~CAPITOLO QUINDICI~

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W: t/n... è stata Natasha a colpirti
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Quelle parole rimbombano nella mia testa per qualche minuto. Poi, con lo sguardo frantumato mi voltai a guardare Natasha che non si era scomposta di un millimetro. Non sorrideva. Non parlava. Aveva quello sguardo nuovo di sta mattina, cupo, deluso e leggermente seccato. Mi guardo, senza cambiare sguardo. Si alzò e con il suo nuovo modo di fare. Mi prese dal braccio e mi fece alzare. Senza dire niete uscimmo dalla stanza. Lasciando Wanda da sola al tavolo.
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Non sapevo cosa pensare. Perché? Perche lo aveva fatto? Avrebbe dovuto proteggermi non colpirmi. Tutti gia lo sapevano. Io no. Mio padre non sembrava essesela presa con Natasha. Quindi era d'accordo. Dovevo capire cos'era sucesso. D'untratto tornai nel mondo reale. Ricordandomi che ero appena ritornata in stanza.

t/n: non hai portato niente? Dormi vestita?

N: non sono venuta per fare un pijama party.. devo sorvegliati... non dormire con te

t/n: capito... ma... quando intendi dormire... se anche di notte mi sorvegli?

N: tu pensa a te stessa... a me ci penso io

Era diversa. Lo notavo di continuo. Non replicai più di tanto. Mi misi sotto le coperte e cercai di dormire. Pensavo a quello che poteva essere sucesso. D'un tratto mi ricordai la Pennetta. Era nella tasca del vestito. Per fortuna era ancora in camera... appoggiato alla sedia. Mi girai nel letto per guardare Natasha. Era appoggiata alla porta. All'impiedi... aveva gli occhi chiusi. Forse stava dormendo. Non potevo rischiare di alzarmi ed essere sorpresa così peensai ad una scusa in caso si accorgesse dei miei movimenti.

Mi alzai lentamente dal letto e raggiunsi la sedia. Scavai nella tasca e la trovai. Feci in tempo a nasconderla dietro la schiena quando Natasha aprì gli occhi.

N: allora? Che stai facendo?

t/n: stavo andando in bagno

N: mh

Lo so. Lo ammetto non era un piano geniale. Ma il bagno era l'unico luogo dove lei non poteva seguirmi. Inoltre Jarvis anche dal bagno poteva aiutarmi ad aprire i file salvati.

Non ci misi molto. Quando uscii dal bagno Natasha era seduta con la schiena alla porta e stava sicuramente dormendo. Mi fece tenerezza vederla così. Ma ero ancora arrabbiata per la botta. Mi infilai sotto le coperte e sta volata mi addormentai.
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La sveglia quella mattina non suonò. Non so il perché. Ma appena mi rigirai nel letto... persi tre anni di vita... toccando il braccio di qualcuno. Mi alzai di colpo scoprendo che Natasha era di fianco a me. Dormiva... era sopra le coperte però. Era ancora vestita di ieri e sembrava avere un aria stanca.
Mi alzai e la osservai per un po' sperando che si svegliasse. Ma niente, dopo una buona mezzora... mi ero seccata di aspettare e la scossi leggermente per svegliarla. Lei si alzò di colpo.

N: non mi toccare

t/n: ti ho appena svegliato... menomale che non dovevi dormire

Natasha si alzò si sistemò i capelli e si diresse verso la porta.

N: ti aspetto fuori... vedi di sbrigarti

t/n: okay

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Passo una intera settimana. Che credevo fosse un anno. Tutti i giorni uguali. Natasha era perennemente con me. Qualche parola ogni tanto la diceva... ma non come prima. Io non avevo dimenticato quello che era successo. Non avevo ancora cos'era sucesso.

My beautiful mistake || Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora