Capitolo 6

501 15 0
                                    

Cosmary

La mia giornata inizia presto come al solito: alle 6.00 del mattino suona la sveglia e io mi affretto a spegnerla, a prepararmi e ad andare in cucina per fare colazione. Oggi sono un po' distrutta ma non posso permettermi di battere la fiacca, dal momento che domani ci sarà la registrazione della puntata e per questo motivo oggi sarà l'ultimo giorno disponibile per provare.

Quando arrivo in cucina, sorprendentemente non trovo Alex; di solito si sveglia presto come me, ma oggi a quanto pare no.
Forse non sta molto bene, oppure è semplicemente stanco: alla fine ieri sera si è addormentato sulla mia spalla per tutta la durata del film, però quando si è fatta l'ora di andare a letto l'ho dovuto svegliare, e questo non fa proprio bene al ciclo del sonno.
Anche se a ripensarci, più che essere sveglio sembrava uno zombie ambulante da quanto aveva bisogno di riposare.

"Wow, cos'è che ti fa sorridere così di prima mattina?"
Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi sono accorta dell'arrivo di Albe in cucina; inutile dire che questa sua domanda improvvisa mi ha provocato un leggero infarto.
"Sorridere, dici?", gli chiedo cercando ancora di riprendermi.
"Sì avevi un sorriso a trentadue denti stampato in faccia", mi spiega lui.
Io rimango leggermente interdetta e sorpresa; non mi sono minimamente accorta di star sorridendo al solo pensiero dei momenti trascorsi ieri con Alex.
Devo cercare veramente di darmi una regolata, non posso perdere di vista il motivo per cui sono entrata ad Amici, cioè danzare e diventare una ballerina professionista.

Vedendo che Albe è ancora in attesa di una mia risposta, gli dico frettolosamente: "No nulla, una cosa che mi è successa in passato"
Lui allora annuisce, sorridendo leggermente, e poi mi si affianca per preparare la colazione per sé stesso e per Sere. Sono così carini quei due, e soprattutto sono delle brave persone, autentiche nel bene e nel male.

Dal momento che mi si è presentata l'occasione, decido di chiedergli: "Alex sta bene? Di solito a quest'ora è già in piedi"
Albe mi guarda un po' circospetto, per poi rispondermi: " Sì sì, se non sbaglio si sta facendo una doccia"
Io a quel punto annuisco e ritorno alla mia colazione.
Dopo qualche secondo è Albe a parlare: "A proposito di Alex, devo chiedergli una cosa"
E così scappa in camera sua, mentre io finisco di mangiare e, dopo essermi lavata i denti, vado a lezione.

Alex

Stamattina alzarsi è stato più difficile del solito, sono proprio distrutto.
Ieri sera mi sono addormentato sulle gradinate, con la testa posata sulla spalla di Cosmary... probabilmente anche lei si sarà alzata con un mal di schiena micidiale, il tutto per non svegliarmi.
Forse dovrei scusarmi, eppure lo rifarei. Non posso farci niente, con lei sto bene e non so se sia normale questa cosa così improvvisa che è nata. Non mi è mai capitato prima d'ora, e un pochino questa cosa mi spaventa.

Quando esco dal bagno, dopo essermi fatto la doccia, vedo Albe irrompere nella nostra stanza esclamando: "Ho capito! Credevi di fregarmi eh?! Io ho il fiuto per queste cose!"
Io lo guardo con un cipiglio in volto perché non capisco proprio di cosa stia parlando.
"Ma di cosa stai parlando?", gli chiedo.
"L'altro giorno! Quando sorridevi come un ebete da solo! Ho capito chi ti ha fatto sorridere così!"
Io lì per lì mi irrigidisco e rimango in silenzio, perché so come è fatto Alberto: non me la farà mai più passare liscia e mi tormenterà per ogni piccola cosa, proprio come ha fatto con Luigi e Carola.
"È Cosmary! Ti piace Cosmary!", interrompe il mio silenzio.
"Ma vai a lezione", gli rispondo io cercando in tutti i modi di trattenere il sorriso che mi sta nascendo.
"Non lo stai negando! Vi piacete! Poco fa l'ho trovata in cucina mentre sorrideva proprio come facevi te giorni fa, e mi ha chiesto se stessi bene perché di solito sei già a fare colazione a quest'ora!"
Dopo quest'ultima affermazione devo trovare il modo di sfuggire dalle grinfie di Albe, perché purtroppo è vero che lui capisce molto bene questo genere di cose.
Così dopo avergli detto: "Sul serio, vai a lezione", mi dirigo in cucina.
Mano a mano che la distanza si riduce mi rendo conto che il mio stomaco è sottosopra; il solo pensiero di vederla mi fa alzare più volentieri la mattina e questa cosa è inspiegabile.

Inizia da due occhi e non finisce piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora