-Che succede?- chiese Robert mentre scaricava la merce.
-A cosa ti riferisci?- rispose Alec mentre segnava nel blocchetto ciò che aveva portato Robert.
-Di solito sprigioni più energia- continuò l’altro entrando nel camion per prendere le altre casse.
-Potrei dire lo stesso di te- rispose continuando a scrivere e ricevendo in cambio uno sguardo interrogativo - il fatto che tu sembra essere il solito di sempre, non significa che sia così, ti conosco - continuò Alec, distogliendo completamente lo sguardo dal blocchetto - innanzitutto non mi hai salutato come tuo solito fare, chiamandomi “bimbo”..-
-Stai forse ammettendo che ti piace?- lo interruppe Robert con un mezzo ghigno.
-No, sto dicendo che non sei il solito coglione - rispose Alec, ghignando lui ora - e poi..come stavo dicendo - continuò guardandolo seriamente - Lucas appena ti ha sentito nominare è scappato..e neanche lui era di buon umore- adesso il suo sguardo era di rimprovero, cosa che Robert notò subito.
-Senti, non guardarmi così senza che sai cos’è realmente successo!- a Robert decisamente non piaceva sentirsi giudicato in quel modo, come se fosse il mostro cattivo.
-Allora dimmi cos’è succeso- pretese Alec -so che in teoria non sono affari miei.. ma siete miei amici..- e addolcì lo sguardo. In fondo credeva alle parole di Rob.
Egli sospirò e si sedette sul bordo del camion -ieri ho passato una delle serate più belle della mia vita, proprio con Lucas- prese una pausa prima di continuare a parlare, nel frattempo anche Alec si era seduto, al suo fianco - stamattina mi sono svegliato, lui dormiva profondamente e non mi andava di svegliarlo.. Quindi semplicemente volevo preparargli la colazione che gli avrei portato a letto.. e poi magari qualche coccola - disse sorridendo e volgendo lo sguardo lontano da quello di Alec, infondo non si mostrava mai così “dolce” e forse anche un po’ fragile -neanche il tempo di arrivare in cucina che mi bussano alla porta - adesso il suo sguardo era fisso su quello di Alec che, invece, non capiva ancora dove fosse il problema. Robert comprese la sua confusione -era Paul alla porta.- concluse sospirando e rivolgendo di nuovo lo sguardo altrove.
Piano piano sul volto di Alec si susseguirno mille espressioni ed emozioni diverse. Le ultime furono però: consapevolezza, rabbia e rancore -ti prego…-iniziò - ti prego, dimmi che non si tratta di quel Paul- chiese, nonostante conoscesse la risposta. Robert infatti lo guardò irritato.
-Io lo ammazzo a quel farabutto!- concluse Alec scendendo dal camion e ritrovando l’energia persa quel giorno.
-Calmo tigre - lo riprese il più grande. Scendendo anch’egli dal camion e dandogli una piccola pacca sulla schiena per calmarlo. Com’era possibile che il problema fosse il suo e Alec ne era più agitato? A lui fondamentalmente non fregava nulla di Paul, voleva solo chiarire le cose con Lucas. Lui era il suo unico pensiero..e non solo da quella mattina. Lo era ormai dal primo giorno e ne era sempre più consapevole. Quello stronzo del suo ex non gli avrebbe mai più rovinato la vita.
-Ok, ma Lucas deve sapere - Alec lo guardò con rimprovero prima di riprendere in mano il blocchetto e segnare la merce arrivata.
-Non mi risponde, speravo di beccarlo qui a lavoro- sospirò l'altro per l’ennesima volta -tu piuttosto- riprese mentre anche lui si rimetteva a lavoro -cos’è successo a te?-
-Niente di che - rispose Alec senza alzare lo sguardo. Sentendosi però osservato, non potè farne a meno - ho discusso con Killian - concluse sollevando le spalle, come se non fosse niente. Adesso Robert lo fissava con biasimo. Alec roteò gli occhi.
-Adesso sei tu che dai per scontato che io abbia fatto qualcosa di male - continuò Alec, mettendo come un bimbo il broncio. A Robert ricordò quello di Chris. Quei due erano decisamente zio e nipote. Se non fosse che avrebbe voluto sapere di più, avrebbe riso.
-Ho avuto uno dei miei “soliti” incubi e lui stamattina ha domandato..- adesso era Alec a guardare altrove perchè non aveva la forza di guardare il suo amico.
-Sbaglio o era da tanto che non ne avevi? - chiese stupito Robert, ricevendo di nuovo un’alzata di spalle -Alec..- continuò con tono di rimprovero.
-Qualche giorno fa, in caffetteria, mi sono ritrovato davanti mio cugino Jacob. Mio padre sta molto male, a quanto pare- confessò, si stava di nuovo agitando.
Robert lo strinse a sè -giuro che sarò io, adesso, ad ammazzare qualcuno - rispose digrignando i denti. Adesso era ancora più incazzato.
Rimasero ancora qualche minuto abbracciati finchè fu Robert a prendere distanza, senza però lasciare lo sguardo del più piccolo che, adesso, aveva gli occhi lucidi.
Alec era così, sempre che voleva mostrarsi forte davanti agli altri.
La verità è però che tutti siamo umani, tutti sbagliamo, tutti abbiamo un passato e tutti soffriamo.
-Adesso, entrambi, la smettiamo di farci massacrare dal passato - iniziò Robert mentre, con dolcezza, asciugava le lacrime di Alec alla quale era scappato un piccolo sorriso - e andiamoci a riprendere i nostri fottuti uomini-.
Con un sorriso dolce ma deciso, Alec concordò all’idea dell’amico.Non è pensando al passato che le cose cambieranno nella nostra vita. Non si possono ripercorrere gli stessi passi, ma si può andare avanti, si possono percorrere strade diverse. Piuttosto che rimuginare su cosa avremmo o non avremmo potuto fare, pensiamo a cosa abbiamo imparato e a cosa possiamo fare adesso. Perchè è adesso che stiamo vivendo, perchè è adesso che, a piccoli passi, possiamo cambiare la nostra vita.
“Così hanno decretato gli dèi. Che, nel perdersi, ciascuno possa ritrovare se stesso”
-Omero, Odissea💛💛💛
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Un flan per due
RomanceCopyright: TUTTI I DIRITTI RISERVATI Nella sua nuova città Alec ormai ha tutto. La sua tanto desiderata caffetteria, la sua migliore amica, un nipotino che ama più di qualsiasi altra cosa al mondo e... Cosa manca? Sembrerebbe niente! Alec ha già tut...