15.

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Qualche anno dopo...

Alla fine quel viaggio lo fecimo,quel famoso viaggio che ci aveva portato a dei pensieri assurdi,del tipo passare un'intera settimana su un'isola qualunque.
Quanta fantasia e assurdità messi insieme. Eppure,il posto si avvicinava tanto a quell'idea. Se non era un'isola,allora era un vero e proprio paradiso. Per quanto fosse bello,non esistevano parole per descriverlo. E soprattutto,per descrivere l'emozioni e i momenti di spensieratezza che ci ha regalato. Adesso, contenuti in un piccolo album di foto,che tengo strettamente nella mia stanza,così come nel mio cuore. Ma d'altronde,sarebbe impossibile dimenticare i momenti passati insieme a loro,le persone che mi hanno cresciuto e mi hanno amato fino ad ora. Lo tenevo ormai da quando avevo spento le candeline dei miei 17 anni. E non avevo più bisogno di un gioco o di un capriccio qualunque,mi bastava solamente la certezza di trovarli sempre accanto a me. Avevo bisogno semplicemente di loro. Sfogliavo ancora tra quelle pagine,osservandone i più piccoli dettagli,quelli che davvero rendono felici. Pensando a quanto fossi fortunato di vivere una vita finalmente normale.
Quelle foto di loro due così vicini e circondati dall'amore,mi riportava alla realtà,alla mia realtà.
Che cercavo in tutti i modi di lasciare andare,di dimenticare. "Papà posso parlarti?" mi incamminai verso la cucina,dove molto attentamente prestava attenzione a ciò che c'era in pentola. Sentivo il bisogno di confidarmi con lui,mi sono sentito sempre un po' più legato in realtà,ma questo non poteva cambiare l'amore incondizionato che provavo per entrambi. Era decisamente inspiegabile. Rivolse lo sguardo verso di me allora,in attesa delle mie parole.
Presi una sedia e mi sedetti. "Dimmi tutto" spezzò l'ansia che iniziava a farsi sentire. "Credo di essermi innamorato di un ragazzo" dissi deciso,senza più preoccupazioni. Si girò sorpreso,osservando per bene i miei occhi e.. "Non dirmi che si tratta di Luigi" A quel punto diventai rosso,cercando di nascondere l'emozione che solo quel nome riusciva a causarmi. "Allora?è lui" Prese posto accanto a me.
"Si si tratta di lui. Ha da giorni che cerco di capire se sia amore o no" risposi. "E cosa hai capito?" mi domandò. Era ancora troppo difficile rispondere a quella domanda,ma lo feci. Perché nonostante qualche piccola incertezza,quello che sentivo non era sicuramente più amicizia. "Ho capito che non lo vedo più come un'amico. Non capisco come sia potuto succedere papà"
Sorrise,lui poteva benissimo capirne qualcosa.
"Perché il tuo cuore lo sapeva già prima che lo sapesse la tua testa." cercò di farmi capire il più possibile. "No io non pens-" mi bloccò. "Perché ti fa stare bene" restai per un po' perso nei miei pensieri,metabolizzando che evidentemente era così. Lui mi faceva stare bene. "Perché fa uscire il meglio di te,non è così?"
Voleva in tutti i modi spronarmi a mettere alla luce i miei sentimenti,senza avere paura. "Perché quando stai insieme a lui non pensi" mi sorrise,emozionato da quel momento così pieno d'amore. "Va bene,lo ammetto,ci ho perso la testa" sussurrai le ultime parole. "Ci siamo riusciti!" disse ironicamente. Poi tornò tutto calmo,e mi chiese "E lui?pensi che possa ricambiare" 
A quella domanda abbassai lo sguardo,con tanta di amarezza profonda. "Beh in realtà non penso,sta sempre dietro ad una ragazza,non penso di avere speranze"  "E invece no,non devi mollare già in partenza,mai" Lo guardai. "E cosa posso fare,non mi viene niente in mente. Tu cosa hai fatto per conquistare papà?"  "Non ho fatto molto,si sicuramente ho lottato per lui,ma passando i giorni e conoscendolo,ho capito che quello di cui aveva bisogno erano le piccole attenzioni,i piccoli gesti,le cose più semplici che possono esistere. E quindi,ho deciso di esserci particolarmente per lui ogni giorno,per poterlo conquistare. "
Dovevo prendere esempio,non potevo cedere,non in amore. Potevo farlo,il mio cuore voleva farlo.
"Grazie,farò tesoro di queste parole"  "Allora aspetto solo la notizia" disse scherzoso,riunendoci poi per il pranzo tutti insieme.

Ne valse la pena fare tesoro di quelle parole,non erano solo parole,ma la realtà dei fatti. I piccoli gesti aiutano molto,e sono in grado di stupirti.
Le piccole attenzioni,fanno innamorare. Ti fanno sentire importante,a livelli proprio estremi. Quindi,nonostante gli errori,le lacrime,la fatica,e a volte anche la pazzia di mandare tutto a puttane,ci sono riuscito. Portando con me,nel mio cammino,la persona che amo. Quella persona che reputavo da una vita come un fratello.
Allora una sera riguardai ancora una volta quel piccolo album di foto. Mi perdevo nei ricordi, quei ricordi che mi hanno fatto sentire "vivo" nel vero senso della parola. Quei ricordi che portano il nome di "papà" ricordi lontani,ma che fortunatamente mi ritrovo ancora accanto a me e soprattutto dentro di me. Con il loro amore,hanno amato me,e mi hanno insegnato ad amare. Mi hanno portato nella loro bolla,nei loro insegnamenti,e nel loro modo di fare. Portandomi a vivere poi la vita con più leggerezza. Mi hanno insegnato a non mollare mai e a crederci sempre. Ad inseguire sempre i sogni. E tutte le altre cose che possono esistere nel mondo. Ma di sicuro,le più belle e le più educative. Per questo e tanto altro li ringrazierò all'infinito.
Perché mi sono sentito sempre capito,e molto simile a loro. Mi sono sentito dentro ad ogni loro momento,parola,gesto. Senza mai ritrovarmi da solo. Li amerò per sempre.
Loro,il mio riflesso.
                                       Fine.

Spazio autrice:questa storia si è conclusa così. Spero che vi sia piaciuta,e che vi abbia emozionato almeno un po' ,immaginando con la fantasia. Magari quando avrò del tempo inizierò a scriverne un'altra,un bacio e grazie.❤️🥰

il mio riflesso.🤍 Christian e MattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora