EPILOGO. IL TUTTO, SIAMO NOI

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EPILOGO.

Il tutto, siamo noi.

«Mai come quest'anno, sono fiera e soddisfatta della classe che quest'oggi sta per diplomarsi!» iniziò la preside McGonagall, in piedi, dietro il leggendario leggío di Silente che aveva voluto mantenere, un'ombra di lacrime negli occhi nascosti dietro gli occhiali a mezza luna e la voce commossa mentre si rivolgeva alla platea di studenti e genitori che aveva di fronte in quel momento.

Era l'ultimo giorno di scuola, il giorno della cerimonia del diploma che vedeva le classi 1991 e 1992 completare il proprio percorso di studi.

La sera prima vi era stato il banchetto di fine anno e Tassorosso aveva vinto la Coppa delle Case per la prima volta da anni, regalando agli occupanti di quella tavolata una piccola gioia, dopo quanto accaduto a Susan Bones.

Quella mattina gli studenti dal primo al sesto anno erano ripartiti, mentre quelli del settimo erano rimasti per la cerimonia.

Per l'occasione la Sala Grande era stata decorata con i colori di tutte e quattro le Case e le tavolate erano state sostituite da sedie messe in ordine di fronte al palco degli insegnanti.

Hayley e Draco erano seduti in prima fila, mano nella mano, vestiti con le toghe dei colori delle loro case e circondati da tutti i loro amici, un sorriso sulle labbra e lo sguardo nostalgico.

Entrambi avevano ottenuto sette M.A.G.O. e, come da sentenza, questo faceva di Draco un ragazzo libero e riabilitato agli occhi di tutto il mondo magico.

«Pertanto, senza ulteriore indugio, chiamo sul palco una studentessa brillante che non solo ha fatto la differenza nella battaglia dello scorso anno, ma che quest'anno si è distinta, svolgendo egregiamente il suo ruolo di Caposcuola, ottenendo ben sette M.A.G.O. con il punteggio unanime di Eccezionale e che ha assicurato un nuovo potenziale pericolo alla giustizia! Hayley Hope Philips!»

La ragazza sorrise e, dopo essersi scambiata un'occhiata d'intesa con Draco, si alzò e salì sul palco, seguita da fischi d'approvazione e applausi di cui, quelli più fragorosi appartenevano a Daphne, Blaise e Theo.

Si voltò verso la platea e, per un attimo, rimase senza fiato.

I suoi amici e compagni erano tutti sorridenti, soddisfatti e appagati, fasciati nelle toghe e pronti a lanciare i cappelli in aria per chiudere quel capitolo della loro vita e iniziarne uno nuovo, ma lei era pronta?

Era pronta a lasciar andare Hogwarts e tutto quello che aveva vissuto lì? Era pronta a dire addio a quella ch'era stata la sua seconda casa e la sua seconda famiglia?

Chiuse gli occhi, prendendosi un istante e rivide ogni momento importante vissuto in quella scuola: Il suo smistamento, i suoi sospetti sull'erede di Serpeverde, Fierobecco, il Ballo del Ceppo e la morte di Cedric, l'Esercito di Silente e la Stanza delle Necessità, i Mangiamorte ad Hogwarts, la battaglia contro Voldemort, gli attentati di Astoria, il coinvolgimento di Susan...

Hermione, Ginny, Luna, Padma, Hanna, Pansy, Harry, Ron , Theo, Blaise, Daphne e Draco.

Draco era ovunque in quei ricordi, in ogni istante, in ogni luogo, in ogni frangente, e lì comprese.

Non erano le mura, i quadri o i fantasmi a fare di quel luogo casa. Erano le persone che lo abitavano e i ricordi che si creavano con loro.

Aprì gli occhi e sorrise incontrando quelli di Draco: Ovunque sarebbe andata, qualsiasi cosa avrebbe fatto in futuro, se ci fosse stato Draco, sarebbe stata a casa... sarebbe stata ad Hogwarts.

Prese un bel respiro.

«Grazie preside. È un onore per me, terminare gli studi con tali riconoscimenti, ma desidero dire che non li merito io solamente. Tutti noi li meritiamo. Tutti noi abbiamo riso, pianto e combattuto per questa scuola, insieme. Sono stati anni meravigliosi e indimenticabili. Abbiamo vissuto tante avventure, abbiamo perso amici, parenti e siamo rimasti in piedi, più uniti e più forti di prima. Ci siamo innamorati, siamo cresciuti e abbiamo imparato a vivere. Le differenze fra case si sono appianate , anche se, lasci che glielo dica preside, farle sparire è impossibile. Tuttavia quest'anno in particolare gran parte di quelle barriere sono state abbattute e sono nate nuove, splendide amicizie. Mi mancherà tutto questo. Le lezioni, la Torre Corvonero e il dannato batacchio in bronzo, le ronde notturne, la biblioteca, i giardini, Hagrid...» disse mentre il mezzo gigante si soffiava il naso, commosso.

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