Capitolo sedici

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William's POV

La vedo scendere dalla macchina, mentre nella mia mente un pensiero continua a torturarmi. Sarebbe stata la soluzione a tutti i mie... i nostri problemi. Ne ero certo, ma ero anche sicuro che avrebbe potuto cambiare tutto, forse per sempre.

Cerco invano di scacciare dalla mia testa, il grillo parlante che ne ha preso abitazione, senza nessun risultato.

*****

<< Grazie ragazzi per la vostra disponibilità in questo progetto, finalmente il mio più grande sogno si sta avverando.. presto espanderemo questa grande società anche in Europa! Un ringraziamento speciale va: in primis a mio figlio, che ha gestito e coordinato tutta la parte economica-finanziaria e a William che nei momenti di difficoltà è stato il primo a farsi avanti per salvare la situazione.>>

I vari Capi Reparto applaudono per il grande futuro che spetta a tutti noi. Sono onorato di far parte di questa grande 'famiglia', qui tutti mi hanno sempre trattato con grande rispetto, nonostante il mio passato e il mio ceto sociale; ringrazierò Dio a vita, per avermi fatto conoscere i Blackstone; la mia seconda famiglia, la mia seconda casa.

Mi alzo in piedi brandendo il mio calice di champagne.

<< Vorrei dire anche io due parole. Vorrei un applauso per Mr. Blackstone, per la grande opportunità che mi ha dato. Uno per Dylan, amico che mi è rimasto accanto da tempi indicibili. E uno a tutti voi, che mi avete sempre sostenuto e aiutato! Niente sarebbe stato possibile senza il lavoro e l'impegno di ognuno di voi! Grazie mille a tutti.>>

Detto ciò iniziano i vari abbracci imbarazzanti fra colleghi.
Colgo l'occasione per lavorarmi Mr. Blackstone.
<< Ehi capo>>

Il grande capo si gira verso di me con un bel sorrisone, probabilmente era già brillo, mi faceva una grande tenerezza vederlo così contento e rilassato.
<< Dimmi caro, oggi mi prendi sotto una buona stella!>>
Rido divertito, poggiando una mano sulla sua spalla.
<< Volevo chiederti il permesso per portare stasera Anastasia da una parte...>>

Lui si gira e mi osserva un po'... non sembrava più tanto ubriaco. Cazzo.

<< Signore io...>>

<< Ma certo che puoi ragazzo! Andate, andate a divertirvi, Anastasia ultimamente è un po' giù di morale, vero?>>

<< Non direi signore... però io non la conosco come voi...>>

Lui sorride malizioso. Perché sorride malizioso?
<< Ma certo tesoorooo.>>
Okay, avevo ragione: era davvero ubriaco.
Non perdo tempo, mandando subito un messaggio ad Anastasia.
" Per questa sera è tutto apposto, ti vengo a prendere per le 10.00pm. Non vedo l'ora di vederti!
William XXX"
Ora che tutto era risolto potevo festeggiare con i miei colleghi.

