A. L. D.

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Volevano lasciarle il suo spazio, soprattutto perché era da molto che non andava a trovalo.

<<Vi è parsa migliorata?>> la domanda, a sorpresa di Tomoe, fece sobbalzare i ragazzi che si guardarono tra loro e alzarono le spalle. <<Cosa c'è in quella busta?>> Hiroko lo guardò preoccupata, il marito le posò una mano sul braccio come a volerla calmare, però le parole dell'uomo li scioccarono <<Ho analizzato i valori dell'ultima visita. Non vorrei azzardare nulla... Penso che potrebbe partorire prima del tempo>>. I quattro ragazzi scattarono in piedi, agitandosi sul cosa fare e Nolan provò a calmarli.

All'improvviso Yuri percepì un forte calore pervadergli il corpo; partiva dal fianco destro. Provò a contrastarla, adesso voleva fare a meno del Suo controllo e nonostante provasse a mandarla via, Lei tornava con più prepotenza.

Udiva i suoi sussurri, che divennero urla. "Yukiko è in pericolo. Quanto ancora vorrai stare fermo?" a quelle parole perse battiti. Si girò verso di loro, con gli occhi spalancati dal terrore <<Yukiko...>> non aggiunse altro e corse via; conosceva la strada troppo bene, ma aveva anche Lei a guidarlo. Spalancò la porta, l'affanno lo bloccò pochi istanti, prima di vedere uno scenario che gli fece urlare il nome di lei.

Yukiko era seduta a terra, immersa in una pozza di sangue a piangere; dietro di lei c'era la loro Signora, puntò gli occhi su di lui e senza dire nulla indicò l'albina, prima di svanire.

<<Il bambino...>> non riuscì a dire altro, il dolore diveniva sempre più forte da farla urlare a squarciagola. Yuri provò a prenderla in braccio e subito dopo, da quella porta, vide Tomoe seguito dai suoi collaboratori; presero lei in custodia e assicurarono che avrebbero fatto del loro meglio. La vide essere portata via e pensava che la colpa fosse Sua; provava odio, dopo secoli, ma lo avrebbe appagato con le dovute risposte o si sarebbe sfogato nella sua arte migliore: uccidere a sangue freddo.

Tutti erano preoccupati. Aspettavano nella sala d'attesa, mancava solo Filian poiché incaricato di avvisare Aiden e Nilla; pochi mesi dopo lo scontro erano tornati al Clan di lui. <<Tomoe è il migliore e la sua squadra non è da meno>> Hiroko cercava di dare forza a quei ragazzi; sperava che Yukiko e il bambino sarebbero usciti da lì salvi. Ma l'unico che pensava al peggio era Yuri e l'aver visto Lei con Yukiko, non faceva che aumentare strani sospetti e il suo odio. <<Devo fare una cosa. Liam, avvisami se succede qualcosa>> si alzò dal pavimento, pulendosi di poco i jeans dalla polvere, avviandosi fuori da quella struttura.

Camminò fino ad arrivare in fondo al giardino interno, nascondendosi agli sguardi altrui. Si diresse ancora più lontano, verso il bosco che costeggiava quella vallata; lì avrebbe avuto la possibilità di scatenarsi e accogliere, a modo suo, la sua Signora. Il sangue gli ribolliva nelle vene, dava l'impressione di poterle sciogliere. I muscoli tesi, le mani chiuse a pugno e pronte a rompere la prima cosa sotto tiro. L'essenza demoniaca iniziava a prevalere sempre di più; quella belva, assetata di sangue, premeva dalle profondità della sua anima d'uscire allo scoperto. La luce delle sue gemme venne oscurata e il rubino tremava al suo interno.

<<FATTI VEDERE>> nella sua voce non c'era nulla d'umano, anche il suo ringhiare, dopo, fu la conferma; come la falce materializzata al suo fianco.
La chiamava, voleva risposte e sarebbe rimasto lì finché non le avesse avute. Colpì il terreno varie volte, alcuni fulmini colpirono alberi lì vicino portandoli a bruciare o rompendone alcuni rami. La sua rabbia aumentava ogni secondo, così come i fulmini, tanto che quel cielo limpido era stato coperto da nubi nere, illuminate qua e là.

"Hai intenzione di distruggere un luogo così bello e tranquillo?" Yuri si voltò e le ringhiò contro, arrivando a puntargli la fedele compagna e prima che Lei potesse muovere un arto, la falce brillò dando vita ai due pugnali; uno rimase nella mano sinistra di lui e l'altro si conficcò nell'albero dietro di Lei, sopra la sua testa. "Osi attaccarmi? proprio come Yukiko... Siete simili in questo e anche molto stupidi" esordì Lei estraendo l'arma, lasciandola cadere a terra, "Cosa vuoi? Mi chiami, con insistenza e poi mi attacchi? Parla figliolo" si avvicinò a lui, accarezzandogli il viso, ma il gesto non venne accettato; le puntò nuovamente l'arma.

Respiro dell'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora