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Quella giornata stava prendendo una piega meravigliosa,era incredibilmente bello sentire quell'aria così festosa e piena di competizione. Quella competizione però,un po' più fatta di amore verso il proprio obiettivo. Era bello sentire il calore di tanta gente in preda all'emozione,senza capire bene come gestirla. Che poi in fin dei conti era impossibile trattenere tutta quella gioia,che non faceva altro che riempire l'intero stadio. Ero abituato a quel tipo di atmosfera, quando ero piccolo ogni fine settimana ero sempre presente in questo genere di occasioni,specialmente quando in campo c'era la mia squadra preferita. Ricordo,andavo sempre con papà. La mia gioia,lo lasciava sempre perplesso. In poco tempo si era reso conto di quanta felicità ci mettevo tutte le volte che mi trovavo lì. Lo lasciava così perplesso e pensieroso,che una volta me lo chiese,se avessi voluto fare questo nella vita. Si,mi sarebbe piaciuto,ma d'altra parte il venerdì prima del solito sabato passato con papà,la mamma ci teneva tanto a portarmi con sé nella scuola di ballo di mia zia,nonché sua sorella. Quella scuola veniva gestita da entrambe in realtà,ma lei amava andarci soprattutto quando ne sentiva il bisogno. Quel giorno,vedendo quei suoi movimenti,a volte per me incomprensibili a causa della mia più assoluta non conoscenza,e come se scordai quel posto in fondo al cuore che mi diceva "vorrei fare calcio da grande"
Rimasi incantato da quella cosa che non conoscevo ancora per bene ovvero la danza,il ballo. E allora subito me ne innamorai,alla follia. Ogni giorno sempre di più.
"Non sono mai stato ad una partita" sussurrò Mattia quasi sentendosi fuori posto,ma con uno sguardo sorpreso e divertente. "Veramente?" gli domandai incredulo. "Ti giuro,è la prima volta" "Menomale che ci sono io allora,così ti ci porterò più spesso" affermai "Quando ero piccolo,il sabato andavo solo ed esclusivamente alle gare di ballo insieme a mia cugina" "Lei balla ancora adesso?" domandai. "Si lavora presso una compagnia molto famosa,è davvero pazzesca"
Nei suoi occhi si vedeva vagare ancora un'aria di malinconia inspiegabile,ma d'altronde non poteva farci proprio nulla,se le cose erano andate così.
C'era posto nei spalti più bassi,erano le mie visuali preferite per godermi meglio ogni singolo attimo. "Da qui si vede perfettamente è vero?" mi rivolsi ancora una volta verso di lui,che osservava la meravigliosa grandezza dello stadio,e sicuramente per come lo conosco io,stava iniziando a formularsi tante di quelle domande banali che mi avrebbero fatto ridere. "Ehm si,scusa ero distratto,si vede? rispose confuso. "Si si vede,e ho capito che ti piace molto qui" "Già mi piace davvero molto" si passò una mano fra i capelli,scompigliati a causa del leggero venticello che di tanto in tanto ci colpiva. La partita non era ancora iniziata. Solo all'ora mi resi conto che una vocina non si sentiva già da troppo,ma nello stesso tempo in cui lo pensai,lo capì anche lui,rivolgendosi a me subito e preoccupato. "Chri dov'è Andrea?" stava iniziando realmente a preoccuparsi,ed io come lui. Quel posto era davvero grande,e in poco si sarebbe riempito di tantissima gente. Trovarlo non era un'impresa impossibile,ma di sicuro molto ricca di tensione e ansia. "Io non lo so,pensavo fosse qui. Non capisco il motivo per cui si sia allontanato in verità" ero ormai entrato nel mio stato d'ansia pura. "E adesso cosa facciamo?restando qui avremmo sicuramente poche possibilità di vederlo"
Mi alzai,guardandomi un po' intorno. Troppo intorno. Avevo paura che gli potesse succedere qualcosa,tanta. Si era perso,forse? Ci aveva perso di vista forse? Non riuscivo a trovare risposta però a quelle domande. Mi misi a pensare allora. "Ha il telefono?" domandò. "Giusto il telefono,menomale. Proviamo a chiamarlo"
Senza perdere tempo allora digitammo il suo numero di telefono. Per fortuna stava squillando. "Dove sei?non ti abbiamo visto più,siamo preoccupati" Di certo,ero arrabbiato con lui.
"Papà stai tranquillo,sono all'entrata,mi aveva chiamato Luigi dicendomi che si trovava anche lui qui,infatti sono con lui e con suo fratello. Fra poco torno insieme a lui" Capendo riattaccai. "È con Luigi,fra poco tornano insieme" "Mi ha fatto prendere uno spavento enorme,ti giuro" si tranquillizzò. Poco dopo quella chiamata ritornò,un po' facendo finta di nulla. "La prossima volta prima di scomparire così,avvisaci ok?sarebbe stato molto pericoloso non trovarti qui" lo rimproverai,ma in modo educativo,così che capisse meglio. "Va bene,scusatemi" "Non è successo nulla dai" gli diedi una pacca amorevole sulla spalla. Prima del famoso fischio che enunciava l'inizio della partita.

Spazio autrice: raga si sono rivisti,giuro che mi veniva da piangere.🥺❤️

il mio riflesso.🤍 Christian e MattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora