Capitolo 9

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-Lucas puoi andare, ci penso io a chiudere- disse Alec al ragazzo mentre sistemava anche lui le ultime cose prima della chiusura.
-Sicuro?- chiese incerto Lucas.
-Sicuro- gli sorrise dolcemente Alec -non dev'essere facile dividersi tra studio, lezioni e lavoro- continuò- qui abbiamo praticamente finito e io devo solo dare un'occhiata a qualche scartoffia, quindi vai- concluse con un tono che non ammetteva repliche. Il ragazzo lo ringraziò, prese le sue cose e andò via.
Quel pomeriggio il lavoro era stato abbastanza pesante e Alec apprezzava molto l'aiuto che gli dava Lucas, farlo tornare a casa qualche minuto prima gli sembrava più che giusto, sapeva che il ragazzo si sarebbe messo a studiare per gran parte della nottata e inoltre, non c'era davvero quasi più nulla da fare.
Spenta la luce del locale e inserito l'allarme, prese dalla tasca il mazzo di chiavi e chiuse la porta della caffetteria.
-Pensavo di essere arrivato troppo tardi- sentì dire all'improvviso da una calda voce dietro di lui.
Sorrise riconoscendola subito.
-Ehilà forestiero- disse quindi all'uomo che, adesso, gli si trovava di fronte e mantenendo il sorriso, ora leggermente malizioso. Killian sorrise sentendosi chiamare così.
-In realtà chiudo sempre prima ma oggi era giornata scartoffie e ho perso del tempo- continuò Alec avvicinandosi all'altro e squadrandolo dalla testa ai piedi. Killian era davvero sexy con quei jeans scuri a fasciargli le gambe, la giacca di pelle nera stile bikers e quei fantastici occhi verdi. Trattenne a stento un mugolio, gli sarebbe voluto saltare subito addosso.
-Oh, ma che fortuna allora- rispose Killian avvicinandosi anch'egli. Di certo anche lui non guardava l'altro con occhi meno indifferenti e il sorriso malizioso di Alec gli stava già facendo perdere tutto il suo buon senso.
I due erano ormai vicinissimi e la tensione era palpabile.
-Ti va di salire al mio appartamento per bere qualcosa?- chiese Alec fissando i suoi occhi in quelli di Killian- sai, è proprio qui sopra- concluse indicando l'edificio e avviandosi già al portone senza aver ricevuto alcuna risposta. Killian l'avrebbe seguito, ne era certo.

-Mamma, quando andiamo dallo zio?- chiese Chris con un piccolo e dolce broncio continuando a colorare il suo album dei disegni.
-Tesoro lo so che ti manca- rispose dolcemente Rachel a cui si strinse il cuore vedendo il suo cucciolo così triste- ma mamma non ha avuto tempo e lo zio lavora- continuò lasciando una carezza e un piccolo bacio sulla testolina bionda del suo piccolo cucciolo che, semplicemente, annuì senza dire nulla e continuando a colorare.
Quella era stata una settimana davvero piena per lei e il piccolo ne aveva risentito. Lo aveva lasciato sempre dai nonni per comodità, sapeva che Chris amava stare coi loro ma, sapeva anche, quanto Chris amasse più di tutto passare del tempo con il proprio zio. Questo le scaldava sempre il cuore. Sapere che il proprio cucciolo poteva sempre contare su una delle persone di cui entrambi si fidavano di più al mondo, era solo un bene.
-A chi andrebbe un po' di pizza stasera?- chiese Rrachel all'improvviso dopo che le venne in mente un'ottima idea per far sparire quel broncio dal visino di Chris. Il piccolo, di nuovo, annuì semplicemente.
-Oggi per lo zio era sicuramante giornata scartoffie, sarà così stanco che neanche si sarà preparato la cena- continuò con disinvoltura e attirando subito l'attenzione di suo figlio. Così piccolo ma già così intelligente. Al piccolo infatti gli si illuminarono presto gli occhi.
-Possiamo davvero?- chiese con occhi e boccuccia spalancata.
-Direi proprio di sì- rispose Rachel contenta di vedere finalmente quel viso risplendere.

