Spaces between us.

capitolo 3

all'orfanotrofio non c'era niente di speciale. era noioso... come stare a casa tutto il giorno.
nel quartiere vicino c'era un Take Away cinese, e un giorno mi ricordai che passando per lì, vidi un cartello "cercasi dipendente". oh, ecco. mi serviva proprio. almeno avrei ricavato dei soldi. per il telefono.
mi illuminai e durante le lezioni stetti tutto il tempo a immaginare che bello sarebbe stato...

tornando da scuola mi fermai al Take Away. entrai. dopo una breve chiacchierata, ci accordammo sugli orari e sul prezzo: 10 dollari per ogni ora, dalle 17.00 alle 21.00 tutti i giorni tranne il weekend. fantastico, quaranta dollari al giorno! mi trovai bene, il mio lavoro consisteva solamente nel consegnare il cibo, e riuscivo sempre a fare i compiti che davano.

nessuno si interessava se passavo la maggior parte del tempo fuori casa e i proprietari del Take Away non hanno mai fatto domande sulla mia situazione familiare (inesistente).
così passarono i giorni, e in qualche mese mi ero fatta un bella sommetra (500 dollari circa).
ora che me ne facevo?
andai al centro ed entrai nel negozio di elettronica.
«scusi, ehm.. avete un telefono?» chiesi timidamente. di solito non andavo mai a fare spese.
«certo, venga pure.» rispose gentilmente la commessa.
mi condusse in una stanza vicina dove gli scaffali erano ricoperti di cellulari di vario tipo.
«che tipo ti interessa? gli iPhone costano di più ma valgono molto, mentre gli altri vanno lo stesso bene ma hanno meno memoria e un prezzo più basso.»
uhm... cosa prendevo?
«potrei vedere un iPhone?» domandai alla commessa. mi indicò dei telefoni alla mia destra. beh, erano bei modelli. i prezzi però.. oltre i 500 dollari.
la commessa probabilmente vide il mio sguardo sorpreso e disse «ehi, stai vedendo i modelli più costosi. qua ci sono quelli da 400, gli iPhone 4.»
alla fine uscii dal negozio con un 4 e mi diressi al tabacchino per un numero di telefono.
visto che ero inesperta, chiesi al proprietario cosa bisognava fare. mi sentivo in imbarazzo, insomma, 16 anni e non sapere usare un telefono(!) ma piuttosto che fare danni, preferivo sembrare un'imbranata.

dopo aver lavorato un po' col mio telefono, mi chiese dei nomi e delle password che inserii in privato, e alla fine fu "completo". pagai tutto e tornai a casa.