Estate Babbana

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I signori Potter si alzarono insieme quella mattina come da molti anni ormai, Henry allungò la mano verso Susan stringendole il fianco e facendola sorridere. Adorava come la moglie potesse sorridere come una ragazzina in quei loro momenti, era stato quello a farlo innamorare di lei: il suo bellissimo e spontaneo sorriso così fresco. Già allora al loro sesto anno ad Hogwarts la faceva sembrare una ragazzina di prima, e adorava anche il fatto di averla scoperta molte volte a girovagare di notte per i corridoi della scuola.

Si vestirono e andarono in cucina dove dopo pochi minuti li raggiunsero Alphard e Regulus.

"Siete sicuri di non voler restare ancora un po'?" Domandò Susan gentile.

"Oh, no. Questa è la vostra vacanza, direi che siamo stati già abbastanza invadenti. Spero solo che Sirius non combini troppi guai." Replicò Alphard.

"Non avete affatto disturbato, la vostra è stata una gradita compagnia." Assicurò Henry.

"E non ti preoccupare per Sirius, c'è Star con loro, saprà stare attenta abbastanza da impedire che finiscano ad Azkaban." Garantì la signora Potter.

"Perfetto, grazie." I due Black si avviarono fuori dalla proprietà e infine si smaterializzarono.

I signori Potter decisero di prendere le bici per fare un po' di compere per la colazione, ma non si aspettavano che addentrarsi nelle stradine dei campi di ulivi fosse così suggestivo, presero tutto il necessario, tornarono indietro per una breve colazione tra loro e ripartirono lasciando un messaggio ai ragazzi che sarebbero tornati per il pranzo, o forse no.

....

Star si era già svegliata parecchie volte, aveva sentito partire lo zio e il fratello di Sirius, e poi aveva udito i suoi genitori uscire in bici, tornare, fare colazione e ripartire. Di solito riprendeva sonno quasi subito ma ora che la casa era crollata nel più profondo silenzio, ad esclusione del soffio del vento e del cinguettare insistente degli uccellini, le sembrava tutto troppo strano per poter dormire.

Remus si svegliò attorno alle nove, mugolando dal suo lato del super letto quadruplo.

"'Giorno!" Lo salutò allegra.

"Devo dirti una cosa!" Esclamò Remus.

"Bolide, deve aver riempito a fondo i tuoi sogni per ricordartelo di prima mattina!" Replicò lei sconvolta.

"Si, insomma, io..." Cominciò il ragazzo ma fu interrotto dalla voce di James.

"BUUUUUUUON GIORNO!"

Sirius saltò in piedi in quel preciso momento come richiamato dalla presenza sveglia di James, non dalla sua voce ovviamene, perché Star non voleva credere di aver gridato quasi tutti i giorni per svegliare Sirius inutilmente e James al primo grido ci riesce perfettamente.

"Allora gente che si fa?" Chiese Sirius.

"Siamo soli in casa, direi colazione. Anche perché io ho fame!" Propose Star un po' irritata.

"Che hai?" Le chiese James.

"Sul serio, Sirius giù sveglio, veramente?" Sbottò lei stizzita.

I ragazzi risero e si avviarono a fare colazione.

Dopo essersi abbuffati con pane, marmellata, latte, thè e altra roba buona, come la cioccolata apparsa come per magia dalla valigia di Remus, il quartetto si mise il costume e scese le scale fino in spiaggia. Vi rimasero tutto il giorno, a tuffarsi, a schizzarsi, a ridere e scherzare, Sirius si scatenò più del solito come per rimediare al tempo perso il giorno precedente.

All'ora di pranzo ci volle un elenco completo di gustose ricette ideate dalla signora Potter per convincere i ragazzi ad uscire dall'acqua e andare a mangiare.

Tutta un'altra Vita - 2° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora