«𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐥𝐞𝐭 𝐦𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐈'𝐥𝐥 𝐛𝐞 𝐚𝐭 𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐨𝐨𝐫, 𝐚𝐭 𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐨𝐨𝐫, 𝐡𝐨𝐩𝐢𝐧𝐠 𝐲𝐨𝐮'𝐥𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐫𝐨𝐮𝐧𝐝
𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐥𝐞𝐭 𝐦𝐞 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐈'𝐥𝐥 𝐛𝐞 𝐨𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐟𝐥𝐨𝐨𝐫, 𝐨𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐟𝐥𝐨𝐨𝐫, 𝐦𝐚𝐲𝐛𝐞 𝐰𝐞'𝐥𝐥 𝐰𝐨𝐫𝐤 𝐢𝐭 𝐨𝐮𝐭»
𝐦𝐞𝐞𝐭 𝐦𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐥𝐥𝐰𝐚𝐲 - 𝐡𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐬𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬Emmeline si svegliò il mattino dopo con il viso di Reiner affondato nel collo. Le gambe erano ancora legate tra di loro, ed era come se il corpo di Reiner avesse cercato di proteggerla per tutta la notte da una forza invisibile.
Ogni tanto lei si era svegliata, non per causa di Reiner ma perché le era capitato a prescindere. Quando si era svegliata lo aveva guardato mentre dormiva. Non le era sembrato che Reiner stesse dormendo bene, anzi, era stato molto agitato. L'espressione sul suo viso era contratta, un po' sofferente, e respirava in maniera irregolare. Lei aveva cercato di calmarlo, non sapendo come fare aveva provato a baciargli la fronte e le tempie. Nulla era stato utile, e lei si era nuovamente fatta sopraffare dal sonno. Al mattino, sfiorato dai pochi raggi del sole che penetravano dalle nuvole dense e grigiastre, Reiner sembrava avesse riguadagnato un po' di calma e lei si era sentita rincuorata.
Reiner si svegliò poco dopo di lei, i suoi occhi impiegarono più del solito ad abituarsi alla vista. Non poté dire di essere sorpreso nel vedere Emmeline davanti a lui, anche durante il sonno era come se fosse stato sempre consapevole della sua presenza tra le sue braccia."Devo andare" disse, la voce impastata e più profonda del solito.
"Capito" rispose Emmeline.
Reiner, lentamente, separò i loro corpi. Non aveva altro con sé se non il cellulare e il portafoglio, che aveva poggiato sul comodino accanto al letto di Emmeline. Se li infilò nelle tasche, e si lasciò seguire da Emmeline mentre scendeva per le scale. Lei gli aprí la porta per uscire, e lui si voltò per salutarla.
Emmeline non sapeva come descrivere quella tensione tra loro due, se le piacesse o se le facesse paura da morire, forse tutte e due le cose. Reiner si poggiò allo stipite della porta, e tenne Emmeline sotto il suo sguardo per dei secondi molto silenziosi. Le sue labbra erano strette, al limite tra il baciarla e il piegarsi in una smorfia dolorosa."Ti devo dire una cosa"
Il tono grave fece accapponare la pelle ad Emmeline, prima ancora che lui aggiungesse altro. Lei strinse l'orlo della maglietta bianca a pugno tra le mani.
"Dimmi" gli disse piano.
"Me ne sto andando"
"Ah"
Che altro poteva dirgli, se non quello? Come si risponde quando qualcuno ti dice che se ne sta andando? Normalmente chiederebbe più spiegazioni, ma da come stavano andando le cose tra loro due in quei mesi le sembrava quasi che fosse ovvio quello che Reiner le aveva appena detto.
STAI LEGGENDO
hold me up | reiner braun
Romance𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐄𝐘𝐄𝐒 𝐇𝐀𝐕𝐄 𝐓𝐎𝐎 𝐌𝐀𝐍𝐘 𝐂𝐎𝐋𝐎𝐑𝐒, 𝐈 𝐂𝐀𝐍 𝐎𝐍𝐋𝐘 𝐓𝐑𝐘 Il suo primo tentativo di approccio fu non soltanto sperimentale, ma addirittura 𝘧𝘢𝘭𝘭𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦. Mentre ciondolava con altri membri della squadra, incappò n...