~CAPITOLO CINQUE~

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... poi entrai e lo trovai su un divanetto a fissare il soffitto....

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Mi appoggiai alla porta.

t/n: papa

Lui sospirò, smesse di fissare il soffitto e mi guardò

T: che c'è?

t/n: COME CHE C'È?

Non so cosa mi sia preso ma urlai e mio padre sorpreso da questa cosa mi guardo per una volta con uno sguardo comprensivo

T: hai da dirmi qualcos'altro oltre a quello che mi hai già detto ?

t/n: NO..cioè si..non lo so

T: se non lo sai perché sei qui?

Intanto mio padre si era alzato dal divanetto e gironzolava per la stanza

t/n: papà sono stanca

T: di cosa?

t/n: di te...

Si fermò, mi guardò e prima che potesse dire qualcosa continuai io

t/n: come ti comporti, a causa tua io non conosco il mondo, non ho mai messo piede fuori di qui, mamma poteva viaggiare perché io no? Perche io non posso uscire, non conosco nient'altro che queste quattro mura...

Prima che potessi continuare Jarvis intervenne con la sua solita perspicacia

J: Signorina non oserei definire quattro mura un edificio centrale di 93 piani, più un ala sud di 35 e una a nord di 55...

Jarvis era intento a continuare finché mio padre non lo interruppe

T: grazie del suggerimento Jarvis ne siamo coscienti

J: Di nulla signore sempre al suo servizio
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T: ad ogni modo sai benissimo che uscire è rischioso, tua madre ed io potevamo viaggiare senza limiti... e sai bene cosa è accaduto... sei mia figlia e propio per questo sei più a rischio di tutti perciò se dovesse accaderti qualcosa non melo perdonerei mai...

t/n: avevi detto che potevo uscire se qualcuno mi accompagnava

T: si e puoi farlo a una condizione... renderti utile... non fai niente dalla mattina alla sera... hai potenzialità enormi potresti fare qualsiasi cosa ma non fai niente assolutamente niente.... io ti ho proposto delle cose e le hai rifiutate

t/n: no papà tu non mele hai proposte, tu hai già deciso che devo fare quello che fai tu ed entrare in squadra, non hai pensato che avessi altri interessi..

T: Ah sì altri interessi.. tipo quali?

Ci fu un minuto di silenzio poi sussurrai sperando non mi sentisse

t/n: riportare indietro la mamma.... con la macchia del tempo

Purtroppo invece mi sentii

T: non dire sciocchezze... l' ho distrutta tempo fa

t/n: non direi dato che una ragazza molto gentile mi ha detto che ti sentivi in colpa ad non essere riuscito a riparare una cosa che hai creato tu...

T: Wanda.... e molto più complicato di così e sopratutto non sono cose che ti riguardano... se non hai altro da dirmi puoi andartene..

Lo vidi incupirsi e visto che erano sicura che non mi avrebbe detto altro riguardo alla macchina del tempo, cambiai argomento

t/n: si, avrei un altra domanda, perché hai trasferito i tuoi amabili e rispettosissimi colleghi in casa nostra quando fino a ieri qui era tutto così pacifico e silenzioso ?

T: punto primo i miei colleghi non ti hanno fatto nulla di male... punto secondo casa nostra è l'unico punto dove alcuni possono stare visto che la base degli Avengers è stata distrutta tempo fa....

t/n: quindi mi stai dicendo che non sono temporanei ? VIVRANNO CON NOI?

T: almeno finché non costruiremo un altra base...e calcolando i tempi di attesta per i permessi... i tempi per l'arrivo dei materiali da costruzione che devono commissionare al procione...e i tempi per la costruzione... ci vorranno circa...3 anni 2 mesi e 6 giorni

t/n: COSA ?

T: fai meno la drammatica... almeno farai "amicizia"...

t/n: non se ne parla nemmeno... perché dovrei?

T: perché da sola non puoi uscire e quantomeno posso accompagnarti io.... quindi fai 2+2

t/n: merda...

T: sta tranquilla sono tutte persone per bene.... tranne qualcuno... ma non importa...

t/n: ok ciao..

T: dove credi di andare? In cosa intendi renderti utile? Non puoi uscire se non ti rendi utile lo sai...

t/n: ti ho gai detto che non lavorerò con te...

T: bene allora niente uscite...

t/n: uff.. va bene ma niente Avengers do solo una mano..

T: bene allora posso dire a Natasha che continuerai l'allenamento?

t/n: okkk... ora posso andare ?

T: si

Rispose ridendo come se trovasse divertente il ricatto che aveva studiato per farmi socializzare e lavorare

Uscii dalla porta prima che mio padre potesse aggiunge altro...

Ero un po' infastidita da questa cosa... ma infondo mio padre aveva ragione...

Uscita dai laboratori di mio padre, mi diressi in camera per l'ovvio motivo che era quasi mezzanotte, e mi stavano cedendo le gambe.

Tornando verso la mia stanza ripensai all'incredibilita di questa giornata, infatti fino a ieri il mio obbiettivo per la vita era trovare il mix perfetto tra i cereali e il latte, mentre adesso avevo desideri più grandi.

Arrivai in stanza, misi il mio solito pigiama rigorosamente nero e mi infilai sotto alle coperte... riuscii a prende sonno solo verso 01:30.

Durante la notte dei rumori fuori dalla mia stanza mi svegliarono...come dei passi pronti ad entrare, non essendo abituata a vivere con altre persone agii d'istinto... presi la mazza da Baseball che avevo sotto il letto (ragalatami da mio padre 5 anni prima e soprattutto mai utilizzata) e mi avvicinai alla porta... e quando una figura scura e alta cercò di entrare in camera mia...aprii la porta diedi un colpo secco e deciso alla figura maschile e rchiusi la porta a chiave... tutto rigorosamente in penombra.

Ero leggermente scossa non solo perché qualcuno stava cercando di entrare in camera mia...ma anche perché lo avevo colpito e lasciato fuori dalla porta.

Tornai a dormire senza ulteriori disagi e passai una notte tranquilla...
Ma il giorno dopo...
































Spazio autrice
Ciao ragazzi, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, scusate se durante il weekend non ho pubblicato ma mi viene molto difficile. Vi avverto che a breve ci sarà un colpo di scena... ci vediamo presto. Baci <3

My beautiful mistake || Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora