Capitolo 15

87 15 1
                                    

Niall's POV
La sto chiamando da ormai tre giorni, ma non risponde. Niente. Zero assoluto. Non entra sui social dallo stesso tempo. Anche l'altra sua amica, Izzy... Credo... È proccupata e mi ha chiesto cosa è successo, ma non le ho risposto. In questi giorni dire che sono intrattabile è poco. Non mangio, dormo male, ho addirittura preso un pacco di sigarette credendo che riuscissero a calmarmi.
Chiamo ancora una volta Isabelle, ma non risponde. Chiamo Harry che invece lo fa. "Niall." Mi saluta freddamente. "Harry" ricambio. "Mi hai chiamato per insultarmi, offendermi o prendermi in giro? Scusa ma non sono del'umore." Ribatte mio cugino. "Harry sono disperato. Cosa devo fare? La sai la storia." Lo supplico. "Si, sei stato un coglione, avrei fatto lo stesso." Risponde furioso. "Lo so ma non posso perderla! Che devo fare?" Urlo quasi in lacrime. "Niall, domani che fai?" Chiede calmo. "Mi stai sfottendo? Che cazzo vuoi faccia domani?" Rispondo. "Magari una bella gita a Seattle."

Isabelle's POV
Corro e mi fermo su una panchina. Cosa devo fare ora? Come ha potuto trattarmi così?
Ora capisco la frase 'il valore di una cosa a cui si tiene lo si capisce solo quando la si perde'
Non può essere solo un amico per me. Poteva, aggiunge la mia stupida coscienza.

Ecco cosa.

Lo amavo. Questo era il motivo della mia sofferenza, ero stata derisa dall'unica persona che amavo. Piangevo sempre a questo punto durante i romanzi, leggevo di donne sconfitte, tristi e senza forza neanche per respirare. A volte mi facevano pena, a volte mi sembravano deboli. Ecco, mi serviva questo per capire. Per capire che lo amavo e per capire quanto ci tenevo. Non mi serviva. Mi incammino verso casa e, in ogni sorriso che incrocio, vedo il suo.

*giorno dopo*
Ieri sera sono arrivata a casa e ho dormito profondamente fino a stamattina. Non avevo neanche la forza di mangiare. Sono ancora sporca di fango sull'orlo dei pantaloni e i miei capelli sono totalmente disordinati. Mi faccio una doccia veloce e prendo dei vestiti nuovi. Le mie compagne di stanza non si sono accorte di nulla, o forse erano troppo sbronze visto che era venerdì sera. Oggi non ho scuola, fortunatamente, credo che starò a leggere o a studiare. Alle sei devo andare a lavoro ma ho comunque tempo libero. Guardo il telefono che ieri avevo scagliato contro la parete. Ha una graffiatura sul davanti ma per il resto è tutto a posto. Aprendo vedo 27 chiamate, da Niall e una da Izzy, e 58 notifiche su Twitter. Tutti messaggi. Tutti da lui.
Le sue scuse?
No, non le accetto, non potrei accettarle dopo quello che mi ha fatto. Per quanto senta la sua mancanza e lo voglia al mio fianco nonostante lontano, provo troppo orgoglio verso me stessa e non ho intenzione di sottomettermi. Abbasso la suoneria del tutto e tolgo le notifiche. Mi metto a leggere ma la mia mente vaga su altro, sicuramente non sui libri.

*terzo giorno*
Quando apro gli occhi e vedo la sveglia sono le 9.30 di mattina. È domenica, quindi cerco di riaddormentarmi senza successo. Il mio telefono si è intasato di chiamate, nessuna risposta da parte mia. Ho mandato un messaggio a Izzy rassicurandola e spiegandole la situazione ma comunque chiedendole di tacere con Niall. Ieri sera Kwabu, la moglie del capo, mi ha chiesto se oggi potevo fare un turno a pranzo e io ho acconsentito. Non voglio stare in camera a leggere. Inizio alle 12.00 e intanto vado a fare colazione e faccio una passeggiata per poi dirigermi nel take away.

#me
Aye! Che fa Niall? Va con Harry a Seattle? Boooh!
Votate e commentate esprimendo il vostro parere, grazzie mille, bye :*

Spaces between us.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora