Quando rientriamo in casa, di mia madre non c'è nemmeno l'ombra.

"Sta cercando lavoro. Non so con esattezza cosa faccia tutta la giornata. Bussa alle porte dei negozi? Prenota un appuntamento come cliente e va in avanscoperta? Non ne ho la più pallida idea. Pallida come te".

Camilla mi tira una treccina e torna concentrata sui compiti.

Dopo qualche minuto, Sharoon bussa alla porta.

"Salve, sorellina. Passato una buona giornata di scuola?"
Lei sbuffa a capo basso e scappa in bagno.

Camilla mi richiama dal piccolo soggiorno: "Quella chioma gigantesca che è passata è tua sorella?"

Ridacchio e annuisco.

Di solito, quando qualcuno osa fare commenti sui capelli di mia sorella, come minimo si becca un ceffone, ma Camilla è in buona fede, quindi, ci passo sopra.

"Attenta a quello che dici, ragazzina. Solo io posso importunare mia sorella. A proposito, devo scoprire cos'è successo".

Mi apposto alla porta del bagno. Passa troppo tempo. Qualcosa non va.

Irrompo nel locale e la trovo allo specchio con i trucchi di nostra madre nel lavandino.

"Sharoon, cosa stai facendo?"

Si volta dall'altro lato.

Eh, no, carina, con me non funziona.

Le afferro il mento con forza e la costringo a guardarmi.

Mi si gela il sangue.

Un livido grosso quanto una pallina da tennis le ricopre una guancia.

"Sharoon, cos'è successo?"

Mia sorella mi guarda e scoppia a piangere.

La stringo forte, mentre la rabbia ribolle nelle vene.

"Chi è stato?"
"È stato un incidente".
"Sharoon, non prendermi in giro. Hai un livido grosso quanto una..."
"...pallina da tennis. È stato un incidente".

La cosa non mi convince per niente.
Le sollevo il viso e la fisso negli occhi: "Dimmi la verità, Sharoon".

La mia piccola e docile sorellina tira su con il naso e mi spiega: "La professoressa di inglese non è venuta e il professore di disciplina sportiva ci ha fatto andare in palestra perché era libera. Io non avevo la tuta, così come altri compagni, allora ci ha fatto giocare a ping pong. Francesco ha trovato una pallina da tennis nello spogliatoio e l'ha sostituita a quella da ping pong. Non me ne sono accorta subito e mi è arrivata in faccia. Lui e Giorgio sono scoppiati a ridere e poi hanno detto che volevano vedere se anche ai neri si poteva fare un occhio nero".

Quegli insulsi bambini bianchi.

"Ma è terribile".

Sharoon si sporge sulla mia spalla e vede Camilla, che arrossisce subito: "Scusate, non volevo origliare".

Sharoon sembra serena mentre la guarda. Scuote la testa e la saluta con una mano: "Tu devi essere la nuova amica di Angy. Le ho sempre avute solo io le amiche, ora ci siamo invertite i ruoli".

Vorrei tanto sgozzare quei bambocci della sua classe, ma ora non è il momento.

"A proposito di amiche, Cami e io ne abbiamo trovata una per te. Certo, va in seconda media ed è tanto diversa da te, ma potreste provare a conoscervi".

Mia sorella mi osserva, sospettosa, poi si rimira allo specchio: "Non posso farmi vedere in queste condizioni, nemmeno da mamma".

Camilla mi fa cenno di poter intervenire e la lascio fare, poi torniamo tutte a studiare.

Legami CelatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora