Week 2

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⟪One kiss is all it takes
Falling in love with me⟫

-One Kiss, Dua Lipa

LOUIS

"Ah, Harry e Louis, siamo in ritardo?" La signora Reynolds, la segretaria dell'ufficio, commenta quando vede me e il riccio entrare in ritardo, probabilmente questo è il primo ritardo che fa in tutta la sua vita.

Prendiamo i nostri cartellini di ritardo e ci dirigiamo alla nostra prima classe, Letteratura Inglese. Harry sembra pallido e umidiccio, aveva perle di sudore sulla fronte. Appoggia la testa al suo armadietto, cercando di recuperare le forze.

"Forse saresti dovuto restare a casa, prenderti un giorno di malattia" gli dico, fermandomi accanto a lui nel corridoio.

"Sono solo un po' stordito, starò bene" borbotta, afferrando i suoi libri e l'astuccio.

"Tieni, mangia qualcosa, ti farà sentire meglio" dico, porgendogli una barretta di muesli che di solito porto con me per uno spuntino.

"Grazie, Louis, e riguardo alla settimana scorsa, mi dispiace se sono stato un po' duro, non c'è motivo per cui non essere amici, giusto?"

"Amici sia" rispondo, sorridendo leggermente.

Dopo essere stato rimproverato dalla nostra insegnante, mi siedo al banco accanto a quello di Harry, lui sgranocchia la barretta di muesli, ma continua a sembrare malato.

"Penso davvero che dovresti andare a casa" sussurro.

"Sto bene" ansima Harry, strofinandosi le dita contro le tempie. Continua i suoi movimenti per qualche minuto, finché non si precipita fuori dall'aula. Ottengo il permesso di andare a controllare che stia bene e, supponendo quello che avesse dal suo aspetto, controllo immediatamente il bagno.

Sfortunatamente ho ragione, appena entro, sento Harry vomitare anche l'anima. Quando esce dal bagno, gli passo una gomma da masticare, lui la prende con vergogna e procede a lavarsi le mani.

"Ora vuoi prenderti un giorno di malattia?" Gli chiedo mentre si spruzza l'acqua fredda sulla faccia.

"Suppongo di sì" sospira.

"Posso accompagnarti a casa, a meno che tu non voglia chiamare tua madre o tuo padre? Hai guidato in queste condizioni?"

"Sono andato a piedi per risparmiare benzina, abito vicino alla scuola"

"Lascia che ti accompagni a casa" dico- Anche se all'inizio è titubante, cede, camminando vicino a me nel parcheggio della scuola fino al mio minivan, un sacco di gente lo prendeva in giro finché la squadra di calcio non ha avuto bisogno di un passaggio per una trasferta.

"Hm, sei così amante del calcio che sei già diventato una 'mamma del calcio'", scherza Harry, salendo sul sedile anteriore.

"Mi mancano solo gli orsetti gommosi appiccicati alla moquette e cinque bambini che piangono" scherzo.

"Buona questa" risponde lui ridendo.

"Quindi tua madre si arrabbierà perché hai saltato le lezioni? È per questo che non salti mai la scuola?" Gli chiedo mentre sospira.

"No, non salto la scuola perché non voglio finire come lei, ubriacandomi con i miei amici idioti e costringendo i miei figli a ripulirmi da tutta quella merda ogni sera finché uno di loro non scappa il più lontano possibile da questo posto. Ecco perché non salto mai la scuola" spiega.

"Hai provato a farti aiutare da lei?"

"Io sono il suo aiuto, legalmente nessuno può costringerla alla riabilitazione, credo che ci sia andata una volta per qualche giorno quando avevo dodici anni, ma è solo peggiorata da quando Gemma, mia sorella, si è trasferita in Irlanda. So che se mi lascio andare, potrei finire come lei e non è quello che voglio essere. E naturalmente lei è una donna straordinaria da sobria, ma non sta passando un bel momento ora"

"Mi dispiace, se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, puoi sempre chiamarmi" Lo rassicuro mentre entriamo nel vialetto della sua splendida casa.

"Hm, sontuosa" commento.

"Non so perché la nostra casa è così grande, siamo solo noi due" scherza lui.

"Voglio dire, non è questo il sogno di tutti, avere più di quello che ti serve?"

"Non credo, voglio solo avere quello di cui ho bisogno con la persona di cui la mia anima ha bisogno, una volta che ho questo so che avrò quello che ho sempre desiderato" dice, la sua voce più calma di prima. Si sforza di slacciare la cintura di sicurezza, ma il gancio si blocca. Mi slaccio anch'io la cintura e mi chino per vedere se riesco ad allentarla un po'.

"A volte fa così" mi scuso. Dopo aver lottato con la cintura di sicurezza, finalmente si sblocca. Harry mi guarda per qualche secondo, fissando le mie labbra, mordendosi quella inferiore, sfioro con le dita le sue guance arrossate. Senza esitare, Harry mi bacia, le sue labbra premono delicatamente contro le mie. Alla fine prendo il controllo del bacio, facendo scivolare il mio sedile indietro e tirandolo sulle mie ginocchia.

Harry mette le sue ginocchia all'esterno delle mie cosce, strusciandosi su di me ogni volta che le nostre lingue si intrecciano. Mi sposto sul mio sedile, tirandolo più vicino e mordendogli il labbro inferiore. Non metto in dubbio quello che sta succedendo ora, lo assecondò solo finché lui non fa marcia indietro e si blocca, con le mani appoggiate sul mio petto.

"Io... non posso farlo, mi dispiace" dice rapidamente, affrettandosi a scendere dal mio grembo.

"Harry, cosa c'è che non va?" Chiedo, il sapore di lui e della gomma alla menta ancora sulle mie labbra.

"È solo che non voglio farlo, non così comunque" gracchia. "Ti conosco appena, e so che abbiamo già fatto sesso, ma non voglio che sia tutto ciò che abbiamo in comune, so che sembra stupido...ma..."

"No, ho capito" lo interrompo "Posso capirlo, ma se mai volessi conoscerci un po' meglio, conosco un bel posto dove mangiare" aggiungo.

"Come un appuntamento?" Chiede lui "Scusa, non sono abituato a questo genere di cose"

"Non c'è nessuna pressione, ma se vuoi, sarà un appuntamento, so che stiamo facendo le cose un po' a sproposito, e so che siamo come il fuoco e l'acqua, ma non c'è motivo di non provare"

"Grazie per la comprensione, lo apprezzo molto" risponde lui.

"Allora che ne dici se vengo a prenderti sabato, alle sette?"

"Direi che sarò pronto" ridacchia.

"Spero che ti senta meglio, Harry" rispondo sorridendo.

Apre la portiera della macchina e entra in casa sua. Non sono mai stato un tipo da appuntamenti, non ho mai nemmeno voluto portare fuori qualcuno, ma c'è qualcosa che mi attira in Harry, che sia il suo timido aspetto innocente o il suo interno circondato di muri che voglio abbattere uno ad uno.

N/A:

Ed ecco a voi il secondo capitolo della storia!!
Sono così felice che finalmente potiate leggerla anche voi!

-Sara Xx

40 WEEKS | LARRY MPREG | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora