Batman pov's:
Solita nottata a Gotham, niente di particolare, il controllo per le strade è andato bene, il peggio è stato un gruppetto di ragazzi ubriachi fradici che si prendevano a pugni fuori da un locale.
Entro nella Batcaverna con la batmobile, pronto a riposarmi, ma mentre mi tolgo il costume le mie mani scivolano sulla cintura, da cui cade una carta, la riconosco subito: è di Joker, il messaggio che riporta è " cosa succede se una forza irrefrenabile incontra un oggetto irremovibile " , mi ricordo ancora quando mi disse questa frase la prima volta...
Era una battaglia sul filo del rasoio, sentivo scorrere su di me tutto, grondavo di sangue mischiato al sudore, ero in ansia costante, terrorizzato dal pensiero che per un mio errore potessero morire degli innocenti, mi ritrovavo obbligato a mantenere la calma vista la freddezza del mio personaggio, la mia razionalità. In realtà l'unica cosa che echeggiava nella mia testa era la sua risata, così spastica, traumatica, una risata di quelle che ti fa pensare a cosa avrà passato quella persona per ridursi così.
Prendo la carta nelle mie mani, penso alla mia nemesi più profonda, quella che segna l'inizio di Batman, ognuno dei due nasce dall'altro, siamo dipendenti reciprocamente, viviamo attendendo che uno dei due faccia la prima mossa, sperando, ma temendo allo stesso tempo che ciò accada il più infetta possibile, viviamo tutto al momento, eliminando il pensiero di un domani, prendendo come maestra di vita la regola del cogli l'attimo, anche se in fondo io proteggo la città sperando che un domani possa essere un posto migliore, mentre Joker sparge il caos all'esterno sperando magari un giorno di sistemare ciò che ha dentro. Siamo opposti, ma allo stesso tempo identici, lontani, ma attaccati.
Ripongo la carta nel cassetto dove ho i fascicoli che riguardano Joker.
Salgo in casa e vado a dormire.