Capitolo 12

206 11 2
                                    

Alex

E' arrivato il giorno della registrazione.
Ma non solo.
E' anche il giorno della mia sfida.

Oggi purtroppo non saremo neanche tutti in studio: Francesco, Mattia e Christian non stanno molto bene, per cui la redazione ha ritenuto opportuno allontanarli temporaneamente dalla casetta e tenerli sotto osservazione. Ci hanno avvisati di non preoccuparci per la questione Covid, ma nulla è impossibile, e siccome parliamo di un virus altamente contagioso tutti noi abbiamo qualche preoccupazione a riguardo.

Ad ogni modo, la registrazione non poteva essere rimandata, per cui ora siamo in sala relax ad aspettare che diano il via.
Questa è anche l'ultima puntata del pomeridiano prima delle vacanze di Natale, ulteriore motivo per cui non poteva essere posticipata.

Questa mattina mi sono alzato presto e mi sono messo a ripassare tutti i brani che mi potrebbero essere chiesti; poi, non ancora stufo, ho fatto anche tutti gli esercizi vocali che ci hanno insegnato i vocal coach.
Non so bene se questo mi ha aiutato a ritrovare la calma; forse in parte, ma comunque sento come un silenzioso e invadente groviglio alla bocca dello stomaco.
Quasi faccio fatica a bere un sorso d'acqua.

In questo momento sono seduto da solo sulle gradinate della sala relax, mentre i miei compagni non stanno fermi un minuto. Alcuni ripassano le coreografie, altri cantano con le cuffie nelle orecchie, altri ancora fanno avanti e indietro dal bagno.
L'agitazione è palpabile.

Ogni tanto lancio qualche occhiata a Cosmary, per cercare di capire il suo stato d'animo.
Anche lei è in una situazione precaria, poiché l'esibizione di oggi definirà la sua permanenza nel programma o no.
All'improvviso, accortasi del mio sguardo, decide di avvicinarsi.
Si siede accanto a me senza bisogno che le dica nulla e, posando una mano sulla mia, mi sussurra: "Andrà tutto bene".
Chissà se sta cercando di convincere più me o sé stessa.
In risposta inclino la testa e l'appoggio sulla sua spalla, mentre lei mi porta una mano sul volto per accarezzarmi.
Chissà perché questo suo gesto è in grado di placare la tempesta che ho nello stomaco.
Chiudo gli occhi e cerco di godermi questa calma temporanea, pensando a lei e a tutti i momenti passati assieme e ritrovandomi così a dover trattenere un sorriso.

Per far capire a Cosm che anch'io ci sono per lei, le strofino la guancia sulla spalla, sentendola ridacchiare sommessamente.
Non mi interessa se la faccio ridere, anzi, meglio così; preferisco vederla ridere che tormentarsi per cose che non sono in suo potere.
Lei è fatta così, oltre a pensare a suoi problemi, si prende carico anche di quelli degli altri; ogni cosa che le dici non passa inosservata ai suoi occhi, perché lei è disposta a mettersi in spalla parte del tuo dolore o delle tue preoccupazioni pur di alleggerire il tuo carico.
E questa cosa mi fa impazzire.
Mi fa impazzire ed incazzare, perché penso che in questo mondo di egoisti lei rischia di rimanere schiacciata, e il solo pensiero mi fa male.
Mi apre un buco al centro del petto che mi annebbia la mente ed ogni senso.

"Ragazzi è ora di andare in studio"
E' la voce di Maria, che è venuta personalmente a prenderci in saletta.
Io sbuffo, ritrovandomi a pensare che le tempistiche e le regole del programma spesso e volentieri mi stanno strette.
Vorrei rimanere ancora un po' qui, oppure vorrei che Cosm non fosse costretta a stare qui da sola fino al momento dell'esibizione.
E tutto questo a causa di quelle maledette regole, che prevedono che chi ha la maglia sospesa non può stare al proprio banco in studio ma deve attendere il suo turno da solo dietro le quinte.
Come se già lei non si sentisse già sufficientemente sbagliata...

I nostri compagni sono usciti tutti dalla saletta; ora tocca solo a me.
Apro gli occhi, trovandomi il volto di Cosmary intenta a scrutarmi per capire cosa mi passa per la testa; chissà cosa penserebbe se lo sapesse. A volte ci penso a quanto sarebbe liberatorio dirle tutto, ma non ci riesco.
Tutti mi attribuiscono una estrema sincerità e schiettezza che in realtà io non trovo.
Mi viene facile esserlo quando si parla di cose razionali, insomma, chi non è in grado di dare un parere oggettivo sulle cose?
E' quando si parla di cose irrazionali che ho difficoltà a parlare chiaro; parlare di ciò che sento e provo, tutto questo riesco a esprimerlo solo attraverso i testi delle mie canzoni, e anche lì effettivamente si potrebbe dire che il mio stile di scrittura sia leggermente complesso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Inizia da due occhi e non finisce piùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora