Capitolo 12. Ultimo anno - Dietro quel muro

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Capitolo 12

Ultimo anno: Dietro quel muro.


Il Ministero della Magia era decisamente migliorato, da quando Hayley lo aveva visto l'ultima volta che ci era stata.

Kingsley lo aveva reso molto più luminoso e ospitale, la fontana al centro dell'atrio era stata riportata al suo progetto originale con l'aggiunta di un babbano che stringeva la mano al mago, in segno di rispetto, e tutti i lavoratori sembravano sereni nonostante i vari promemoria che volavano sopra le loro teste.

Hayley si diresse al controllo bacchette, dove lasciò la propria che venne esaminata e restituita a lei con un sorriso da parte dell'impiegato, tale Rufus Frunks.

«Benvenuta al Ministero signorina Philips. È un onore conoscere un'altra delle eroine del mondo magico» le disse porgendole la sua bacchetta e la ragazza forzò un sorriso cortese.

Detestava quella nomea e ciò che comportava, soprattutto perchè non sentiva di meritarla, non più di moltissimi altri che avevano combattuto ed erano caduti.

Nonostante tutto, però, non poteva incolpare il signor Frunks per averla definita così, o avrebbe dovuto prendersela con tutta la comunità magica.

Sorrise educatamente e si avviò verso la sua destinazione, che trovò senza troppa fatica.

La targhetta diceva: Ufficio Auror.

Bussò delicatamente e si aprì in un sorriso sincero quando fu Harry ad aprire la porta.

«Ley!! Che sorpresa!!» disse il ragazzo, abbracciandola forte ed Hayley non poté impedirsi di notare il cambiamento avvenuto nel giovane.

Era più alto e robusto, le spalle erano più larghe e un' ombra di barba gli adornava il viso, che aveva perso da anni ogni traccia adolescenziale.

«Ciao Harry! Ti trovo bene. Dov'è Ron?» domandò, non vedendo la famigliare chioma rossa dell'amico da nessuna parte.

«In missione di ricognizione con Dawlish. Oggi siamo solo io e Savage che al momento è in pausa. Cosa ci fai qui?» domandò il ragazzo facendola entrare.

Lo studio degli Auror era più grande di quanto lei si sarebbe mai aspettata, spoglio, con solo qualche scrivania e un tavolo dove un paio di elfi domestici servivano tè e bevande.

A ridosso della parete in fondo alla stanza vi era un camino che, Hayley sapeva, veniva utilizzato come collegamento fra l'ufficio e l'Accademia Auror, con dormitori annessi e un campo d'addestramento di tutto rispetto.

«Devo parlare con Kingsley, ma prima ci tenevo a passare di qui, per salutarti e per chiederti di darmi il tuo supporto anche se so già che penserai che sia una pessima idea.» disse Hayley e dopo che ebbe spiegato ad Harry ciò che aveva in mente, vide il ragazzo sopravvissuto strabuzzare i suoi favolosi occhi verdi.

La ragazza cercò di trattenere una risata di fronte all'espressione dell'amico, e tentò di non pensare a quanto le mancasse vedere quella e altre sue espressioni in giro per i corridoi di Hogwarts.

Harry era un amico prezioso e lui e Ron le mancavano davvero tremendamente.

«Hai ragione. Penso che sia una pessima idea. Come diamine ti salta in mente di...»

«Credo che sia la cosa giusta da fare, Harry e la garanzia che offrirò non dovrebbe lasciare dubbi in proposito» disse lei interrompendolo.

«È proprio quella garanzia ad impensierirmi Ley. Hai idea di ciò che rischieresti se qualcosa dovesse andare storto?» chiese lui, prendendola per le spalle e fissandola dritta negli occhi.

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