Cosmary
Alle 5:00 suona la sveglia e mi affretto a spegnerla per non svegliare mezza casetta.
Sento Cristiano mugugnare qualcosa nel sonno, ma non ci faccio troppo caso visto che devo muovermi.
Mi dirigo silenziosamente in cucina, dove tiro fuori tutto l'occorrente e inizio a preparare i cupcakes al cioccolato. Non li faccio per tutti i componenti della casetta perché per prima cosa mi devo sdebitare con Alex, e poi non ci sarebbero abbastanza ingredienti per sfamare anche gli altri ragazzi.
Cerco di darmi una mossa e seguo filo per segno i passaggi indicati dalla ricetta che ho trovato su internet.
Ora che ci penso non so neanche se ad Alex piaccia il cioccolato, o i cupcakes, o i cupcakes al cioccolato, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro... speriamo bene.
Quando li sforno la cucina si riempie di un odorino allettante, poi proseguo impiattandoli, li porto in camera mia e li poso al centro del mio letto.
Approfitto del fatto che siano appena scattate le ore 6:00 per lavare ciò che ho usato per preparare i dolcetti, e poi torno in camera per darmi una sistemata: mi lavo velocemente, mi vesto, mi metto un filo di trucco, sciolgo i capelli e sono pronta.
Quando esco dal bagno trovo Cristiano ed Elena pronti per buttarsi a capofitto sui cupcakes, quindi li fermo dicendo loro: "No! Levate le vostre zampacce da lì! Sono per Alex"
Cristiano cerca di convincermi usando la sua faccia da cucciolo abbandonato, mentre Elena mi chiede con tono malizioso: "Alex?"
Io sento il bisogno di giustificare tutta la situazione: " No non è quello che pensi, è che mi ha aiutata ieri e ha lavato anche i miei piatti mentre andavo all'incontro con la Maestra"
"Sì sì certo, adesso si dice così", mi risponde Cri.
Tutti e tre scoppiamo a ridere e sinceramente, nonostante l'imbarazzo della situazione, tutto ciò non mi dispiace; per quanto ci conosciamo da poco, sto costruendo con Elena e Cristiano un'amicizia importante, loro si sono dimostrati sin da subito molto altruisti nei miei confronti e io intendo fare lo stesso.
"Dai su vai a chiamare il tuo amico, così se per caso ne avanzano possiamo mangiarne anche noi", mi sprona Elena calcando sulla parola 'amico'.
Io ridacchio per poi aprire la porta che separa la stanza gialla, ovvero la nostra, da quella arancione, cioè quella di Alex, Albe e Luca.
Non ho controllato l'ora, penso che siano all'incirca le 6:20. È presto, e mi aspettavo di dover svegliare Alex cercando di non farmi sentire anche dai suoi compagni di stanza; eppure, per quante volte mi sia immaginata questo momento, non mi sarei mai aspettata di entrare e trovarmi davanti in piedi un Alex evidentemente assonnato, senza maglia, che continua a sfregarsi la faccia per svegliarsi.
L'imbarazzo in cui cado è abissale; immediatamente mi giro di spalle coprendomi gli occhi con le mani e mormorando un: "Scusami, avrei dovuto bussare".
Nella mia mente continuano a rincorrersi immagini di lui mezzo nudo, con i muscoli delle spalle e delle braccia in risalto mentre si sfrega la faccia, e con i pettorali e gli addominali in mostra, seppur non siano esageratamente in evidenza.
Ha un fisico asciutto e muscoloso al punto giusto, ha un bel fisico... e io devo smetterla di pensare a queste cose.
Ci pensa lui a farmi riprendere dicendomi: "Quando mi hai detto di aspettarmi una sorpresa non avevo capito fosse un'imboscata appena sveglio"
Io ridacchio per l'imbarazzo e mi giro per guardarlo negli occhi e porgergli di nuovo le mie scuse, spero che capisca che sono sincere.
E ovviamente mentre io sono qui, impalata a morire nel mio imbarazzo, lui che fa? Ride di me, con un sorriso storto e delle fossette che farebbero girare la testa a chiunque.
Sto sentendo molto caldo, devo assolutamente uscire da qui, per cui mi giro e faccio dietrofront verso la mia camera.
Tuttavia lui mi raggiunge repentino e mi prende delicatamente un polso per fermarmi e farmi girare, chiedendomi: "Mi dovevi dire qualcosa?"
Io mi prendo qualche secondo per rispondere perché la sua vicinanza mi destabilizza alquanto.
"Sì, volevo dirti che se vuoi ti ho preparato una sorpresa per sdebitarmi e ti attende nella stanza gialla".
Lui sorride, questa volta non di divertimento, ma un sorriso sincero e gentile.
"Mi vesto e arrivo"
Io a quel punto mi giro e me ne torno in stanza.
Elena e Cristiano, appena mi vedono varcare la soglia rossa come un pomodoro, iniziano a tempestarmi di domande del tipo: "Che è successo?" "Stai male? Perché sei tutta rossa?" "Hai bisogno di un po' d'aria? O acqua?", ma la fortuna evidentemente oggi non mi vuole assistere, perché Alex entra nella stanza giusto in tempo per sentire tutto.
Chiaramente lui conosce il motivo del mio rossore ed imbarazzo, ma decide di non dire nulla a parte un semplice: "Io opterei per l'acqua".
Lo fulmino leggermente con lo sguardo, ma in realtà gli sono grata per non aver detto nulla, mentre lui mi guarda con un sorrisetto spavaldo in volto.
"Allora, questa sorpresa?"
Alla sua domanda mi sposto dalla visuale permettendogli di vedere il piatto di cupcakes posato sul mio letto.
