Capitolo quattordici

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Anastasia's Pov

<<Mamma io esco!>> grido, dall'altra parte della casa. Speravo che qualcuno mi avesse sentito,non avevo nessuna intenzione di andare a cercarla.
<<Va bene! Avvertimi se non torni per pranzo... Ah mi ero scordata di dirti che devi andare da tuo padre, negli uffici.>>
Mi guardo allo specchio e noto le sopracciglia aggrottate.
<<Perché?>>
<<Non lo so tesoro, mi ha detto che vuole parlare con te sul lavoro.>>
La speranza inizia a gorgogliare in me, svegliandomi- solo- come dopo aver fatto una maratona di caffè.
Esco in fretta,dirigendomi velocemente verso la metropolitana.
Arrivo al grattacielo che ospita l'azienda entrando saltellando quasi.
<< Buongiorno, sono Anastasia Blackstone...>>
La segretaria mi sorride cordiale.
<< Vuole vedere suo padre
signorina?>>
Le sorrido riconoscente. << Si se è possibile, mi hanno detto che mi stava aspettando.>>
Lei gira intorno alla scrivania, incamminandosi verso l'ascensore.
<< Si eravamo informati che sarebbe arrivata in mattinata..suo padre è in ufficio. La sta aspettando.>>
La ringrazio ed entrò premendo il pulsante.
Quando esco mi ritrovo davanti un via vai pazzesco di gente.
<< Signorina.>>
Mi giro e mi trovo davanti la segretaria di mio padre, Clarissa. Era una vecchia signora simpatica e di buone maniere.
<< Buongiorno Clarissa.>>
Lei mi da un abbraccio. << Ci è mancata.>>
Adoravo quella donna.
<< Anche voi a me.>>
Lei sbatte le mani. << Bando alla ciance, la porto da suo padre!>>
La seguo lungo dei lunghi corridoi trafficati, fino ad arrivare davanti a una porta di legno scuro.
<< Entri pure.>>
Appoggio la mano e spalanco piano l'imponente porta di legno.
Trovo mio padre al telefono, mentre firma dei documenti.
<< Papà.>>
Lui alza la testa e mi sorride , chiedendomi di aspettare un secondo alzando l'indice.
Annuisco, iniziando a gironzolare e a curiosare.
La stanza era grande, con una vista pazzesca. Sulla scrivania c'erano alcune foto di famiglia, mentre sulle mensole oltre a vari fascicoli vedevo delle foto mie e di Dylan, di parecchi anni fa.
In una che attira la mia attenzione, ci siamo addirittura io, Dylan e Willian durante una festa di Halloween.
<< Anastasia..>>
Mi giro, sedendomi a una delle due sedie.
<< Cosa succede? Mamma ha detto che volevi incontrarmi.>>
Lui mi guarda fisso.
<< Si.. Ho una proposta da farti.>>
Stringo tra le mani il tessuto del pantalone.
<< Nel giro di qualche anno vorrei aprire una filiale a Londra.. E voglio che la gestisca tu, ma solo quando avrò capito che sarai pronta per una simile responsabilità!>>
Rido felice abbracciandolo.
<< Si si si! Lo voglio papà, era una vita che aspettavo che tu lo me chiedessi!>>
Lui mi accarezza i capelli.
<< Lo so... Ma sei ancora così giovane, la mia bambina.>>
Sbuffo divertita.
<< Papaà! Sarò sempre la tua
bambina!>>
Lui mi guarda adorante. << Lo so piccolina. Vai adesso, guarda se tuo fratello è libero, magari potreste andare a pranzo insieme.>>
Gli do un'ultima bacio e corro via, andando verso l'ufficio di mio fratello.
Ma quando apro la porta, non vedo la peste di mio fratello... Ma un sexyssimo , sensuale e serio William in modalità da lavoro. Abito a tre pezzi e con mio stupore noto sul l'elegante naso un paio di occhiali che lo rendono ancora più bello, facendo risaltare i lineamenti del viso e il colore dei suoi occhi.

<< È un piacere rivederti William...Ti andrebbe di pranzare insieme?>>

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