1. Angelo o demonio?

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tre mesi dopo...

Ho sempre pensato che l'amore fosse un sentimento puro, non avrei mai immaginato che potesse avere l'aspetto di un angelo caduto all'inferno.

Era arrivato Settembre, dopo una meravigliosa estate passata al mare con gli amici, le notti sotto le stelle e le visite del misterioso vicino di casa.
La scuola era alla porte e dovevo iniziare a fare i conti con il presente.
-Addison svegliati, altrimenti farai tardi.-
-Si mamma, ora scendo.-
Mi iniziai a preparare per il primo giorno di scuola, misi una camicia bianca dentro una gonna scozzese, poi misi delle jordan e mi truccai leggermente.
Scesi di sotto per fare colazione
-wow mamma, hai fatto i pancake!-
-So che ti piacciono tanto e non c'è modo migliore di iniziare la giornata se non con un'ottima colazione.-
-Sei la migliore mamma.- e le lasciai un bacio sulla guancia, dopo di che andammo in macchina per raggiungere la scuola.

A scuola si respirava un aria di vacanza, tutti eravamo abbronzati e felici; rividi Emma e le altre, anche se con Emma ci passai l'intera estate. Entrammo a scuola e ci recammo nelle rispettive aule, quest'anno non mi sarei seduta con Emma perché si era fidanzata con Kevin e ovviamente lasciai campo libero a lui, anche se non mi convinceva molto come ragazzo, così rimasi seduta all'ultimo banco da sola.

Iniziarono le lezioni, come se non ci bastasse in prima ora ci aspettava storia; stavo seguendo attentamente finché qualcuno bussò alla porta della classe, mi sarei aspettata di tutto ma non ciò che vidi.
Il mio dannatamente bello vicino di casa era proprio nella mia classe, i suoi occhi fulminarono i miei e fui costretta a distogliere lo sguardo, dopo di lui entrò anche la preside.
-Ragazzi da oggi il signor Ryan Jones farà parte della vostra classe, fatelo sentire come a casa mi raccomando, buon lavoro.-
NON POTEVO CREDERCI, dopo 3 mesi di puro mistero, finalmente sapevo come si chiamava, non mi sembrava vero, potevo chiamarlo per nome, potevo parlargli come compagna di classe, potevo...
NO, NO, NO, questo è un disastro, un emerito disastro, non può essere davvero qui, con tantissime classi a disposizione proprio la mia doveva essere scelta? E adesso? Come facevo a dimenticare, dimenticare tutto ciò che successe in estate.

Flashback
Era metà agosto, faceva un caldo lancinante e stavo leggendo un libro sul letto di camera mia, quando all'improvviso sentii dei rumori, alzai lo sguardo e vedi spuntare Lui.
-Oh ciao gattino.- l'avevo soprannominato così dato il nome a me sconosciuto.
-Odio essere chiamato cosi.- ribatté lui senza esitazioni
-Nome misterioso uguale a soprannome inventato da me.-
-Comunque perché sei qui? Ti mancavo di già?- chiesi con un tono malizioso.
-Fai la spiritosa? Comunque riformula bene la frase, sono io che mancavo a te.-
Mi alzai dal letto e mi avvicinai a lui molto lentamente.
-Mi spieghi perché continui a venire qui?-
-Se vuoi che smetta dimmelo e non verrò più Addison-
-Non ho detto questo gattino... solo che quello che facciamo noi, è dannatamente sbagliato.-
-E sentiamo, cosa è che facciamo "noi"?-
-Ma già dal fatto che un ragazzo venga nella mia camera arrampicandosi per una finestra, tenendo conto che sono fidanzata.-
-Se il tuo fidanzato è un buon a nulla non è mica colpa nostra, noi passiamo il tempo- ribatte con fare disturbato.
-Si ma questo "passatempo" non è una chiacchiera tra due amici al bar.-
-Eravamo d'accordo che io ti avrei insegnato tutto ciò di cui c'era bisogno da sapere sulle relazioni interpersonali, visto l'accaduto con tuo fidanzato durante la gita a Malibù; e tu mi avresti prestato il tuo telescopio.-
-Si lo so... ma metti caso Andrew scopre tutto questo.-
-Addison, sei tu che sei tornata dalla vacanza piangendo perché lui ti aveva solamente sfiorata. Sei tu che hai voluto il mio aiuto, quindi ora non rompere il cazzo con tutte queste paranoie.-
-Non osare ricordarmi quella gita, avevamo deciso di non parlare più di quella sera, ma sembra che tu continui a rinfacciarmelo sempre.-
-La metti così eh?-
Il ragazzo della porta accanto iniziò ad avvicinarsi a me e senza rendermene conto mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso; successe tutto troppo in fretta, mi baciò ed io non lo scansai, anzi, restai lì a ricambiare quel bacio sbagliato, ma dannatamente giusto.
Perché con Andrew non era così? Perché uno sconosciuto mi faceva quest'effetto, io amo il mio fidanzato ma la mia testa pensa e ripensa al ragazzo che stavo baciando, colui che era un demonio travestito da angelo, oppure era semplicemente un angelo caduto sulla terra per mettermi alla prova?
Prima che io riuscissi a realizzare il tutto, lui si staccò e mi guardò per qualche secondo, poi pronunciò ciò che mai mi sarei aspettata di sentire
-Adesso spiega questo a Andrew.-
Dopo di che se ne andò, e non tornò mai più nella mia camera.
Non lo vidi più per il resto dell'estate fino a quando...

