Capitolo 6

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Buonasera bellezze.
Premetto che mi scuso già in anticipo per il ritardo, ma dovete portare pazienza perché la sessione estiva si avvicina e devo sempre studiare.
Il capitolo non è molto lungo, ma spero vi piaccia.
Attendo i vostri commenti.
Buona lettura😍

Sotto le note di una canzone del tempo e lo sgambettare delle ballerine,Stephan era intento sorseggiare il suo liquore in compagnia dei suoi più fidati colleghi.

I soldati sedevano intorno ad un tavolo ovale e , dopo un' intensa giornata lavorativa, si stavano concedendo un po' di svago. I nazisti osservavano con desiderio le belle fanciulle muoversi con fare ammiccante e sensuale. Si trovavano presso il Gran café , anche se ormai di quel raffinato café centrale era rimasto ben poco. I tedeschi avevano trasformato l' elegante salotto in un vero e proprio bordello.

I soldati , infatti, all' imbrunire si recavano lì, bevevano e poi si trastullavano con le ballerine che vi si esibivano.
Quella sera , come le altre, tutti i tedeschi mantenevano lo sguardo puntato sulle giovani donne, cercando tra queste la loro preferita, quella con cui avrebbero trascorso una notte di fuoco. Tutti tranne Stephan che con stizza aveva buttato giù l' ennesimo bicchiere di liquore.

Il kommandant era pensieroso e scazzato, un pò per i costanti attacchi da parte dei ribelli. Un po' perché, anche se gli costava ammetterlo, non riusciva proprio a togliersi dalla testa Glenda e quel dannato bacio. Quel bacio gli era piaciuto da morire e questo lo stava spaventando. Ne voleva ancora ed ancora di lei , l' avrebbe scopata come un animale probabilmente. Quella ragazzina gli mandava letteralmente in pappa il cervello e l' essere sfuggente della giovane non faceva altro che aumentare la sete di lui. Glenda, infatti, dopo il bacio che si erano scambiati era letteralmente fuggita via, o , perlomeno , ci aveva tentato visto che lui L' aveva riaggiunta e riaccompagnata a casa personalmente . Si trovò ad ammettere che non l' avrebbe mai lasciata da sola in giro per strada, perché lì era pieno di soldati che avrebbero potuto approcciarla. Ed anche se ancora non si spiegava il perché, l' idea di Glenda ed un altro uomo lo faceva imbestialire. Avrebbe ucciso chiunque avesse osato sfiorarla, pensò.
Così, senza ammettere repliche da parte di lei, l' aveva scortata fino alla sua abitazione.

Friedrich aveva notato gli strani atteggiamenti di Stephan. Erano amici da sempre loro due, si conoscevano alla perfezione e Friedrich non lo aveva mai visto così. Più volte lo aveva beccato pensoso e taciturno ed era certo di aver intuito a chi fossero indirizzati i suoi pensieri. Perché non aveva dubbi sul fatto che  il suo amico fosse attratto da quella ragazzina italiana. Durante la festa da ballo non aveva fatto altro che fissarla, l' aveva spudoratamente difesa quando non aveva rispettato il coprifuoco quando il suo compito era quello di fucilarla a causa del misfatto e poi , il giorno della rappresaglia, aveva ben pensato di portarla chissà dove durante l' esecuzione . E questo , per un tipo come lui, era alquanto insolito.

Stephan aveva sempre usato le donne , per cui Friedrich proprio non si spiegava questo protezionismo verso una ragazzina qualsiasi. Era bellissima, sì, questo era innegabile. Probabilmente costituiva il sogno erotico di ogni uomo pensò Friedrich, ma in fondò Stephan di belle donne ne aveva visto molte. Era impossibile contare tutte quelle che si era scopato  e poi lei era una bambina, non disponeva certo del fascino sensuale delle donne che vantano molta esperienza.

" Tu hai bisogno di un' urgente scopata, amico mio" Esordì diretto Fiedrich attirando istantaneamente l' attenzione di Stephan.
Il kommandant puntò annoiato i suoi occhi azzurri in quelli dell' amico
" E cosa te lo fa pensare? A me pare che la mia vita sessuale sia molto attiva, posso scoparmi chiunque quando più mi aggrada" Sottolineò divertito e malizioso
" Non lo dico per questo amico, lo dico per quella ragazzina che sembra distrarti costantemente : fatti una scopata e vedrai come la dimenticherai "
Stephan per un attimo si sentì colto in fallo, aveva capito che lui aveva capito e questo lo lasciò perplesso.
" Di quale ragazzina parli?" Chiese cercando di dissimulare il kommandant.
" Stephan,di chi sto parlando secondo te? Della ragazzina bionda che era alla festa, la stessa che hai deciso di difendere quando non ha rispettato il coprifuoco" Spiegò ovvio Fiedrich
" Poi se tanto ti piace scopatela , no? Così ti togli lo sfizio"
La verità è che Stephan la voleva da matti,ma non voleva prenderla contro la sua volontà. Non gli era mai importato del consenso femminile, era un uomo abituato a prendersi tutto istantaneamente, solo che in quel caso era diverso. Lui , infatti, aveva deciso di corteggiarla, perché quando l' avrebbe avuta, sarebbe stato anche per volontà di lei.Non sapeva il perché, ma desiderava che lei per prima lo volesse.

"Cosa dici Fiedrich? Smettila di sparare assurdità amico. Per me è una ragazzina come tante e se l' altro giorno l' ho aiutata è stato  perché non mi sembrava il caso che l' esercito perdesse tempo con una bambina che aveva fatto tardi , quando noi tedeschi siamo costantemente minacciati da questi stupidi ribelli" Si giustificò lui, anche se il suo suonava più come un autoconvincimento.

" Parlate della ragazzina bionda che quella sera ha infranto il coprifuoco? Oh cazzo, io guidavo il carro con cui l' abbiamo fermata, aveva un culo da paura..." S' intromise un soldato della Wehrmarcht che passava di lì.
Evidentemente non aveva afferrato bene il senso  della ramanzina del Kommandant, o forse era troppo ubriaco per darsi un contegno, fatto sta che stava ricordando sognante le morbide forme della giovane. Il problema però è che lo stava facendo ad alta voce e davanti a Stephan, il quale ovviamente s' infastidì all' istante.
Il kommandant guardò apatico il soldato, mentre con postura rilassata aspirava il fumo della sua sigaretta. Come al solito i suoi occhi erano totalmente inespressivi.Senza scomporsi afferrò il sottoposto per il colletto della camicia sotto lo sguardo basito di Friedrich, richiamando la sua attenzione. Il soldato, infatti, per quanto brillo , si ricompose subito.

"Ti ricordo, idiota, che siamo qui per occupare questa nazione di bambocci, non per violentare le ragazzine. Siamo superiori e dovremmo la civiltà, invece di comportarci come degli animali" Dichiarò il comandante , provocando le risa di Friedrich.
Quelle parole erano comiche pensò, specie se pronunciate da un uomo come Stephan, il quale non aveva mai mostrato interesse verso i misfatti dei suoi soldati contro il "gentil" sesso.

Il sottoposto da ubriaco che era ebbe un barlume di lucidità ed annuì, mentre Stephan ormai stanco si alzò dal suo posto e si avvicinò una fanciulla bionda.
" Il nostro kommandant ora si erge anche a paladino della giustizia " commentò sarcastico Fiedrich, provocando le risa sguaiate di tutti i suoi colleghi, i quali fra stramazzi e non, brindarono all' inizio della serata.

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"Più forte puttana, prendilo tutto in bocca !" Stephan ansimava come un animale mentre con rabbia sbatteva il suo pene contro la giovane prostituta bionda.

Era incazzato, nervoso e insoddisfatto

Non sapeva esattamente per cosa fosse insoddisfatto, però quella sensazione lo stava facendo arrabbiare.

Continuò a sfogare la sua frustrazione contro la ragazza che prontamente lo accolse. Da quella stanza si udivano urla e ansimi.

Stephan voltò rapido la giovane prona e la penetrò con ferocia , facendola urlare dal dolore improvviso.
Il loro amplesso durò ore e giunto al culmine il kommandant la voltò verso di se.

Esaminò attentamente il viso della giovane alla ricerca di un non sapeva nemmeno lui cosa. Improvvisamente dei lineamenti si sovrapposero ai suoi e due meravigliosi occhi azzurri invasero la sua mente.
Di nuovo quegli occhi...

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