Capitolo dieci

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Anastasia's Pov
Corro da una parte all'altra della stanza, per rivestimenti.
Ma la mia mente è completamente estranea alle azioni del corpo.
Ero stordita, furiosa e contenta. Insomma ero matta.
Non sapevo dare un nome a tutti quei sentimenti, l'unica cosa che sapevo era che da una parte ero felicissima, mentre l'altra parte pensava ' sei una cretina, perché lo hai fatto?'.
Già, forse lo ero davvero, cretina.

Ero in reggiseno e mutandine quando la porta di spalanca, andando a sbattere contro il muro.
Chi cazzo era il gorilla che aveva fatto una cosa del genere??
<< ANASTASIA!>> ruggisce Dylan.
A quanto pare la pazzia è una malattia di famiglia.
<< Ma dico io, sei MATTOO? Mi stavi per scardinare la porta dal muro!>>
Lui si avvicina, finché non mi prendere per i polsi e mi strattona verso la sua faccia, ora siamo così vicini da poterci baciare.
<< Te lo dirò una sola volta... Cosa diavolo è successo con William?>>
' Oh porca puttana.'
<< Ma cosa stai dicendo! Io e William?! Ma sei forse impazzito?>>
Che bugia colossale.
Lui mi guarda torto, cercando di capire se sto mentendo o meno.
<< Se lo dici tu... Io lo spero per te...>> la voce è diventata più morbida e dolce; ora riuscivo a riconoscere il fratello che mi aveva amato incondizionatamente.
<< Perché? >>.

Lui mi guarda con una punta di compassione nello sguardo.
<< Ana, io non voglio che tu soffra.. Lui non vuole relazioni serie. Tratta le donne come fazzoletti sporchi. Le usa e poi le getta. Non voglio che capiti anche a te, meriti il meglio di questo mondo tesoro.>>
Ecco,era riuscito a trovare il punto del mio cuore più debole e insicuro, e ci aveva infilato un pugnale lungo e affilato.
<< Non.. Non ti preoccupare io, beh, William non è il mio tipo... Lo sai, mi piacciono i ragazzi con i capelli biondi. Mi fanno proprio impazzire>>.
' I ragazzi con i capelli biondi non mi piacciono per nulla.'
Nero, nero, nero, nero, nero, nero e nero.
I ragazzi con i capelli neri, quelli si che mi fanno impazzire.
Precisamente un ragazzo, un ragazzo con dei bellissimi capelli nero inchiostro.

<< Bene, ora che è chiarita questa cosa, posso tornare a vestirmi?>> sussurro.
Mi sorridere, sembra sollevato quasi contento.
<< Certo scusami.>> senza aspettare una risposta si gira ed esce chiudendosi la porta alle spalle.
Guardo il muro soprappensiero.
PORCA MISERIA.
C'era un poco enorme sul muro! Ora Dylan mi avrebbe sentita!
Mi avvio verso la sala da pranzo, infuriata.
Spalanco la porta in legno.
<< DYLAN!>>
Tutti mi guardano sconvolti.
Bene, fantastico. Due entrate trionfali, in una stessa sera poi!
<< ANASTASIA!>> grida la mamma con voce stridula.
Gli stanno per uscire gli occhi di fuori.
Perché gli stanno per uscire gli occhi di fuori?!
<< Guarda come sei vestita!>>.
Aspetta, com'ero vestita?
Guardo in basso, scoprendo con mio grande imbarazzo che sono entrata in reggiseno e mutandine. Benissimo.
Sento il rossore risalirmi la faccia.

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