"Scusami, Ludovic.
Non ho saputo resistere dal mostrare tutte le scoperte alle autorità. Mi dispiace tanto, ti avevo detto che prima ne avremmo parlato, ma non posso attendere oltre! Ti aspetto comunque, faremo altre scoperte di sicuro. A presto quindi.
Il tuo amico Arnaud"
Così scriveva Lacroix tre giorni prima che Anatole e Pierrick ricevessero la sua precedente missiva indirizzata a Ludovic Juder.
Spedita la lettera prese la creatura, ormai morta a causa degli esperimenti a cui l'aveva sottoposta, e la mise in un sacco che caricò in carrozza. Si avviò quindi verso il municipio.
All'entrata chiese di portare la carrozza in cortile e di potersi presentare al governatore Gauthier con quanto aveva portato.
«Permesso accordato» gli confermò una guardia molto rigidamente, ordinandogli poi di seguirla.
Arrivati all'ufficio del governatore, Arnaud aprì il sacco.
«Guardate voi stesso, è incredibile!» disse eccitato Lacroix.
Appena Gauthier vide quel che c'era dentro il sacco, gridò spaventato: «Assassino!»
«Guardi bene, non è un uomo» cercò di calmarlo Lacroix.
«Oh là là, avete catturato il demonio!» esclamò il governatore.
«No, non dica sciocchezze, monsieur. Non è un demone o chissà cosa di infernale. Possiamo certo definirlo "mostro", perché lo è senz'altro se lo vediamo dalla nostra prospettiva. In realtà è una creatura non di questo mondo, per fargliela semplice» chiarì lo scienziato.
«E come mai si trova qui?!» esclamò impaurito Gauthier.
«Ecco, non è semplice da capire. Ho aperto un... varco spazio-temporale» iniziò Arnaud a spiegare, mentre il governatore faceva un cenno sospettoso alle guardie. «Poi ho estratto la creatura... Mi sta ascoltando, Governatore?» chiese Lacroix intuendo un pericolo per sé stesso.
«Sì sì, la prego, continui... Anzi, piuttosto mi spieghi come ha fatto ad aprire questo varco... spazio... insomma, quella cosa che ha detto!» sbottò Gauthier.
Lacroix, sentendo dei passi dietro di lui, si voltò e venne afferrato da due gendarmi che lo portarono via di peso.
«Cosa state facendo? Vi prego, sono uno scienziato, non sono uno stregone!» urlò alle lacrime Arnaud, sapendo bene i pericoli ai quali sarebbe andato incontro se processato per stregoneria dal Tribunale della Inquisizione Romana.
L'indomani infatti si tenne immediatamente il processo, ed il presunto servitore di Satana venne costretto a rivelare sotto tortura quali altre persone praticavano le sue stesse "magie". Purtroppo, Arnaud cedette e non poté far altro che rivelare il nome del suo amico Ludovic.
«Dove si trova il qui citato monsieur Ludovic Juder? Rivelatelo e avrete almeno la possibilità di salvare la vostra anima dalla dannazione» sentenziò l'accusatore.
«È molto lontano da qui. A sud, presso uno sperduto castello sul massiccio del Taillefer, nella provincia di Dauphiné» rispose mestamente Lacroix.
«Ah, bene... Giuri di dire la verità» continuò l'altro.
«Lo giuro, lo giuro!» supplicò Lacroix.
«Le credo. Questo Tribunale la condanna a morte per il reato di stregoneria. Sarà mandato al rogo domani stesso. Si rallegri, il demonio così se ne andrà dal suo corpo e la sua anima sarà salva» terminò l'accusatore.

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Il Vecchio Castello
HorrorIl Vecchio Castello è il secondo romanzo breve autopubblicato di Tommaso Valsecchi, classe 2006. Azione, rischio, mistero e paura sono gli elementi essenziali di questo racconto lungo ambientato nella Francia della prima metà del '700. Anatole, Pier...