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Non era stata facile quell'esperienza,un'altro piccolo taglio nel suo cuore fragile aveva preso possesso. Qualcosa che si sarebbe portato addosso ancora per poco tempo,il prossimo anno sarebbe stato l'ultimo in quella scuola fortunatamente,e poi avrebbe iniziato un nuovo capitolo. Come cresceva in fretta,eppure a pensarci lo avevamo conosciuto già grande,già pronto in poche parole. Ma cresceva in fretta non solo da quel punto di vista lì,ma dalla sua capacità di essere mentalmente già abbastanza aperto per capire molte cose,anche quelle più complicate. Era un bambino intelligente,su questo non c'era dubbio. Nonostante quella piccola ferita,i suoi pensieri avevano ceduto. E tornò quello di sempre,senza più lacrime e senza più nascondersi da noi. Erano le 23:00,da un po' gli occhi mi cadevano su quel orologio,e non solo a me. Non molto tardi,sarebbe arrivato un giorno speciale. E la voglia e l'impazienza era così tanta,da restare a guardare per minuti quella maledetta ora. Domani era il suo compleanno,e cosa più assurda era che anche il suo papà compieva gli anni. I miei due amori,i miei piccoli. Perché si,per me Mattia era come un bimbo,sempre in cerca di amore e attenzioni. Bisogno estremo di sentirmi accanto in qualsiasi suo passo. Stessa cosa Andrea,e quindi,molto semplicemente si completavano a vicenda. Ed io,mi prendevo cura di loro,di ogni minimo dettaglio. Non mi sfuggiva niente,se non la raccomandazione di amarli. Come ogni sera,ci ritrovavamo nel letto più grande,coricati uno a fianco all'altro. Il suo posto era sempre il centro però,non lo lasciava mai. Ci stavamo raccontando la nostra giornata,le cose fatte e quelle non fatte,le cose andate male e le cose andate bene,di tutto e di più. Ma ovviamente le risate e i momenti divertenti non mancavano mai,specialmente con lui che molto impaziente controllava l'orario. "È ancora presto" borbottai,iniziando a fargli il solito solletico divertente di ogni sera. "Dai basta basta" continuava a ripetere,ridendo a crepa pelle. Quanto era bello vedere quel sorriso. "Dai amore,resisti un'altro po' che poi festeggiamo insieme,e ovviamente come promesso,anche domani pomeriggio insieme a Luigi" disse Mattia. Sotto sotto anche lui stava morendo dalla voglia di vedere quella mezzanotte fissata nel orologio,anche lui era impaziente non poteva negarlo. Forse anche perché aspettava il suo regalo,quello nostro più intimo. Chissà. "Si ma io mi annoio uffa" "ti annoi?con noi?beh allora rimediamo subito" risposi pensando a cosa poter fare. "Perché non mi raccontante di come vi siete conosciuti" portò le gambe al petto incuriosendosi. Quella affermazione prima d'ora,non ce l'aveva mai chiesta,non ci aveva mai fatto quella domanda. Ma comunque era sempre bello ricordare come ci siamo conosciuti,come tutto è iniziato. "Va bene,allora te lo racconteremo" mi sistemai per bene in una posizione più comoda.
"Ci siamo conosciuti all'interno di un programma,un po' di tempo fa. Un programma di ballo e canto,bellissimo,capace di farti vivere tante emozioni,e infatti.." guardai Mattia e sorrisi,subito ricambiò. "Su continua" sussurrò curioso. Allora continuai,quando fui interrotto dalla prima domanda. "E voi che facevate?" "Noi ballavamo,abbiamo sempre ballato. Sin da subito abbiamo instaurato un rapporto di amicizia molto bello,sai proprio come quello tuo e di Luigi,eravamo sempre insieme,giorno e notte. Una volta usciti dal programma,abbiamo ripreso la vita di tutti i giorni ognuno per la sua strada,ma questo non vuol dire che ci siamo allontanati,anzi la distanza ci ha legato sempre di più. Un giorno poi,sia lui che io ci siamo resi conto di provare qualcosa di più,oltre che una semplice amicizia e fratellanza." "Ricordo ancora quel giorno,non stavo più nella pelle di vederlo e dirglielo." "E che cosa gli hai detto papi?" "Ma che curioso questo bimbo" gli scompigliai il piccolo ciuffo. Rise,aspettando la sua risposta. "Gli ho detto che lo volevo nella mia vita,e da lì capì tutto da solo." "Lo stesso per me,e niente tutto qui" sospirai felicemente. "Sii è mezzanotte,finalmente" la sua voce squillante avrebbe per fino svegliato i vicini. "Auguri piccoli miei" li abbracci insieme,lasciandogli tanti bacini sul capo. Sprofondammo ancora una volta nel letto,e molto velocemente presi possesso del centro per stare più vicino a Mattia. Che molto impaziente,prima che potessi dire qualcosa,mi attirò a se e mi baciò. "Auguri,ti amo" sussurrai fra un bacio e un'altro.
"Grazie,ti amo anche io" sussurrò.
Ad interromperci,ovviamente fu il continuo susseguirsi della domanda "È il mio regalo?e il mio regalo?"
Era una piccola peste proprio,ma eravamo pazzi di lui.

il mio riflesso.🤍 Christian e MattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora