Parte 1 - Un campeggio ricco di sorprese

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Dopo un anno difficile in cui Riccardo, assieme alla sua famiglia, si è trasferito in una nuova città, finalmente è arrivato il momento delle vacanze estive. In questo anno, Riccardo ha dovuto costruire nuove amicizie, senza però trovare qualcuno in particolare con lui legare. A scuola, entrato ad anno in corso, è stato subito etichettato come il "secchione della classe" e non essendo portato per gli sport, l'unico momento di divertimento è stato, inaspettatamente, il gruppo parrocchiale del sabato pomeriggio. E per concludere le attività, la parrocchia organizza ogni anno un campo scuola in montagna durante le vacanze estive dei ragazzi

Appena arrivati e dopo aver salutato i genitori, i ragazzi vengono divisi dagli animatori nelle varie camerate. Riccardo vede le coppie formarsi e teme di restare l'unico spaiato, ma dopo un rapido conteggio con gli occhi, lo tranquillizza il fatto che sono rimasti ancora 10 ragazzi spaiati. E poi, come un fulmine a ciel sereno, gli educatori pronunciano il suo nome

"Riccardo e Andrea, camera 18"

Andrea è un suo compagno di classe, con il quale non ha legato più di tanto. In realtà Riccardo non ha stretto una vera amicizia con nessuno dei suoi compagni di classe, ma almeno Andrea non lo ignorava come facevano gli altri

I due ragazzini entrano in casa: se fuori al sole si faceva sentire, all'interno la temperatura è decisamente più bassa. Percorrono grande scala di legno che porta la piano di sopra e iniziano a cercare la loro stanza, facendo lo slalom fra i compagni di campeggio: la parrocchia ha organizzato una settimana in montagna per i ragazzini dai 10 ai 14 anni e, per quanto ci sia un animatore nel corridoio che invita tutti a fare meno rumore, un gruppo disomogeneo di ragazzini entusiasti per questa esperienza non sono facili da acquietare

Finalmente, Riccardo e Andrea trovano la loro stanza, una delle ultime del corridoio. All'interno, l'ambiente è un pò spartano: due letti separati da un comodino (uno solo, per entrambi i letti), un piccolo armadio con un'anta sbilenca e null'altro. Il bagno, ricavato probabilmente dopo la costruzione della casa, è talmente piccolo che i due ragazzi devono entrare uno alla volta per darci un'occhiata: all'interno ci sono solo un lavandino e un water. Le docce, scopriranno i ragazzi più tardi, sono in comune

"Siamo compagni di stanza" commenta Riccardo, rompendo il ghiaccio, ma la conversazione viene interrotta dall'animatore che entra nella loro camera e spiega ai due ragazzi che manca solo una mezz'ora al pranzo e che devono utilizzare questo tempo per sistemare i bagagli. Entrambi hanno con sé un borsone e uno zaino. Una volta spartito lo spazio dell'armadio, su consiglio dell'animatore mettono il borsone sotto il letto e si affrettano ad andare a pranzo

La prima giornata di campeggio trascorre talmente freneticamente, che Riccardo, esausto, si getta sul letto. Deve ancora lavarsi i denti, ma non ne ha proprio voglia. Andrea, diligentemente, è in bagno a lavarsi i denti e il ragazzo può, prima volta nella giornata, fare il punto su questa esperienza: il campeggio gli piace, il mangiare non è il massimo, ma è passabile, le attività sono divertenti e, soprattutto, finalmente si sente integrato in un gruppo. Ci pensa il compagno di stanza a riportarlo alla realtà, e così, anche Riccardo, un pò malvolentieri, va a lavarsi di denti

Il giorno seguente, tutto sembra trascorrere senza intoppi: Riccardo inizia a fare amicizia con altri ragazzi che, fino a pochi giorni prima, nemmeno lo consideravano. Le attività diventano sempre più interessanti, mentre il mangiare si conferma appena passabile. Andrea si sta dimostrando un buon compagno di stanza: non russa, non scorreggia (cosa che capita regolarmente in qualche altra camera)