-Addison ci sei?- chiese la professoressa
-Si si certo prof, ero solo un po' distratta.-
-Ti stavo dicendo che sarai tu a far recuperare al signor Jones tutto il programma.-
-Mi scusi, ma se oggi è il primo giorno, come può essere già indietro col programma?-
-Signorina Dover non tutte le scuole hanno lo stesso programma, non voglio ripeterlo, tu farai recuperare il programma a Ryan.-
-Va bene professoressa.-
Dopo di che Ryan andò a sedersi nell'unico posto libero che c'era, cioè vicino al mio.
La giornata trascorse davvero lentamente, non riuscivo a non fissarlo, era proprio lì accanto a me, ma perché lo sentivo anni luce lontano da me? Come se quella sera si ruppe qualcosa tra noi, non ci vedevamo da allora, potevamo fingere come se tutto ciò non fosse mai accaduto?

Io non riesco ad immaginarmi a continuare la mia vita senza poter risolvere con Ryan, wow, fa ancora strano sapere il suo nome, comunque in tutto ciò ero più confusa che altro...

Finita scuola andai in auto per tornare a casa, c'era mia madre al volante ad aspettarmi, quando salì però lei guardò verso la mia direzione, vide Ryan.
-Ryan perché non vieni con noi, così eviti di farti la strada a piedi.-, MIA MADRE CONOSCEVA IL SUO NOME? Oggi è una giornata piena di sorprese.
-Signora Dover lei è gentilissima ma non vorrei disturbarla.-
-Ma quale disturbo, vieni pure.- insiste mia madre
-Se ci tiene tanto vengo volentieri.- poi continua -Oh ciao Addison.- Sta seriamente facendo finta di nulla?
-E voi due? Vi conoscete già?- chiese mia madre
-Non è come pensi, la preside l'ha inserito nella mia stessa classe.- ribatto velocemente.
-Oh Addison, come siamo nervose.- mi sussurra all'orecchio, ed eccoci di nuovo punto e accapo, lui che mi stuzzica ed io che mi sciolgo sotto al suo respiro.
-Addison senti...- e ora che voleva da me?
-Visto che devo recuperare storia, quando ci organizziamo per studiare?- mi chiese senza mezze misure, lo guardai dallo specchietto retrovisore e vidi un ghigno sul suo viso, io l'avevo già capito, voleva ricavare del tempo per stare con me e torturarmi psicologicamente, ma io non glielo avrei permesso, non oggi.
-Ryan non credo sia una buona ide...- venni interrotta da mia madre.
-Vieni da noi a pranzo, vi preparo qualcosa e poi vado a lavoro, che ne pensate?- No mamma, non se ne discute.
-Mamma senti ma...- venni di nuovo interrotta
-Signora Dover è una bellissima idea, vengo con piacere.-
Non potevo crederci, ma possibile che non potevo scegliere chi avere in casa? Hanno fatto di testa loro senza consultarmi nemmeno una volta, come poteva essere possibile, Ryan era così persuasivo con gli altri, ma io non ci sarei cascata, conoscevo il suo giochetto per sedurmi e poi rovinare la mia relazione con Andrew, ma io mi sarei opposta, se fosse stato necessario avrei lottato con le unghia e con i denti, nessuno decide per la mia vita e nessuno ci si intromette.

🌙

Ragazzi questo è il primo capitolo, spero vi piaccia!🦋
Mettete una stella se vi intriga questa storia, così mi aiuta ad avere una visualizzazione maggiore.🙏🏼

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