-Carino l'appartamento- constatò Killian guardandosi intorno dopo che Alec lo fece accomodare dentro ed entrambi si spogliavano delle loro giacche.
-Oh sta zitto!- gli rispose subito Alec avventandosi sulle sue labbra. Killian rimase inizialmente  sorpreso, ma Dio... quanto aveva desiderato anch'egli quelle labbra? Erano morbide proprio come se l'era immaginate.
Rispose subito a quel bacio che sapeva già di mille promesse sotto le lenzuola. Alec gli cinse le braccia al collo e Killian lo prese in braccio stringendo le mani su quel meraviglioso sedere che aveva squadrato centinaia di volte e, mentre i due continuavano a far contorcere le lingue tra loro, si avvicinò al divano e vi fece cadere entrambi. Alec era assuefatto da tutte quelle emozioni. Gli morse con prepotenza il labbro inferiore ricevendo in cambio un ringhio che lo fece solo eccitare ancora di più. Killian lo sovrastava con quel corpo possente mentre aveva iniziato una calda esplorazione lungo tutto il collo che lo fece presto gemere.
-Vedo che qui apprezzi molto- sorrise soddisfatto Killian staccandosi un secondo per guardare Alec negli occhi. Il più piccolo affogò subito in quel profondo bosco.
-E io vedo che tu parli troppo- rispose Alec di rimando facendolo sorridere e, allo stesso tempo, stringendo più forte le gambe intorno ai suoi fianchi.
-Impaziente- concluse Killian impossessandosi di nuovo della bocca dell'altro.
Ben presto anche le maglie sparirono. Killian aveva davvero il corpo statuario che Alec, fino a quel momento, aveva solo potuto immaginare. Non che il suo fosse da meno, ma quello di Killian era davvero virile e possente e, a rendere migliore l'idea, vi era una piccola e scia di peli che partendo dall'ombellico scendevano giù fino a scomparire dentro i pantaloni.
Alec, dopo aver invertito le posizioni, iniziò una calda discesa di baci lungo tutto il corpo dell'uomo ormai sotto di lui. Dio che corpo stupendo!
-Credo che abbiano suonato alla porta- disse Killian senza in realtà dargli troppo peso. Alec lo stava facendo impazzire. Letteralmente.
-Andranno via- rispose quest'ultimo mentre, sbottonandogli i jeans, continuava a lasciare baci umidi su quei addominali da paura.
-Dio...-sospirò Killian quando Alec iniziò lo stesso trattamento, che finora aveva riservato solo al resto del suo corpo, alla stoffa dei boxer. Bagnando quindi la sua già possente erezione senza però realmente toccarla -mi farai impazz-
-OH PORCA TROIA!- un urlo improvviso li fece girare di scatto verso la porta d'entrata. Rachel col piccolo Chris accanto continuava a fissarli a bocca spalancata.
-CRISTO RACHEL! IL BAMBINO!- le urlò contro Alec mentre cercava di darsi una sistemata e lanciando a Killian la propria maglia. Rachel si riscosse e, mentre con una mano cercava di reggere le tre pizze, con l'altra si premurò di coprire gli occhi del figlio mentre lei guardava altrove tranne i due uomini.
-Che cazzo, perchè non hai suonato?- chiese Alec sempre più nervoso. Stava per passare una delle notti migliori della sua vita e la sua migliore amica aveva deciso di fargli l'improvvisata! Col suo piccolo uragano che probabilmente aveva visto troppo per la sua età!
-Ho suonato! Non hai risposto ma avevo visto la luce accesa pensavo fossi in doccia e ho usato il mio mazzo di chiavi- rispose lei mortificata guardandosi ancora intorno.
-Te le ho date per le emergenze quelle chiavi!- Alec era davvero molto arrabbiato. Killian si sentiva decisamente di troppo
-ehi, non preoccuparti, ci vediamo domani – gli disse dandogli un piccolo bacio su una guancia. Alec sospirò e annuì.
-No ti prego- rispose subito Rachel -è colpa mia, siamo noi a dover andare via- continuò pronta a girare i tacchi e andarsene via - sono mortificata davvero -concluse.
Nel frattempo l'unico che era rimasto in silenzio era il piccolo Chris e solo in quel momento gli adulti parvero accorgersi di lui. Aveva gli occhi umidi e tirava su col naso stringendosi al petto il suo amato peluche.
Inutile dire quale fu subito la reazione di Alec. Corse verso di lui e se lo strinse tra le braccia.
-Scusa amore mio- cercò di tranquillizzarlo Alec. Sapeva benissimo da cosa fosse scatenata quella reazione. Rachel e Alec  si battibeccavano sempre ma mai avevano urlato così davanti a Chris. Alec voleva sotterrarsi per come aveva fatto stare il suo piccolo uragano.
-Gli adulti litigano e spesso sono davvero stupidi- gli disse mentre con una mano cercava di asciugargli quelle brutte lacrime che non avevano smesso ancora di cadere- ma io e la mamma anche se a volte litighiamo ci vogliamo bene, lo sai vero?- chiese infine.
Il piccolo si strinse forte allo zio e semplicemente annuì.
Killian non aveva smesso un secondo di osservare la scena. L'amore tra quei due era qualcosa che gli riscaldava moltissimo il cuore. Sorrise e prese la sua giacca.
Alec, con ancora Chris in braccio, si girò verso Killian e prima che quest'ultimo andasse via gli sussurrò un grazie. Grazie perchè aveva compreso. Alec era convinto anche di questo.
-Allora, la mangiamo questa pizza o no?- chiese rivolto verso mamma e figlio. Rachel gliene doveva una.

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