13 - once upon a tree

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Dovrei aspettarmi quello che succede dopo. Avrei dovuto, e invece riesco ad essere, seppur minimamente, sorpreso.
Ovviamente, la stanza esplode in una serie di proteste e richieste di spiegazioni, dalle quali mi ritraggo come da minacce di morte. Prendo un respiro profondo, prima di esalarlo alzando le mani, per la terza volta di fronte a questo pubblico, stavolta chiedendo silenzio.
"Va bene, va bene! Calma, per favore!" Cerco di farmi sentire sopra il vociare del gruppo. "SILENZIO!" E improvvisamente, proprio come quando ha parlato Thor, tutti tacciono.
"Grazie. Come volevo spiegarvi prima che... questo, iniziasse, sì Yggdrasil è un albero molo reale, che si trova esattamente al centro del palazzo reale ad Asgard, in una sala estremamente ben protetta, in cui è impossibile entrare, se non si ha l'esplicito permesso del Padre di Tutti." Dico, ignorando la smorfia di Thor all'appellativo formale che ho riservato ad Odino.
"Quindi come andiamo a controllare se l'albero sta bene?" Chiede Natasha, che a quanto pare non si è posta alcuna domanda riguardo il come l'albero potrebbe influenzare Thor, o me, ad una distanza così ampia. Qualcun altro, però, interviene per ricevere chiarimenti. Indovinate chi è? Ovviamente, l'unico e insuperabile Tony Stark.
"Quindi diamo per scontato che un alberello sia la causa dell' improvvisa perdita di senno dei fratelli divini, qui?"
"Stark, se tu avessi letto i libri di mitologia norrena che ti ho dato, sapresti che Yggdrasil è l'albero che dà forma alla realtà in cui viviamo, e che è grazie ad esso che Thor riesce a viaggiare tra i mondi attraverso il BiFrost..." risponde Vedova, a metà tra l'annoiato e il 'ti-pianto-una-pallottola-in-un-ginocchio-se-non-la-smetti'.
"Esattamente. Nella sua forma fisica, ad Asgard, è anche la fonte della vita prolungata e della forza dei guerrieri asgardiani, del potere di Thor, e, in parte almeno, del mio."
"Va bene, diciamo che hai ragione e che tutto questo è colpa del tuo albero spaziale. Come ci avviciniamo alla stanza super protetta senza che ti arrestino, catturino tutti noi per tradimento e probabilmente diseredino Thor per l'eternità?"
"Che, per la cronaca, è esattamente quello che chiedevo io?" Aggiunge Natasha.
"Beh, ma quella è la parte facile: consegnate me!"

E siamo tornati al caos. Zittisco tutti quanti un'altra volta, leggermente commosso dal fatto che stiano protestando, prima di procedere a spiegare il piano: "Portandomi da Odino entreremo nel palazzo, e a quel punto saremo a metà strada. Allora, dovremo solo riuscire a convincere il Padre di tutti che non stiamo mentendo, beh, che io non sto mentendo, e che dovrebbe lasciare che il principe traditore e cinque mortali entrino nella stanza più importante di tutta Asgard, poiché credono di poter salvare la realtà dei Nove Mondi, curando niente meno che l'Albero Cosmico! Facile, no?"
Sono perfettamente consapevole che mi stanno guardando come se fossi più pazzo di quanto avessero mai fatto mentre cercavo di conquistare New York con qualche moto d'acqua volante e un paio di pesci spaziali corazzati. Mi ferma dal sorridere malignamente, giusto per vedere lo sconcerto dipingersi sui loro volti? Assolutamente no.

"Allora, vediamo se ho capito bene. Tu stai proponendo di usarti come biglietto d'ingresso ad Asgard, dando per scontato che a) lasceranno passare tutti quanti, e b) ti, perdonami, ci crederanno quando diremo che crediamo che Yggdrasil sia malato e morente. Salvo che tu sei il Dio dell'Inganno, e noi siamo dei completi sconosciuti. È corretto?" Cap mi sta ancora fissando come se fossi matto, e non posso dargli torto.
"Beh, in realtà non penso che mi crederanno. In realtà, spero che, una volta arrivati, ci siano abbastanza segni di disagio da rendere evidente che c'è un problema con l'Albero." Rispondo, cercando disperatamente di suonare assolutamente rilassato. La prossima domanda ovviamente è di Bruce: "E se non ci fossero problemi? Voglio dire, se ad Asgard andasse tutto bene?"
"Allora, dottore, vorrebbe dire che mio fratello sta perdendo il senno e io sarò probabilmente condannato." Non dico che c'è la seria possibilità che, considerando la mia prima evasione, io sia messo a morte per evitare il ripetersi di tale increscioso inconveniente. Non hanno bisogno di saperlo, e se tutto va come deve andare non lo sapranno mai.
"Fratello, non puoi rischiare in questo modo..."
"Thor, posso e lo farò. Tutti i Nove Mondi sono in pericolo, e si dà il caso che io ci viva. Ho un motivo assolutamente egoistico per salvarli." Ghigno, senza ingannare né lui né gli altri per un solo secondo.
"Ci sono possibilità che noi rimaniamo in qualche modo... infettati, da qualunque cosa stia succedendo ad Asgard?" Chiede Stark, osservandomi preoccupato. Vorrei dirgli di smettere di fare la mamma chioccia con me, ma mi limito a rispondere alla sua domanda: "La verità? Non ne ho idea. Tendenzialmente ti direi di no, voi non siete così strettamente collegati all'Albero come lo siamo noi, e questa malattia è decisamente magica, quindi non assomiglia a nulla di quello che avete sulla terra. Però vi consiglio di venire preparati. Magari sarebbe l'occasione per provare quelle tute spaziali di cui so che hai i prototipi." Rispondo con un sorrisetto che cresce mentre la sorpresa si dipinge sul volto su Stark.
"Come fai a... oh, giusto, il futuro e il resto... va bene! Datemi un'ora per ultimare i dettagli."

Stark si dilegua e noi ci ritroviamo con un'ora senza nulla da fare, quindi andiamo nella sala, che è stata riparata in tempo record, e ci accomodiamo in circolo sui divani e le poltrone nuove, che sostituiscono quelle devastate da me e Thor. Il silenzio è pesante e mi sto scervellando per trovare qualcosa da dire mentre ripasso tutte le falle che ha il mio piano, ma è Cap a parlare: "Loki, era mai successo in passato? Yggdrasil si era mai ammalato?"
"Non che io sappia, Capitano." Rispondo sinceramente. "Ci sono racconti di disgrazie avvenute quando l'oscurità cala su Asgard, ma fino all'altro giorno le avrei relegate a semplici racconti per bambini, niente piu che favole spaventose."
"D'altro canto, abbiamo visto che non tutte le leggende sono frutto di fantasia. Alcun hanno alla base una verità perfino più spaventosa. Vero, fratello?" Mi guarda e so che Thor allude a Thanos. Annuisco.
"È per questo che dobbiamo andare. Se quello che ho letto è vero..." non concludo, tenendo per me la mia paura più profonda. Norne, fate che Madre stia bene.

What if...? Loki goes back in timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora