⟪We haven't spoke since you went away
Comfortable silence is so overrated
Why won't you ever say what you want to say?⟫
-From The Dining Table, Harry Styles
LOUIS
"Quindi stai dicendo che potrei restare nel Cheshire, con il mio ragazzo e fare le riprese solo due volte a settimana?" Chiedo.
"Louis, non sono un idiota, hai un bambino in arrivo, sei ancora a scuola, stai lavorando part time in una clinica per diventare uno specialista del sonno, so che non coglieresti questa opportunità se non si adattasse a ciò di cui hai bisogno in questo momento, naturalmente, mi piacerebbe che ti trasferissi alla sede centrale di Londra quando tutto sarà sistemato. Possiamo sistemarti in in un appartamento nel Cheshire per il momento, ma dopo la maggior parte delle persone si trasferisce in zone più grandi a Londra" spiega il capo di Gemma, Warren.
"So che sembra un gioco da ragazzi, ma..."
"Così potrai provvedere a tutto quello che serve alla tua famiglia da solo, non è una cosa che vorresti?"
"Certo" rispondo.
"Quindi abbiamo un accordo?"
"Sì" rispondo.
"Ok, sembra perfetto, Gemma può chiamarti domani e portarti nella tua nuova casa, puoi iniziare la prossima settimana", dice.
-
"Cos'è tutto questo?" Chiede Harry, tornando da scuola "Hai preparato la cena?"
"L'ho ordinata, all'inizio Thomas si è offerto di aiutarmi a cucinare ma ho voluto vedere se potevo farlo da solo, si è scoperto che il prosciutto bruciato non piace a nessuno, così invece abbiamo il tailandese da asporto" ridacchio.
"Adorabile" ridacchia lui "A cosa serve tutto questo?" Chiede, indicando il tavolo a lume di candela che ho preparato per noi.
"Ho delle novità che voglio condividere con te, è molto eccitante!" Dico con entusiasmo.
"Ok" risponde lui, un po' confuso ma ancora sorridente.
"Ho avuto un'offerta di lavoro, e penso che dovrei accettarla" gli dico, davvero entusiasta mentre iniziamo a mangiare.
"Che tipo di lavoro?" Chiede Harry.
"Modello, per l'ADIDAS, è un'opportunità incredibile e vogliono sistemarci in una casa qui nel Cheshire, sono disposti ad aspettare fino a dopo la nascita del bambino, dopo che ci saremo laureati e dopo che avrò ottenuto l'abilitazione, prima di prendere qualsiasi decisione che cambi la nostra vita" spiego mentre Harry si siede lì, a bocca aperta, cercando di elaborare tutto.
"È qualcosa che vuoi fare? O è qualcosa che senti di dover fare?" Chiede Harry.
"Non è un segreto che ami l'ADIDAS, ogni volta che andiamo al centro commerciale compri almeno una cosa dal negozio. I dipendenti ti conoscono per nome, ma vuoi davvero avere la tua faccia tappezzata ovunque?" Chiede.
"Non vedo l'ora di iniziare, e in questo modo non dobbiamo scroccare a nessuno un posto dove vivere, posso dare a te e al bambino la vita che vi meritate"
"A mia madre non importa... non le importa davvero... lei ti ama e..."
"È la cosa giusta da fare" rispondo "Allora che ne dici?"
"Io dico... cominciamo a fare i bagagli!" Lui ridacchia.
-
HARRY
"Sei sicuro che questo sia l'indirizzo giusto?" Chiedo, guardando la casa incredibilmente grande in cui siamo arrivati. Il camion dei traslochi parcheggia dietro di noi. Anche Louis sembra scioccato, controllando due volte il foglio con l'indirizzo che Warren gli aveva dato.
"Sono sicuro, casa dolce casa" risponde, sbalordito.
"Mi aspettavo qualcosa di un po' più... moderato" risponde lui.
"Andiamo a vedere" risponde lui, prendendo le chiavi di casa.
I traslocatori si muovono dietro di noi, portando all'interno solo le nostre cose più personali, Louis ordina loro di spostare i mobili che pensavamo ci servissero in garage.
"È così... spazioso" rispondo.
Vado a prendere una delle scatole ma Louis mi ferma, prendendo la scatola da solo.
"Niente sollevamenti pesanti, ricordi?"
"Oh... oh sì. Ma voglio aiutare..."
"Perché non ti rilassi? La dottoressa Burgess continua a dirti che hai bisogno..."
"Che ho bisogno di riposare, ho bisogno di smettere di funzionare come un essere umano, non posso vivere la mia vita quotidiana come facevo prima! Lo so, Louis" lo interrompo, alzando la voce.
"Considerando che stai portando un fottuto essere umano dentro di te, allora sì, direi che è un po' impossibile vivere la tua vita quotidiana, non sei l'unico a sperimentarlo!" Grida di nuovo, il mio cuore affonda nel mio petto "Sto cercando di aiutarti, Harry, perché non puoi lasciare che ti aiuti?" Chiede, con rabbia.
"Non ho bisogno del tuo cazzo di aiuto!" Grido di nuovo "Dovresti averlo capito ormai!"
"Qual è il tuo problema, Harry? Ho cercato di occuparmi di te, di prendermi cura di te e..."
"STO PER AVERE UN BAMBINO!" Urlo, quasi a squarciagola "Non sono un bambino, non ho bisogno di essere mantenuto, o di essere servito mani e piedi, o di sentirmi dire cosa va e non va bene per me, non sono un bambino che cerca sempre di infilare le dita nelle prese della luce, sono cresciuto! Smettila di trattarmi come un bambino!"
"Bene, se è questo che vuoi, ok" risponde Louis, il suo tono sembrava terrificante ma calmo.
"Louis-"
"Ho detto che va bene, cazzo, se è quello che vuoi" dice, precipitandosi al piano di sopra e sbattendo una delle porte di qualsiasi stanza ci sia lassù.
Sento il mio sangue ribollire sotto la pelle, ma allo stesso tempo sto singhiozzando. Vado in cucina e mi siedo su uno sgabello davanti ai grandi banconi di marmo, ammirandone la bellezza, cercando di pensare a tutto tranne che alla lite che ho appena avuto con Louis.
Apro la scatola di bicchieri da vino che ci ha regalato mia madre e li sistemo in uno degli armadietti. Purtroppo, tutto quello che voglio fare è andare di sopra e convincere Louis a tornare fuori e perdonarmi, ma non voglio che mi tratti come un fiore delicato.
Nel rovistare tra le scatole, ritrovo il mio libro e trovo una camera degli ospiti al piano di sotto. Decido di spogliarmi fino alla biancheria intima prima di tirare fuori tutti i miei libri per studiare per gli esami. Funziona per circa un'ora prima che la mia mente torni a Louis.
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40 WEEKS | LARRY MPREG | Italian Translation
FanfictionNon volevano che accadesse, ma quando la paternità adolescenziale si impossessa della vita di Harry e Louis, la loro storia di una notte diventa un po' più complicata. LA STORIA NON è MIA, HO AVUTO IL CONSENSO DELL'AUTRICE PER TRADURLA. L'AUTRICE è...