Il post apocalittico non è altro che la testimonianza immaginata del cambiamento del mondo dopo una catastrofe di proporzioni mai viste nella realtà. La catastrofe è l’evento scatenante che origina la situazione in cui l’io narrante si trova a lottare per la sopravvivenza e può appartenere a diverse tipologie: *Disastri biologici. *Cataclismi naturali. *Esplosioni atomiche su larga scala. *Epidemie che si diffondono velocemente.
La catastrofe è un accadimento che modifica radicalmente il mondo in cui i personaggi erano abituati a vivere, tanto che i modelli di società e convivenza diventano obsoleti e inutili.
Il racconto di una catastrofe e delle sue conseguenze affonda le sue radici nell’antichità: ogni religione conferisce all’apocalisse una valenza soprannaturale o divina diversa.
È un genere che si è sviluppato nel Novecento, precisamente nel periodo 1914-1991. Non è un caso visto che è il periodo in cui l'avanzamento tecnologico, il progresso e la democrazia hanno trionfato promettendo di rendere il mondo un posto migliore ma rischiando, più e più volte, di distruggerlo.
Alla luce di questi eventi la letteratura e la filosofia hanno cominciato a sentire sempre più vicino il tramonto della cultura occidentale e del suo modello di società, iniziando a chiedersi cosa verrà dopo.
Gli anni della Guerra Fredda hanno ampliato ulteriormente l’analisi degli intellettuali. L’olocausto nucleare sarebbe stato un fenomeno globale, facendo sorgere il problema di come organizzare i sopravvissuti in una nuova società dopo la catastrofe.
Nell’insieme la letteratura post apocalittica mette al centro delle proprie vicende una paura diffusa, indistinta, che deriva proprio dagli eventi del Novecento. I personaggi tentano di fronteggiarla, ma è sempre in agguato, come se fluttuasse nell’aria. Gli schemi con cui l’uomo decifrava il mondo prima della catastrofe non funzionano più, mettendo il suo sistema cognitivo in profonda crisi.
È un genere che va spesso a braccetto con la distopia. Sia l’uno che l’altra, infatti, sono di solito ambientati in un futuro più o meno lontano, o al massimo in una sorta di contemporaneità alternativa appartenente a un universo parallelo in cui la storia si è sviluppata in modo diverso. Entrambi i generi partono inoltre dall’idea di caduta, di fallimento del mondo come lo conosciamo, per raccontare la ricostruzione della società e i nuovi modelli di governo che l’uomo può escogitare. Ma post apocalittico e distopia presentano tuttavia anche caratteristiche uniche che li differenziano in modo sostanziale. La narrazione post apocalittica ha origine da una catastrofe, che funge da evento scatenante e cambia radicalmente il mondo di riferimento. Il racconto si focalizza quasi sempre su un protagonista preciso o su un gruppo di individui che cercano di sopravvivere nell’inedita ambientazione tentando di capirne i meccanismi. La distopia, al contrario, non presuppone necessariamente una catastrofe e non si focalizza sull’individuo. Il protagonista diventa qui una sorta di testimone, un dispositivo con il quale lo scrittore veicola l’immagine del nuovo mondo per meglio trasmetterla al fruitore.
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Tema: genere letterario Foto: Pinterest Editing: Picsart Filtro: Picsart and Polarr Scritte: Phonto