Anastasia's POV

" Per questa sera è tutto apposto, ti vengo a prendere per le 10.00pm. Non vedo l'ora di vederti!
William XXX"
Ma quindi usciamo veramente!
Ero così occupata a riflettere su come Will avrebbe convinto papà, che non avevo pensato al fatto che non avevo nemmeno un vestito da mettermi!
Decido in tutta fretta di chiamare una mia amica dell'università, Alison.
Era la maga dello shopping, mi avrebbe salvata sicuramente.
Mi organizzo con lei al telefono, mentre mi vesto.
Ci diamo appuntamento a Times Square, tra una quindicina di minuti.
Ero davvero emozionata, era un'amica sincera e leale. Mi era rimasta affianco anche nel periodo che abbiamo passato separate.
<< Alison!>>
Lei mi corre incontro, dandomi un sacco di baci sulle guance.
<< Ciao tesoro! Dio mi sei mancata così tanto! Non so come ho fatto a resistere quasi un anno senza vederti.>>
Alison era venuta a trovarmi un anno prima a Londra, le avevo fatto da chaperon per la città e ovviamente l'avevo portata da Harrods .
<<Mi sei mancata anche tu, scema!>>
Alison si stacca da me, prendendomi subito dopo a braccetto, una cosa tipica sua.
<< Non perdiamo tempo, abbiamo tanti vestiti da comprare e delle unghie da sistemare>>.
<< Quali unghie?>>
Senza darmi retta lei inizia ad entrare dentro a un negozio.
<< Le tue ovviamente! Le hai viste? Sono tutte rovinate e scheggiate, ma c'era da immaginarselo. Senza di me a malapena ti lavi i capelli.>>
Okay, ora mi stavo offendendo.
<< Lo ammetto, non tengo molto alle mie unghie, ma perché sono sempre a studiare! A differenza di qualcuno qui che volevo abbandonare addirittura l'università!>>
All'inizio non risponde, facendomi dubitare anche che mi abbia sentito, finché non si gira verso di me.
<< È stata una fase non ne facciamo un dramma, Mister studiosa, qui. Ora non perdiamo tempo e vai a provare questi vestiti!>>
Rinuncio a continuare la conversazione, alzando bandiera bianca nell'esatto momento in cui prendo dalle sue mani curate, circa un centinaio di vestiti, cortissimi e colorati.
Alla fine riusciamo a uscirne con 3 paia di scarpe a testa, 5 borse e accessori e io con un bellissimo vestito da cocktail color indaco.
Mi aveva conquista appena lo aveva visto: il colore faceva risaltare i miei capelli, era ricco di brillantini che lo facevano risaltare sotto le luci ed la cosa più bella, era mono spalla, adoravo i vestiti con una manica.
Erano sensuali e sobri al punto giusto, mi facevano sentire una dea greca di altri tempi, capace di fare quello che più li va.
Appena torno a casa traffico più di un'ora tra trucchi e acconciature strane, finché... Non sembro...carina.
E per una con l'autostima sotto ai piedi come me, era davvero il massimo.
Mi infilo le scarpe con il tacco e il giubbotto nero, lungo fino alle ginocchia.
Proprio in quel moderno mi arriva un messaggio di Will che mi dice di essere sotto casa.
Facendo silenzio esco di casa. Sapevo che William aveva avvertito mio padre, ma non si sapeva mai, meglio prevenire che curare!
Appena chiudo il portone sento l'aria ancora invernale pungermi il viso e il corpo, facendomi stringere nel cappotto di Lana.
Noto subito l'Aston Martin di Will, lo invidiavo tantissimo, volevo anche io una macchina del genere, potete e scattante.
Appena scende dalla macchina mi si secca la gola, aveva un maglione nero con le trecce e dei jeans abbastanza stretti che facevano risaltare il suo lato B, i capelli erano disordinati ad arte,con alcune ciocche nere che gli ricadevano sulla fronte, insomma era uno spettacolo.
Appena mi vede mi fa un sorrisetto bellissimo, che mi fa svolazzare lo stomaco.
<< Ciao bellezza>>
Gli do un bacio sulla guancia, leggermente ricoperta di barba scura.
<< Ciao a te, ragazzo sexy!>>
Con una cavalleria che non sapevo avesse, mi apre lo sportello della macchina, aiutandomi ad accomodarmi.
<< Dove mi porti sta sera?>>
Lui fa il misterioso, lasciandomi senza risposta.
<< A ballare, ovviamente>>
Gli tiro una piccola manata sul bicipite.
<< Questo lo sapevo già! Quanto sei misterioso!>>
Lui mi fa un bellissimo occhiolino, oscurano per un secondo il colore stravolgente dell'iride.
<<Lo scoprirai tra poco piccolina, ora siediti e rilassati. Sarà una serata bellissima!>>
Dopo una decina di minuti in macchina, il freddo invernale si propaga in macchina, creando piccole nuvolette bianche e uno strato umido e opaco sui finestrini.
Mi rannicchio d'istinto nella mia giacca.
<< Hai freddo?>> mi chiede gentilmente William.
<< Un pochino.>>
Cerco di sminuire, non volevo fare la 'ragazza rompi palle' c'è si lagna per qualsiasi cosa.
<< Non ti preoccupare ora accendo l'aria condizionata. Mi dispiace dovevi accorgermene prima. Volevo farti divertire, non farti prendere la polmonite.>> cerca di scherzare William, ma so che è davvero dispiaciuto, lo capivo dalle occhiate di sfuggita che mi lanciava.
<< Non ti preoccupare, non è nulla di grave, di certo non mi viene un malanno per un po' di freddo.>>
<<Ma...>>
Lo interrompono subito.
<< Non sono fatta di cristallo, William. Davvero, non ti preoccupare. Ora portami a ballare!>>
Proprio mentre finisco di parlare William, accosta davanti a una discoteca: " Memories Disco" con luci colorate, laser e musica a tutto volume, mi piaceva!
William scende ed mi viene ad aprire la portiera.
<< Lady, vuole seguirmi?>>
Metto la mia mano nella sua.
<< Ma certo, mio Lord!>>
Scendo e stringendomi a lui, per ripararmi dal vento gelido, entriamo nella discoteca.
Passiamo davanti alla portineria, ma a quanto pare Will veniva spesso e conosceva i proprietari, che ci hanno fatto entrare gratis e ci hanno offerto anche un cocktail!
<< Gli conoscevi già?>>
Lui mi sorride. Dio che sorriso.
<< Vecchi amici di università...>>
<< Hanno fatto economia con te?>>
Si sposta per farmi sedere sulla poltroncina ne privè.
<< Si, si sono conosciuti all'università. Volevano entrami aprire un locale, e alla fine lo hanno aperto insieme.>>
Mi tolgo la giacca.
<< Che bello! Sarebbe fantastico aprire una discoteca con un tuo amico.>>
<< Si sono d'accordo. All'inizio mi avevano offerto la possibilità di diventare socio, ma ero piuttosto indeciso.>>
Lo guardo sorpresa, lui mi guarda con gli occhi che brillano.
<< Wow. E come è andata a finire? Deve essere stata dura per te rifiutare la loro offerta...>>
Lui ride, gettando leggermente la testa indietro.
<< Infatti, non ho rifiutato!>>
<< Non hai rifiutato!? Allora questo posto è anche tuo!>>
Lui si gira per richiamare una specie di cameriera.
<< Sì, ma solo per il 10%. Anche se a dire la verità, quel 10% mi sta facendo guadagnare molto, il locale va sempre meglio.>>
Prima che me ne accorga, Will ha finito di ballare e io mi ritrovo in pista a ballare.

