Sette

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È passata più o meno mezz'ora da quando sono entrati in macchina.

La radio trasmette l'ultimo singolo dei Maroon 5, pubblicizzato solo pochi istanti prima dalla voce squillante dello speaker con il forte accento newyorkese.

Le note ancora sconosciute della canzone si diffondono nell'abitacolo dell'auto, facendo vibrare placidamente i sedili, come se dettassero un tempo, un ritmo.

Le mani esperte di Cassie si muovono sotto al tessuto dei jeans di Nate, che per quanto si sforzi, non è affatto preso quanto dovrebbe. Anzi, a dirla tutta, è estremamente annoiato: la ragazza mugola sommessamente, nel vano tentativo di coinvolgerlo di più.

«Ti piace così?» domanda, la voce bassa e graffiante.

Nate non risponde, si sente quasi in imbarazzo: vorrebbe non essere schiacciato contro il sedile e non avere il suo corpo su di sé, né le sue gambe intorno ai suoi fianchi. Si sente ridicolo.

Cassie ci sta mettendo tutta la buona volontà, ma lì sotto nulla sembra smuoversi.

Decide quindi di prendere il controllo della situazione; si siede sul sedile del passeggero, si lega i capelli meglio che può e comincia ad armeggiare con la fibbia della sua cintura. Un sorrisetto le si dipinge sulle labbra, ed è più che convinta che questo riuscirà di certo a ravvivare la situazione.

«Cass — la richiama Nate con un filo di voce quando sente il bottone dei suoi pantaloni slacciarsi per mano della bionda, che lo ignora — Cassie» ripete, alzando il tono, mentre lei ridacchia e lascia una scia di baci lungo il suo addome.

«Cassie!» esclama con più fermezza, e finalmente la bionda solleva il capo, un'espressione confusa dipinta sul volto.

Nate dà uno sguardo al cavallo dei suoi pantaloni, cosa che fa anche Cassie; la bionda scuote il capo, sistemandosi la gonna che nella concitazione si era alzata.

«Chi è?» chiede a bruciapelo, sentendo la rabbia montarle dentro.

«Chi è chi?»

«Quella che ti stai scopando! È Maddy? Siete tornati insieme?»

Nate sospira, pizzicandosi il ponte del naso. Non dice nulla.

«Rispondi!» lo esorta con impazienza, e lui sente un'incredibile voglia di buttarla fuori dall'auto.

«Non mi sto scopando nessun'altra e non sono tornato con Maddy! Sono solo stanco, okay? È stata una settimana del cazzo — la liquida bruscamente, infilando le chiavi nel quadro — Adesso vogliamo andare o hai altre stronzate da dire?»

Cassie non dice nulla, e Nate lo prende come un segno di assenso, accendendo il motore.

«È per Rosie, non è vero?»

Si sente punto sul vivo, ma cerca in ogni modo di non darlo a vedere. Contrae la mandibola e stringe le mani attorno al volante, nel tentativo di rabbonirsi.

«Ancora con questa cazzo di storia — borbotta — Non me ne frega niente di Rosie, lo vuoi capire? Non so che cosa tu ti sia messa in testa, ma a me di quella ragazza non fotte proprio un cazzo»

«Non si direbbe! Lo vedo come la guardi durante le lezioni, nella mensa...» piagnucola, e a lui sembra proprio una bambina. Ha gli occhi lucidi, come se stesse per scoppiare a piangere.

«Sai qual è il tuo problema, Cassie? Che ti fai un sacco di cazzo di film mentali assurdi»

«Non sono assurdi! Tu la vuoi perché è pura e innocente, una tabula rasa che puoi manipolare a tuo piacimento!»

«Dici soltanto un mare di puttanate» le ripete, mettendo finalmente in moto l'auto.

«No, Nate. Fai un favore a te stesso e ammetti che per qualche strana ragione, tu la vuoi. La desideri in un modo che non ti sai spiegare: la desideri perché pensi di essere innamorato di lei»

Mirrorball - 𝘕𝘢𝘵𝘦 𝘑𝘢𝘤𝘰𝘣𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora