15- Odin himself

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Durante la camminata sul ponte, gli altri, che sono rimasti in silenzio durante la conversazione tra Heimdall, me e Thor, iniziano a fare domande, principalmente sulle mie "escursioni" precedenti all'incontro con Thanos. Spiego che sono stato a Sakaar, per un breve periodo, a prendere contatti con il Gran Maestro e una Valchiria di nome Brunilde, e che potranno esserci d'aiuto. Esito, prima di raccontare di Malekith. In parte perché non credo siano affari loro, in parte perché parlare della morte di Madre, soprattutto ora, quando è una possibilità così concreta, mi rende più ansioso del necessario. Quando mi interrompo, concludendo il racconto di come sono andato via da Sakaar, gli altri si limitano a fissarmi. Camminiamo in silenzio per un po' poi: "Sai, può essere sfuggito agli altri, ma io ho l'ho notato." Natasha mi rivolge un sorrisetto alla 'so-che-tu-sa-che-io-so'. "Heimdall ha detto 'viaggi' al plurale." Spiega semplicemente. Sospiro. Non me la caverò mai con lei.
"Ho fatto... anche un'altra cosa. Niente che sia anche lontanamente importante ai fini di questa missione." Taglio corto, cercando ancora una volta di tirarmi fuori da questo discorso. La mia espressione viene male interpretata da Thor, che parte subito all'attacco: "Che cosa hai combinato? Loki, ti giuro che..."
"Ma non ti fidi nemmeno ora?" Rispondo subito, girandomi e camminando all'indietro senza sforzo per guardarlo in faccia. "Sul serio?"
Thor si limita a fissarmi, l'espressione che dice chiaramente: "Perché tu ti fideresti?"
"Va bene!" Alzo le braccia ammanettate in segno di resa. "Sono andato a fare una visitina a un vecchio nemico di Asgard: Malekith." Sospiro all'occhiataccia di Thor, che si sta già preparando a farmi la predica su quanto sia pericoloso trattare con i nemici di Asgard, e continuo prima che possa aprire bocca: "L'ho ucciso. Lui, il suo esercito... non sono più un pericolo- mi volto di nuovo, per non incontrare gli sguardi degli altri- si sarebbe svegliato presto dall'ibernazione, e avrebbe cercato... di riottenere il potere. Avrebbe attaccato la Cittadella." Concludo, a voce bassa. Non voglio aggiungere altro, o scendere nei dettagli, ma so che dovrò. Dovrei.
"Non è solo questo." Bruce si fa avanti, e per la prima volta da quando lo conosco, mi poggia una mano sulla spalla. "Non tenertelo dentro, Loki. Devi affrontare ciò che sta arrivando con la mente sgombra." Aggiunge in un sussurro. Inspiro profondamente, espiro.
"Avrebbe ucciso Madre." Dico, e, nel silenzio che è calato sul gruppo mentre raccontavo, potrei giurare di sentire i respiri dei miei compagni di viaggio accelerare per un momento.

Il viaggio continua in silenzio, e quando arriviamo in città nessuno ha il tempo o la voglia di ammirare il panorama. Io mi guardo brevemente attorno, solo per vedere volti emaciati, occhi scavati ed espressioni vuote susseguirsi su tutte le (pochissime) persone che incontriamo.
"È più grave di quanto pensassi." Sussurro, muovendo la bocca il meno possibile.
Ricevo mormorii di assenso, che si interrompono quando una giovane guerriera bruna ci viene incontro appena rima dei cancelli che ci lascerebbero entrare nel palazzo reale. Trattengo a stento un gemito di sconforto. Non ho tempo per te, ora, Sif!
"Lady Sif!" Inizia Thor. "Sono qui per conferire con mio Padre."
"Principe! Incredibili disgrazie accadono ad Asgard..." Sif distoglie lo sguardo da Thor giusto il tempo per studiare il resto del gruppo, a cui non degna che un'occhiata, finché i suoi occhi mi individuano, al centro della strana comitiva. "TU! SEI STATO TU!" Lady Sif si scaglia contro di me, e poco possono fare Bruce e Natasha, a parte scansarsi per non essere travolti dalla sua furia.
"No, Lady Sif..." mi afferra per la gola prima che possa aggiungere altro. Le prendo il polso tra le mani, cercando di allentare la pressione. Con scarsi risultati. "Lady Sif, sono qui per aiutare..." annaspo, mentre Rogers e Stark finalmente allontanano la donna dal mio povero collo. "Come dicevo, Yggdrasil è malato, ma non per colpa mia! Sono qui per cercare di curarlo."
"Tu? Tu non sei nemmeno Asgardiano!" Risponde, quasi sputando le parole come se fossero veleno. In un certo senso lo sono davvero.
"Sì, sono un MOSTRO! E con questo? Sono comunque uno degli stregoni più potenti di questo posto! E, guarda caso, anche l'unico che si regge ancora in piedi!" La rimbrotto, e lei sussulta. Fa un passo indietro, e Thor ne approfitta per prenderla da parte e sussurrarle qualcosa all'orecchio, a cui lei sembra acconsentire controvoglia. Thor si volta verso di noi annuendo, e il gruppo riprende il suo tragitto verso le stanze reali, accompagnato dalla Lady guerriera più temibile di Asgard.
"Come sta Madre?" Chiede Thor, dando voce alle preoccupazioni che si affollavano nella mia mente da quando abbiamo parlato con Heimdall.
"Non bene, Principe. È forte, ma siamo tutti molto spossati, e i maghi sono stati i più affetti." Mi lancia un'occhiata diffidente. "Presenti esclusi, a quanto pare."
"È normale. I guaritori e gli altri stregoni sono i più saldamente connessi all'Albero. Io sono stato... graziato, immagino, esclusivamente a causa della mia... natura peculiare. È per questo che siamo venuti. Ho paura di essere l'unico in grado di sopravvivere abbastanza a lungo da ottenere un qualche risultato." Con questo, il gruppo ritorna ad un silenzio teso, che ci accompagna per il resto del tragitto.

Arriviamo alla porta delle stanza private del re e della regina fin troppo in fretta, eppure, allo stesso tempo, mi sembra che sia passata un'eternità, e di non poter aspettare oltre. Lady Sif bussa ed entra, un debole "avanti" l'unico segno di vita dall'interno.
"Mio Re, tuo figlio Thor è tornato da Midgard e con lui ha ricondotto il principe Loki. Lo accompagnano alcuni terrestri, gli eroi conosciuti come Avengers." Sif fa un inchino e si sposta a destra, consentendoci di entrare. La vista che ci si presenta davanti agli occhi è qualcosa che difficilmente sarei riuscito ad immaginare: Odino è seduto alla sua scrivania, ma, lungi dal sembrare il temibile Re di Asgard, il Padre di tutti, sembra... vecchio. Vecchio e stanco.
"Padre..." Thor si interrompe incapace di trovare le parole. Per una volta, mi trovo d'accordo con lui. Non ci sono parole per descrivere una visione del genere.
"Thor, Loki... Yggdrasil sta morendo, e Asgard con esso. Loki, se questa è una tua macchinazione..."
"No." Lo interrompo, e ho improvvisamente l'attenzione di tutti. Dopo aver tanto pontificato sul non interrompere mai il Padre di tutti... "Sono venuto qui di mia spontanea volontà. Per aiutare."
"Sei fuggito dalle prigioni da pochi mesi, e succede questo! Come posso pensare che non sia opera tua, Figlio?" Ribatte Odino, e trattengo a sento la risposta che mi monta alle labbra 'Non sono tuo figlio!' per produrne una, pero, più produttiva: "Dimmi, avrei mai fatto del male a Madre?"

What if...? Loki goes back in timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora