Presi la chiave dell'auto di Darcey e me ne andai.
Entrai nella sua auto e macchiai lo zerbino con quello che, in circostanze normali, sarebbe stato scambiato per ragù di scarsa qualità. Seppellii il suo corpo scempiato in quel parco - non ricordo il posto con esattezza - dove mi aveva condotto il giorno in cui la abbandonai. Tornai in auto.
Guardai le mie mani sporche e poi la mia attenzione si focalizzò sul mio riflesso sullo specchietto e mi decisi a staccare quei denti che ancora erano in fondo alla carne del mio zigomo destro. Li estrassi uno per uno e alla fine il lato destro del mio volto era talmente sfigurato da incutere terrore in me stesso, ogni qual volta il mio sguardo si posasse sullo specchietto dell'auto.
Frugai nei vari scompartimenti e riuscii a trovare alcune cartacce, delle caramelle alla menta e dei dischi. Adoravo il tipo di musica che lei solitamente ascoltava, misi uno dei dischi sullo stereo.
Con la canzone "Sweet Sweet" degli Smashing Pumpkins procedevo tra i palazzi della città, gli pneumatici crepitavano sulla strada sterrata piena di carcasse di animali indefiniti. I riflessi del cielo purpureo sulle finestre dei grattacieli creavano dei meravigliosi effetti di luce.
Passai per le strade affollate della città mentre quei mostri continuavano a fuggire, in un inesorabile fuga senza fine, mossi solamente dalla paura.
I sensi di colpa per ciò che avrei dovuto fare bruciavano dentro di me. Provavo odio, livore nei confronti di un "uomo" che aveva errato per tutta la sua vita, inciampando su ogni fosso che gli si parava davanti, e continuando ad inciampare su un altro fosso ancora, e ancora, e ancora, muovendosi per inerzia, senza riuscire a fermare il proprio moto che prima o poi lo avrebbe fatto precipitare definitivamente nella nicchia che sarebbe divenuta la sua dimora eterna, la sua tomba.
Perché l'umanità era andata incontro a tutto questo? Perché proprio io ero riuscito ad evitarlo? C'è qualcuno là fuori che sia riuscito a sfuggire a ciò?
Queste e molte altre domande imperversavano nella mia testa, ma nessuna di queste avrebbe mai avuto una risposta.
Mi chiesi se Darcey, prima della sua morte cerebrale, fosse stata circondata da persone che la amavano o fosse stata da sola, così come io la avevo abbandonata. Io ho sempre creduto di essere solo, solo contro il mondo, ma solo ora riesco a provare qualcosa che non avevo mai provato. Ora la mia solitudine era ineluttabile, e non avrei potuto fare assolutamente nulla per cambiare lo stato delle cose. Non avrei vissuto ancora per molto, era inevitabile.
Ora ero veramente solo, e sarei morto solo, solo come un gatto.
Fine.
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Estraneo
NouvellesUn uomo, a seguito della morte della sua famiglia, si riduce a vivere solo per sé stesso, per la sua sopravvivenza. Il suo debole animo sembra aver finalmente trovato una donna, Darcey, che potrebbe aiutarlo a reggersi in piedi, a vivere senza torme...