Capitolo 6. 1997-1998 Parte 3

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CAPITOLO 6

Settimo anno: 1997-1998

Parte 3


Harry ed Hayley, ben protetti dal mantello dell'Invisibilità, si affacciarono nell'androne buio, controllando di essere soli prima di uscire e chiudere la porta dietro di loro che sparì istantaneamente.

Le torce non bastavano a illuminare il corridoio in tutta la sua lunghezza e la ragazza rabbrividì, mentre si guardava attorno accertandosi che non ci fosse traccia del signor Filch e della sua gatta.

Hogwarts non le era mai parsa tanto fredda e inospitale come in quel momento: Era come se tutto il calore e la familiarità che avevano portato gli studenti a definirla come una seconda casa, fossero spariti in un turbine di gelo e odio.

Harry estrasse da una tasca la Mappa del Malandrino, per controllare in quale dei mille corridoi di Hogwarts fossero capitati; Neville aveva spiegato loro che, per ragioni di sicurezza, l'uscita della Stanza delle Necessità appariva ogni volta in un corridoio diverso, per impedire a Piton e ai Carrow di rintracciare i suoi occupanti.

«Eccoci, Harry! Siamo qui! Quinto piano.» sussurrò Hayley indicando un punto della mappa dove apparivano i loro due nomi vicini, mentre quelli di tutti i ragazzi all'interno della Stanza delle Necessità, non si vedevano da nessuna parte.

Probabilmente, essendo una stanza che appariva solamente se qualcuno ne avvertiva l'estremo bisogno, James, Sirius, Lupin e Pettigrew, potevano non essere stati in grado di riprodurla, oppure potevano anche non averla mai scoperta; Pertanto, chiunque fosse all'interno della Stanza delle Necessità non compariva nella Mappa del Malandrino, come Harry aveva scoperto al sesto anno cercando di tenere d'occhio i movimenti di Draco Malfoy.

Nell'istante in cui quel nome sfiorò la sua mente, fu naturale per Hayley posare lo sguardo nel punto della mappa dov'era collocato il dormitorio dei Serpeverde, senza però trovare il suo nome.

Vide Pansy Parkinson, Millicent Bullstrode, Astoria Greengrass, Crabbe e Goyle, ma non lui.

«Dubito che Malfoy sia tornato a scuola, Ley» le sussurrò Harry, notando il segmento di mappa che la ragazza stava osservando.

«Non... Non stavo cercando lui» tentò lei ma il sorriso di Harry le fece capire che non se l'era bevuta.

«No, certo che no. Dopotutto sappiamo che sei molto affezionata alla Parkinson, o alla sorella di Daphne, vero?» replicò ironicamente il ragazzo facendola sbuffare.

«Ok... Volevo solo... Non lo so nemmeno io, Harry» ammise, confusa.

«Sono in ansia da quando Yaxley ha detto che erano stati tutti puniti duramente per non averti catturato. Ho provato il dolore della Maledizione Cruciatus che mi ha inflitto Bellatrix ed è stato orribile. Posso solo pensare che Tu- Sai- Chi sarebbe capace di ben di peggio» confessò alla fine, sapendo che Harry non l'avrebbe giudicata per ciò che sentiva, né se la sarebbe presa con lei per il fatto che invece di pensare alla loro delicata situazione, si stesse concentrando su una persona che, di fatto, era dalla parte sbagliata.

Hayley si sentì stringere la mano e ricambiò la stretta, osservando il bambino sopravvissuto in quegli occhi verdi così limpidi e sinceri.

«Ci ha salvato la vita, Ley. L'ho visto mentre metteva le bacchette nella tua tasca. Il compito che ti ha assegnato Silente... riguarda Malfoy, vero?»

Hayley sgranò leggermente gli occhi, ma non negò.

«Non so come portarlo a termine Harry. Silente voleva che lui si salvasse. Voleva farmi capire che lui può ancora tornare indietro, ma... Forse è troppo persino per me»

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