Finisco la partita con dieci canestri tondi tondi, passaggi strategici e scarti fenomenali, sembravo una contorsionista.

I due capigruppo della squadra mi rivolgono occhiate sorprese e confuse.

Il mio stile di gioco deve averli impressionati, me lo sento.

"Sei stata grande", Max mi affianca, esausto e con il fiatone.

Io mi sento così rilassata, invece.

"Grazie, lo so".

Lui ridacchia: "I tuoi scatti e passaggi sono molto dinamici ma ricordati che devi far stancare e ammattire solo i tuoi avversari e non anche i tuoi compagni di squadra".

Sbuffo: "Non c'è pericolo, quei debolucci non potranno mai far parte della mia squadra. Il mio stile di gioco è superlativo, può essere compreso solo dai giocatori più in gamba".

"E io? Come sono andato, secondo te?"

Oh, no, domanda trabocchetto.

"Beh, mi è sembrato di capire che tu abbia tentato anche l'anno scorso a entrare in squadra e se non sei passato un motivo ci sarà stato, proprio come c'è adesso. Sei troppo banale, giochi in modo base e sei facilmente attaccabile. Mi dispiace ma non credo che passerai le selezioni".

Lui annuisce: "Parli proprio come Ivano. Spero che tu venga accettata, invece. Sei stata fenomenale. Che ne dici se andassimo a festeggiare?"

Fermi tutti! Mi sta chiedendo di uscire?

Un appuntamento?

Resto in silenzio e raggiungiamo gli spalti, dove Camilla applaude per me.

"Sei stata bravissima, hai fatto mangiare la polvere a tutti quegli stupidi maschietti".

Le sorrido e mi siedo accanto a lei. Max è ancora di fronte a me e aspetta una risposta.

Lampadina!

"Mi piacerebbe ma ho promesso a Cami che avremmo festeggiato insieme. Magari un'altra volta".

Lui sposta lo sguardo sulla mia amica e la scannerizza.

Perché la scannerizza? Gli uomini sono tutti dei pervertiti.

Poi, riporta gli occhi su di me e sorride: "Che ne dite di andare a festeggiare tutti insieme? I miei amici conoscono i locali migliori della città".

Odio i locali ma non riesco nemmeno ad aprire bocca ché Cami salta in piedi: "Accettiamo molto volentieri. Ora, vado a fare le mie selezioni".

Sono confusa: "Quali selezioni?"

La rossa afferra la sua borsetta e mi sussurra all'orecchio: "Ho mentito. Il biondino mi piace e voglio fare colpo su di lui. Vado a fare le selezioni per le cheerleaders".

Rimango a bocca aperta.
Ho sentito bene?

"Ma non sei vestita in modo appropriato".

Lei fa spallucce: "Chiederò una divisa a una delle ragazze. Augurami buona fortuna".

Mi fa l'occhiolino e corre verso il gruppo di cheerleaders.

"Carina la tua amica", Max la segue con lo sguardo e mi fa innervosire.

Pensavo di piacergli io.

Oh, Angelica, smettila! Sai che è meglio così, potrebbe essere tuo fratello.

Sorrido: "Già. Tu, invece, puzzi. Non ci sono gli spogliatoi, qui?"

"Sono all'interno di quell'edificio", e indica una struttura alle nostre spalle. Qualche giocatore si sta dirigendo proprio lì.

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