9. Start or End?

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Addison

Non ho idea di come mi sia innamorata di lui, saranno stati i suoi occhi smeraldo, il suo sorriso seducente, le sue braccia pronte ad accogliermi...

Non so come sia iniziata ma so come finirà.
Io, lui e Nicole. Una casa, un sogno, una famiglia.

Non avevo mai considerato l'idea di amare così tanto qualcuno a tal punto da donargli tutta me stessa, la mia esistenza, la mia anima, senza mai tornare indietro. Non immaginavo di trovare qualcuno con cui passare le mie giornate, qualcuno con cui condividere le mie abitudini, le mie paure, qualcuno a cui donare i miei sorrisi, le mie risate, i miei abbracci, i miei baci.

E poi c'era Nicole, la mia piccola dolce bambina, lei era tutto ciò di cui avevo bisogno, ciò che cercavo, l'amore più puro e semplice dell'universo, il legame tra madre e figlia.

Il suo arrivo fu frutto di dolore, così pensavo, finché non la ebbi tra le mie braccia, lì capì che era il dono più bello che potessi desiderare.

La mia vita non è stata semplice, ma tra alti e bassi ho vinto io, ecco perché dal giorno che scoprì di essere incinta ogni giorno scrivo una lettera, butto su carta i miei pensieri, le mie emozioni e ciò che voglio ricordarmi per l'eternità.


<3


-Emma ma cosa devo mettere in valigia per New York, ho paura di non esser pronta al clima che troverò appena arrivata lì.-

-Tesoro stai serena, portati delle belle gonne, dei cappotti eleganti e qualche maglioncino carino.-

-Ma sei pazza? Hai idea del freddo che fa lì? Voglio ben che sperare fosse una battuta la tua, più che un consiglio sembra che tu voglia mandarmi a patire il freddo.-

-Ma sei stupida o cosa? Prima mi chiedi un consiglio e poi lo rifiuti insultandomi pure- sbottò Emma irritata - comunque stai pure sempre andando a NYC, devi vestirti figa, il freddo va in secondo piano.-

Rimasi abbastanza scioccata dalle sue parole -Ti rendi conto che finisco per morire di ipotermia se lascio un lembo di pelle scoperto? Te ne capaciti vero.-

-Quanto la fai drastica Addison, non morirai di certo per delle gambe infreddolite.-

Ci rinuncio.

-Certo Emma.- ero abbastanza ironica.

-Si é fatto tardi, devo tornare a casa Addy, fai come ti ho detto mi raccomando.-

-Contaci.- risposi. Dopo di che Emma salutò Nicole per poi lasciare casa mia con Lucas.

Io e Ryan ormai convivevamo insieme da quando scoprì della gravidanza, ovviamente essendo ragazzini non potevamo permetterci una casa tutta nostra, così optammo per casa mia, mia madre fu favorevole immediatamente.Tuttavia per motivi di lavoro lei partiva spesso, a volte anche per mesi, quindi era a tutti gli effetti una convivenza la nostra.

Scesi le scale e mi diressi verso il salotto, casa mia era piccolina e raccolta, un salotto accoglieva l'ingresso, andando a sinistra si trovava una cucina ampia e soleggiata, con grandi vetrate che portavano all'esterno di un grande giardino con al centro un salice. Le scale si trovavano difronte la porta d'ingresso principale, esse conducevano alle stanze da notte ed il bagno ampio con una vasca in marmo.

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