Capitolo 17

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-R-Rob...- ansimò Lucas.
-Anch’io piccolo- rispose Robert spingendosi un’ultima volta dentro il ragazzo per poi guardarlo negli occhi e lasciargli un ultimo e dolce bacio sulle labbra.
Era stato perfetto. Tutto era perfetto per Robert da quando aveva incrociato il suo sguardo la prima volta. Sentire adesso il più piccolo stringersi a lui mentre strofinava il naso sul suo collo, come a imprimersi meglio il suo odore, rese tutto ancora più vero e perfetto.
-Vorrei che tu fossi solo mio- confessò Robert mentre gli accarezzava la schiena.
-Qualcosa ti fa credere il contrario?- chiese il più piccolo alzando il viso per osservarlo.
Robert sospirò -sei un bellissimo ragazzo e lavori in un bar- rispose ricambiando il suo sguardo -non penso di essere l’unico ad averti notato- e Robert di questo ne era certo. Perché lui aveva visto gli sguardi che il piccolo attirava inconsapevolmente. Non poteva biasimarli, ma voleva fosse chiaro che gli altri potevano solo guardare. Anche se forse avrebbe preferito non facessero ne ache quello.
-Può essere- rispose Lucas - ma tu sei l’unico che io ho notato- chiarì, ricevendo in cambio una dolce risata e un bacio.
-Sappi che sono molto geloso- continuò il più grande riposizionandosi sopra il più piccolo.
-Anche io- rispose quest’ultimo, accogliendo dentro di sè il compagno per l’ennesima volta quella sera. Ed entrambi pensarono che fosse davvero tutto perfetto.

-E se invitassimo a cena Killian e il ragazzo con cui si frequenta?- chiese Ben mentre preparava la cena per lui e il compagno, ricevendo uno sguardo perplesso da quest’ultimo.
Dopo essersi chiariti e confessati a vicenda i due avevano deciso di viversi e godersi quell’amore tanto agognato. Ben si era trasferito definitivamente da Liam e quest’ultimo non poteva che esserne felice. Sentiva che il sentimento che lo legava all’altro fosse il più forte mai provato in vita sua e che sicuramente non avrebbe mai più provato. O con Ben o con nessun altro.
-E’ solo una cena tra amici- continuò Ben dando un'ultima girata alle patate nel forno.
-All’apparenza forse- rispose Liam osservandolo.
Cazzo. Ma quanto era bello? Ma Liam lo conosceva fin troppo bene. Dietro quel viso da angioletto si nascondeva un vero diavoletto.
A dargli conferma fu proprio il sorriso falsissimo che l’altro gli rivolse -sai meglio di me che Killian non è proprio il massimo a scegliere i ragazzi da frequentare, vorrei solo vedere che tipo è- rispose versando del vino rosso nei rispettivi bicchieri.
-Beh, non mi sembra tu abbia fatto scelte più sagge nella vita- ribatté prima di berne un sorso.
-Che c’entra?- chiese Ben con un sorriso- io ho fatto scelte di merda perchè amavo te e non potevo averti- spegnendo nel frattempo il forno. Liam però rimase immobile -mi dispiace -sospirò tristemente.
-Non essere stupido- lo riprese il più piccolo. Gli si avvicinò sedendosi sulle sue gambe -l’importante è dove siamo adesso- e gli accarezzò il viso -e poi sapevo che non avresti potuto resistermi a lungo- concluse con un occhiolino e un bacio. Liam lo strinse di più a sè - dici?- chiese, ricevendo un altro bacio e un sorrisetto che la diceva lunga su quale fosse la risposta. 
-Cazzo! - fu l’unica cosa che Liam riuscì a dire mentre portava in braccio Ben verso la camera da letto.
-Non vedo l’ora- rispose il più piccolo, riferendosi maliziosamente all’ultima parola di Liam e facendolo ridere.
La cena poteva benissimo aspettare.

-Mmm…- mugolò Alec nel sonno -basta- biascicò ancora addormentato, iniziando a sudare e tremare - ti prego- continuò stringendo ora le lenzuola.
-Alec!- cercò di svegliarlo Killian. Erano le tre del mattino, i due avevano passato ancora una volta la notte assieme, ma questa era la prima volta che Killian vedeva Alec in quello stato. Si era svegliato sentendolo agitarsi nel sonno. Aveva già provato, senza successo, a svegliarlo con calma.
-Alec!- riprovò strattonandolo stavolta con più forza. 
-No! Non mi toccare!- urlò quest’ultimo svegliandosi di soprassalto, sudato e con il fiatone. Il panico era nei suoi occhi. Killian lo fissava preoccupato. Ebbe bisogno di qualche secondo per rendersi conto di ciò che era successo. Si scusò con l'altro e andò verso il bagno per farsi una doccia. Da quando suo cugino Jacob era ricomparso, non la smetteva più di fare quel sogno. Di ricordare il passato. Tutto ciò lo stava distruggendo. Aprì l’acqua della doccia mentre le lacrime iniziarono a scendere. Come a volerle nascondere mise il viso sotto il getto. Ma allo stesso tempo, calde braccia lo circondarono facendolo sentire quasi protetto. Killian non fece domande, semplicemente lo abbracciò. E questo ad Alec bastò.


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Un flan per dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora