«𝐬𝐨𝐟𝐭 𝐬𝐩𝐞𝐚𝐤 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐚 𝐦𝐞𝐚𝐧 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐚𝐤, 𝐧𝐞𝐚𝐫𝐥𝐲 𝐛𝐫𝐨𝐮𝐠𝐡𝐭 𝐦𝐞 𝐭𝐨 𝐦𝐲 𝐤𝐧𝐞𝐞𝐬»
𝐜𝐢𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐲𝐝𝐫𝐞𝐚𝐦𝐬 - 𝐜𝐚𝐠𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐞𝐥𝐞𝐩𝐡𝐚𝐧𝐭Reiner tornó silenziosamente verso casa di Floch, le mani infilate nella grossa giacca e un sorriso piuttosto stupido sulle labbra. Non credeva a quanto era appena successo, tant'è che ci pensò per tutto il tempo finché non raggiunse di nuovo il luogo da cui era venuto. La musica era cessata, e da fuori si capiva che tutti i presenti erano stati mandati via, del resto erano le quattro del mattino passate. Avvicinandosi maggiormente, Reiner notó che sul porticato, prima pieno zeppo di gente, era rimasta soltanto una persona.
"Reiner! Dove ti eri cacciato?" esclamò Zeke Jaeger, una sigaretta che gli pendeva dall'angolo della bocca.
Accidenti, sperava che nessuno lo avrebbe visto tornare indietro dal nulla dopo essere misteriosamente sparito per un'ora. Reiner scosse la testa al compagno di squadra, il quale di tutta risposta prese una lunga boccata dalla sua Winston.
"Un giorno ti racconterò" rispose semplicemente, passando in mezzo alla nuvoletta di fumo che gli si era creata davanti nel momento in cui Jaeger espirò. Grazie a Dio Zeke non era uno che faceva tante domande.
Reiner ridacchiò da solo, in parte a causa dell'alcol che ancora gli andava in circolo, in parte perché forse quella era l'occasione per inventarsi qualche balla, tipo che in quell'arco di un'ora era stato coinvolto in una rissa, o che si era ritrovato in una situazione simile alla Project X. Tanto a Floch si poteva raccontare qualsiasi cosa che l'avrebbe presa come sacrosanta.
Il capitano aprì la porta di casa, e dentro vi trovó un disastro niente male. Tappeti per aria, cuscini ribaltati, lattine di birra e posacenere in giro. Fortunatamente nulla di rotto. La cosa che dispiacque a Reiner era che il prezzo da pagare per poter stare a dormire da Floch dopo una festa era quello di dover pulire il mattino dopo.
Guardandosi intorno, notò qualche amico di Floch o suo compagno di squadra spalmato sui divani a riprendersi dopo la serata, uno di loro in particolare."Floch!" Reiner chiamò a gran voce, non sapendo esattamente dove si trovasse il proprietario di casa in quel momento.
Il diretto interessato riemerse qualche secondo dopo dalla cucina, dove stava disperatamente cercando di recuperare le forze a litrate di acqua.
"Ah eccoti!" proruppe Floch "dove ti eri andato a cacciare!?"
"Sono svenuto in un cespuglio" letteralmente la prima scusa che era venuta in mente a Reiner "ero troppo ubriaco"
Floch si sbatté una mano sulla fronte "E noi che pensavamo stessi finalmente combinando con quella del canottaggio, non ti volevamo disturbare! E tu dormivi in un cespuglio?!"
STAI LEGGENDO
hold me up | reiner braun
Romansa𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐄𝐘𝐄𝐒 𝐇𝐀𝐕𝐄 𝐓𝐎𝐎 𝐌𝐀𝐍𝐘 𝐂𝐎𝐋𝐎𝐑𝐒, 𝐈 𝐂𝐀𝐍 𝐎𝐍𝐋𝐘 𝐓𝐑𝐘 Il suo primo tentativo di approccio fu non soltanto sperimentale, ma addirittura 𝘧𝘢𝘭𝘭𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦. Mentre ciondolava con altri membri della squadra, incappò n...