Osservo come le sue sopracciglia si spostano repentinamente verso l'alto in chiaro segno di stupore; tuttavia non riesco a decifrare se si tratti di stupore in senso positivo o negativo.
Sono già pronta a sentirmi dire qualcosa del tipo: "Scusami ma sono allergico al cioccolato" oppure "Non mi piacciono i dolci", quando lo vedo muoversi spontaneamente verso il mio letto, dove prende un cupcake.
Mentre lo assaggia io lo guardo speranzosa che la sorpresa sia riuscita e che soprattutto sia buona, ma, nonostante io sia chiaramente in attesa di un suo giudizio, lui non proferisce parola.
Stufa di aspettare, gli chiedo: "Allora? Com'è?"
Lui mi guarda serio per poi rispondermi: "Buono, ma si può fare di meglio".
Io non so cosa rispondere quindi mi limito ad annuire con la testa; non so cosa mi aspettassi sinceramente, però mi sento delusa. Mi sono svegliata presto per prepararli e inoltre ne ho anche assaggiato uno appena li ho tirati fuori dal forno e non mi sembrava malaccio.
Mentre sono assorta nei miei pensieri, però, noto Alex che, finito il primo cupcake, allunga il braccio per prenderne un secondo, e il tutto osservandomi con un sorriso sornione stampato in volto. A quel punto realizzo cosa sta succedendo: mi sta bellamente prendendo in giro!
"Ah sì?! Com'è che hai detto? Buono ma si può fare di meglio?", esclamo scimmiottando la sua voce.
Lui, che evidentemente non riesce più a trattenere le risate, si lascia andare, e lo stesso fanno Elena e Cristiano.
"Oh mamma, c'è rimasta malissimo!", mi prende in giro Cristiano tra una risata e l'altra.
"Non è vero!" cerco di negare l'evidenza ma la voce da bimba che mi è uscita tradisce chiaramente le mie parole.
Dopo questo tentativo mal riuscito di salvare la mia dignità, le loro risate si amplificano ancor di più e ciò mi fa sorridere; è un sorriso spontaneo che non provo neanche a celare, tanto non avrebbe senso.
In tutto ciò Alex mi guarda ininterrottamente, come se volesse dirmi attraverso gli occhi "Scusa, ma la tentazione era troppo forte". Io mi sento leggermente in imbarazzo ad essere al centro dell'attenzione in questo modo; è come se Alex riuscisse a parlare anche tramite gli occhi e i gesti, oltre che con le poche parole che proferisce.
Per alleggerire l'atmosfera decido di lanciargli una provocazione: "Visto che i miei cupcakes sono mediocri, non ti dispiacerà condividerli con Cristiano ed Elena"
Lui sta al gioco e con sguardo malizioso ribatte: "Ma non dovevi sdebitarti? Guarda che hai ancora un debito da saldare"
"E cosa vorresti?"
Alla mia domanda il suo sguardo diventa ancora più intenso, se possibile, e il suo sorriso perde un po' quel tratto giocoso.
"Ci devo pensare", risponde alla fine con voce profonda.
Inutile dire che io vengo ammutolita da una serie di brividi che si rincorrono lungo tutta la mia schiena.
Il gioco di sguardi a cui abbiamo dato vita, però, viene interrotto da Cristiano, il quale rompe l'atmosfera dicendo: "Oookay, adesso se non vi dispiace io ed Elena ci serviamo"
Io ridacchio per l'imbarazzo, mentre i miei amici assaggiano i cupcakes e si complimentano con me per il risultato.
Quando nel piatto ne rimane solo uno, Alex me lo passa dicendomi: "Questo va alla cuoca, che dovrebbe credere un po' di più in sé stessa".
Io lo ringrazio cercando di trattenere un sorriso; perché nelle parole di Alex c'è molto di più che un riferimento alle mie capacità culinarie, e questo lo leggo dai suoi occhi che non mi mollano nemmeno per un secondo.
Improvvisamente Cristiano esclama: "Mannaggia Cosm! È tardi! Devo prepararmi e poi dobbiamo correre a lezione di classico!"
E così inizia a correre per la stanza come una trottola impazzita per poi buttare alla rinfusa dentro il borsone ciò che gli serve per la lezione.
Tra le risate generali, Alex mi si avvicina e mi sussurra un "Grazie", accompagnandolo con un gesto di saluto che mi fa letteralmente sciogliere: mi stringe leggermente il naso tra pollice e indice, per poi tornare nella sua stanza.
È uno di quei gesti che in genere si fanno ai bambini, quelle piccole creaturine così carine e in grado di migliorarti la giornata con un solo sorriso; è indubbiamente un gesto di affetto, e il fatto che lui l'abbia usato con me mi fa diventare le gambe molli.
In realtà non so cosa significhi per lui visto che lo conosco da pochissimo; potrebbe essere semplicemente un modo per ringraziarmi, eppure il fatto che lui sia un ragazzo così complicato e che non lasci nulla al caso mi porta involontariamente a dare un significato più grande a quel gesto.
Tra i pensieri e le mille sensazioni che mi scaldano il cuore e l'anima, mi lascio andare a pancia in su sul letto, guardando il soffitto con un sorriso da ebete stampato in faccia.
"È proprio cotta...", inizia Cristiano.
"...a puntino", conclude Elena.
"Non è vero", esclamo io senza convincere però nessuno all'interno della stanza, me compresa.
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Inizia da due occhi e non finisce più
Fiksi PenggemarAmici è la scuola televisiva di danza e canto più ambita in Italia e ogni anno milioni di ragazzi tentano di entrarvi. C'è chi riesce a superare i primi casting a telecamere spente, chi non passa neanche il primo e chi arriva ad un passo dal realizz...