Dopo 2 ore di ballo sfrenato, mi avvicino alla zona bar stremata.
<< Scusi posso avere un Cosmopolitan?>>
Stavo per pagare, quando mi sfuggono dalla mano sudata tutti gli spiccioli, così mi ritorno sulle gambe traballanti, a raccogliere per terra, i miei soldi.
Quando mi rialzo vedo un uomo di mezza età, con pancia e parrucchino che mi guardava.
<< Ciao meraviglia.>>
Io mi guardo interno cercando William
<< Salve...>>
Lui mi sorride strano, gli mancavano pure dei denti. Insomma era un sorriso davvero inquietante.
<< Sei con il ragazzetto?>>
Cerco di andarmene, usando la scusa del ragazzo.
<< Si, in effetti mi sta aspettando... Ora devo proprio andare.>>
Ma mentre finisco a parlare, mi sento la testa ovattata, le gambe gelatina e non riesco più a parlare o tanto meno muovere le braccia.
Cosa mi stavo succedendo?
Rialzo gli occhi, incontrando quelli dell'uomo trovandovi uno lampo di vittoria e di pazzia.
Immediatamente in terrore mi si insinua dentro, allargando i suoi oscuri tentacoli in ogni parte del mio corpo.
Quando gli occhi oramai mi si stanno chiudendo e le gambe stanno cedendo,come sotto un peso insostenibile,capisco.

Quell'uomo mi aveva drogata.

Autrice:
Buon pomeriggio ( se si può ritenere ancora pomeriggio!😂)
Okay questo è il capitolo nuovo, spero che vi piaccia.
È in assoluto il capitolo più luuuungo che io abbia mai scritto! ❤️
Perciò sono molto fiera di me, purtroppo non ho avuto tempo di revisionarlo tutto, perciò se nelle ultime parti troverete degli errori, fatemelo sapere con un commento💬
Grazie a tutte le persone che hanno letto la mia storia.
Al prossimo capitolo!💕💕

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