"La guerra era finita.
Yukiko era stretta a Yuri. Le lacrime agli occhi per il ricordo del suo amore chiuso in quelle catene, domandandosi perché quell'uomo non avesse sparato a lei. Quando si calmò, alzò lo sguardo <<Perché quelle catene?>> lui scosse la testa, non sapeva il perché di quella manifestazione; conosceva solo il nome con cui venivano chiamate. <<Sono le catene del Limbo... Almeno penso, le vidi una volta più di mezzo secolo fa'. Non so dirti come funzionino, ma so per certo che per noi sono "leggermente" letali>> soffocò una risata nervosa, ma ricevette un pizzicotto sul braccio da parte della ragazza, voleva sapere altro e desiderava che lui restasse serio, ma non avrebbe parlato perché se no sarebbe scoppiata a piangere.
<<Ricordo che quel giorno seguivo una donna, dovevo solamente arrivare a un gruppo di persone tramite lei. Ma, tornando al punto... Nel pomeriggio venne attaccata, non seppi chi fossero al momento e preso dal nervoso andai accanto al corpo per controllare... Pensavo di leggerle la mente, carpire qualcosa dai suoi ricordi su chi cercavo e non potei fare nulla. Dal terreno uscirono quelle catene, si strinsero attorno al corpo di lei... In un primo momento non feci niente, era arrivato un gruppo di gente per quello sparo e rimasi in disparte>> si fermò un attimo, per lasciarla parlare, <<Quelle?... Sicuro?>> annuì continuando <<Ore dopo andai in ospedale, dovevo sapere. Ma quelle catene non erano sparite... Allora non ero sotto la Sua influenza da qualche decennio... Non so se centri, ma non apparve Lei per farle sparire o che spariscano sole, non ne ho idea. Quando le toccai, anzi le sfiorai solamente... Sentì la mia essenza urlare, il mio sangue demoniaco mi bolliva nelle vene al punto da potermi ustionare internamente... Ma il dolore maggiore era sul marchio, era come avere un tizzone ardente conficcato nel fianco. Il "martirio" durò qualche giorno, riuscì a fatica a nascondermi agli umani>>.
Quel piccolo racconto la paralizzò. Se lui era stato in quelle condizioni solo sfiorandole, cosa sarebbe accaduto a lei e al bambino?
Era terrorizzata, ma lui provò a consolarla in qualche modo. Dovette quasi trascinarla lontano da quel luogo, ma prima di entrare al castello Yukiko vide Lei nascosta tra gli alberi e con una scusa andò via.
<<Perché sei qui? Vuoi anche la sua anima?>> strinse i pugni, ma una mano si poso sul suo ventre a voler proteggere il feto
"Sei stata tu a richiamarmi qui. Se avessi voluto la sua anima, non pensi che l'avrei già fatta mia?" ciò che affermava era vero, ma non giustificava il perché di quelle catene apparse all'improvviso dal terreno "Davvero non hai idea di cos'hai fatto? Sapevo ch'eri speciale, mio dolce fiocco, ma non avevo idea che saresti arrivata a tanto... Pochi, tra i miei figli, ha quel potere" Yukiko piegò la testa di lato, non capiva a cosa Lei si stesse riferendo
<<Di cosa parli? Quale potere?>> la Morte sospirò, si girò facendole segno di seguirla e aspettò impaziente che lei compisse i primi passi <<Possiamo parlare qui. Vorrei tornare da lui>> ma Lei la prese per il polso e la tirò; la portò vicino a dei massi, costringendola quasi a sedersi
"Il Legame... In pochi lo hanno manifestato, ma mai in modo così incosciente. Non conosci neanche il prezzo da pagare... Ma ne hai stipulato uno, solo per salvare l'anima di un uomo" la Morte era divertita, si muoveva a destra e sinistra e si fermava a guardarla prima di riprendere, "Ora cosa farai? Hai idea di ciò che significa il tuo gesto?" lì, la Sua, voce divenne dura, furiosa
<<Cosa comporta? Dimmelo! Vedo che ti da fastidio, che ti urta davvero... Ma non ne vedo il motivo>> Yukiko provava a restare calma, ma dentro di lei sentiva l'oblio della disperazione arrivare sempre più vicino, <<Sono solamente delle catene del Limbo... Yuri le ha riconosciute>> e Lei scosse ancora la testa, ringhiandole contro
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Respiro dell'anima
FantastiqueQuando tutto sembra ormai finito, ci sarà sempre una piccola speranza. Lei si aggrappava a quella, forse qualcosa sarebbe cambiata. Mesi travagliati. La mente tra presente e passato. Dolori e gioie. Però, l'unica cosa che la mandava avanti era quell...