Una notte, dopo aver cenato con dei wurstel attorno al fuoco, Riccardo si sveglia con la necessità di dover bere. La camera è avvolta dall'oscurità e il ragazzo, a tastoni, cerca la torcia elettrica che aveva lasciato sul comodino. Una volta trovata, per fare meno luce possibile ed evitare di svegliare Andrea, con la mano attenua la potenza del fascio di luce. Ma il cigolio del letto, sveglia comunque il compagno di stanza

"Scusa, devo andare a bere" si giustifica il ragazzo sussurrando

"Oh .. cazzo" risponde alterato Andrea

"Scusa, non l'ho fatto apposta a svegliarti"

"No no .. non è quello .. è che .. io .. insomma .. cazzo .. ma come?!? .. fammi un pò di luce" chiede infine Andrea

Riccardo, toglie la mano dalla torcia e illumina il letto di Andrea, vedendolo seduto, scoperto dal lenzuolo fissarsi i pantaloni del pigiama

"Hai fatto pipì a letto?" chiede Riccardo, con un filo di voce

"Shhhhhh" lo ammonisce Andrea, ancora immobile in quella posizione

"Dai, alzati che rischi di bagnare ancora di più il letto"

Andrea segue il consiglio di Riccardo ed entrambi possono dare un primo sguardo al letto bagnato

"Per fortuna che ne hai fatta tanta, è appena umido"

"Ma io non ho mai fatto la pipì a letto!" puntualizza Andrea, alzando un pò la voce

"Ormai è successo, vediamo di sistemare questo casino" e accende la luce della stanza

Andrea, in piedi fra i due letti, è ancora pietrificato per l'accaduto. Per fortuna Riccardo prende di petto la situazione: cercando di fare il meno rumore possibile, dal suo borsone prende due sacchetti di plastica. Intima al ragazzo di spogliarsi, togliersi i pantaloncini del pigiama e le mutande, decisamente zuppe. Riccardo, intuendo il suo imbarazzo, si volta per concedergli un po' di privacy

"E adesso cosa faccio" chiede

"Vai in bagno, lavali sotto l'acqua e asciugali con un asciugamano"

Andrea segue le istruzioni, cercando di fare il meno rumore possibile. Una volta fatto, con una mano consegna gli indumenti all'amico che li mette dentro un sacchetto di plastica, sorridendo nel vedere gli slip bianchi dell'amico, del tutto simili a quelli che anche lui sta indossando

"Mi prendi un paio di mutande sul borsone?"

"Aspetta, prima devi pulirti, avrai sicuramente l'inguine bagnato" e dal suo borsone prende un pacchetto di salviettine umidificate. Nell'attesa, apre il borsone dell'amico, trovando una pila di mutande, tutti slip di diversi colori. Ne prende uno e glielo consegna

Andrea, uscito dal bagno con solo maglietta e mutandine, può dare finalmente un primo sguardo al letto. Come aveva detto Riccardo, c'è solo un alone di bagnato sulle lenzuola, ma nessuna macchia. Andrea solleva le lenzuola per vedere il materasso

"E' appena umido, non lo hai bagnato" lo rassicura Riccardo che, prendendo un asciugamano bagnato, inizia a sfregare prima sul materasso, poi sul lenzuolo

"Ma così lo bagni ancora di più!"

"Fidati di me, li bagniamo un poco, ma almeno non dovrebbero più puzzare di pipì. Per domani mattina sarà asciutto" lo rassicura Riccardo, cercando sempre di mantenere la voce più bassa possibile

Mentre Riccardo pulisce il letto, Andrea si infila un altro paio di pantaloncini, ma qualcosa non gli torna

"Ma io dove dormo stanotte?"

"Ma io dove dormo stanotte?"

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NEL PROSSIMO CAPITOLO

Riccardo confesserà un segreto imbarazzante, mentre Andrea dovrà compiere una scelta coraggiosa

La soffitta dei pannoliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora