiasta, finalmente ho trovato qualcuno che mi faccia stare bene, sono innamorata persa. Purtroppo non sono riuscita a dire nulla in carrozza, dovevo ancora realizzare il tutto. Non vedo l'ora di sposarlo.